Ci sono giorni in cui preferirei mille volte essere morto in una delle tante battaglie che ho combattuto, piuttosto che sopportare il peso dei ricordi. .... I ricordi ....
Ricordo quel giorno in cui Sephiroth
scese dal treno, in compagnia di Zack. Quell'uomo era diventato una leggenda ai miei occhi di ragazzo sedicenne e vedendolo capivo perche'. Altissimo, vestito di nero, lunghissima spada e un'aria di sfida e di comando che avrebbero messo in soggezione chiunque. Comandava i Soldier, il gruppo
scelto dell'esercito Shinra. Lui e Zack erano venuti a Nibelheim per il reattore Mako; qualcuno aveva segnalato dei guasti. Probabilmente non era nulla di grave, ma bisognava controllare.
Tifa li stava aspettando fuori dalla
stazione; gli avrebbe fatto da guida. Come era bella quella ragazza, di
una bellezza da mozzare il fiato. Era impossibile restare indifferenti
di fronte alle sue grazie femminili, ma Sephiroth era indifferente a tutto,
anche alla morte. Era poco incline a farsi trasportare dalle passioni umane,
di qualunque natura esse fossero.
Zack era un bel ragazzo dai capelli
castani e gli occhi scuri. Era un abile combattente, coraggioso e determinato.
Quando vide Tifa non pote' fare a meno di pensare che fosse bellissima,
ma il suo cuore lo aveva gia' regalato ad Aerith, la dolce fioraia di Midgar.
.... Se solo Zack avesse immaginato chi era Aerith e che cosa avrebbe fatto per tutti noi! Purtroppo la vita e' ingiusta e a volte non ci lascia il tempo di sistemare le cose prima di andarcene. ....
Il reattore si trovava dalla parte
opposta di Nibelheim. Era una costruzione imponente e cupa, la cui architettura
stonava con il resto della citta'. Adesso il reattore non c'e piu', ma
purtroppo neanche Nibelheim. Ricordo la voce di Sephiroth, quando giunsero
all'entrata:
- Voi aspettate qui, io vado a controllare
- con un tono che non ammetteva repliche.
Sephiroth era cosi', era fatto per
comandare.
- Agli ordini comandante Sephiroth
- rispose Zack.
lo videro allontanarsi, salire la
scala e scomparire dentro al reattore. Anch'io lo vidi.
.... Nessuno di noi sapeva che da quel momento la nostra vita non sarebbe stata piu' la stessa e soprattutto, non sarebbe stata piu' nostra. Neppure Sephiroth lo sapeva, ma forse la sua vita non gli apparteneva gia' da molto tempo. Sentiva di essere diverso dagli altri, lo aveva sempre saputo, fin da quando era piccolo. Lui non provava sentimenti, non provava gioia, non provava paura, non provava pena, non provava nulla. Lui era Sephiroth. Il dolore, quello fisico, era l'unica cosa che lo accomunava agli esseri umani. Nella sua vita aveva provato dolore in pochissime occasioni, in molte lo aveva fatto provare ad altri. ....
Dentro al reattore vide cose terribili.
Vide esseri umani immersi in enormi vasche e trattati con energia Mako.
Vide esseri che di umano non avevano quasi piu' nulla, sottoposti allo
stesso trattamento. Vide esseri mostruosi che nessuno avrebbe mai sospettato
essere stati umani, un tempo.
Non riusciva a crederci, nemmeno lui,
che anche di fronte alla morte era freddo e distaccato. Senti' il battito del suo cuore accelerare,
sempre di piu', sempre piu' veloce. Si senti' pervadere da una sensazione
strana, un senso di disagio misto ad impotenza. Per lui era la prima volta.
Penso' a se stesso, alla sua diversita' e la trovo' mostruosa, proprio
come quelle creature. La sicurezza che lo aveva accompagnato in ogni occasione
svani' in un istante. Usci' di corsa, senza voltarsi indietro, col solo
desiderio di capire cosa stava succedendo.
- Comandante Sephiroth, ma dove corri?
- gli urlo' Zack quando lo vide passare.
Ma lui era gia' lontano, correva verso
la Shinra Mansion. Non sapeva bene stesse cercando, ma qualunque cosa fosse
quello era l'unico posto dove avrebbe potuto trovarla.
E fu cosi'. Era tutto li nella biblioteca,
nero su bianco. Il fatto di non essere deforme non lo rendeva diverso da
quello creature trovate nel reattore. Anche lui era un mostro. Nelle sue
vene scorreva il sangue di Jenova, una malefica creatura aliena. Poteva
esserci al mondo qualcosa di piu' terribile che scoprire di essere un mostro?
...
... Si, io posso dirvi che ci sono cose molto piu' terribili con cui convivere. Il rimorso per non essere riusciti ad uccidere quel mostro ... per non essere riusciti a salvare i propri amici ....
Cominciarono a divampare i primi incendi
ed in pochissimo tempo la citta' fu in fiamme. Sephirtoh torno' al reattore.
- Comandante. Comandante Sephiroth,
ma cosa hai fatto? - gli urlo' Zack correndogli dietro.
Ma Sephiroth non lo ascoltava, ormai
era impazzito. Chi non lo sarebbe stato in una situazione del genere? Entrarono
nel reattore e Sephiroth ebbe ragione di Zack in tre secondi, scaraventandolo
giu' dalle scale.
Io ero li'. Non so cosa mi spinse
ad intervenire. Ero solo un ragazzo sedicenne che non aveva avuto nemmeno
il coraggio di arruolarsi. Entrai e vidi Zack steso a terra.
- Ti prego fermalo - mi disse con
un filo di voce - Prendi questa - e mi diede la sua Buster Sword.
Mi gettai all'inseguimento di quell'uomo
che solo pochi istanti prima idolatravo. Non avevo alcuna possibilita',
ma lo raggiunsi e mi scagliai contro di lui. Sentii la lama della sua lunghissima
spada penetrarmi in un fianco. Non dovevo cedere, non potevo. No so come,
ma lo gettai nell'abisso del reattore. C'ero riuscito. Sephiroth era morto.
....
.... Non sapevo che quello sarebbe stato solo l'inizio....
Zack ed io fummo fatti prigionieri
da Hojo e i suoi uomini. Non ho molti ricordi di quel periodo. Furono cinque
anni di torture, di trattamenti con energia Mako. Per tutta la vita avevo
desiderato di diventare come Sephiroth; ecco, adesso stava accadendo.
Riuscimmo a fuggire, ancora non so
come. La sorveglianza era praticamente inesistente. Forse non ci consideravano
un pericolo, ridotti in quello stato. La nostra mente era svuotata, il
nostro corpo distrutto, i nostri occhi azzurri, di un azzurro trasparente
e inespressivo.
Cio' nonostante Zack trovo' la forza
di recuperare la sua Buster Sword e portarmi fino alle porte di Midgar.
Li' abitava la sua fidanzata, ci avrebbe aiutato. Gia', fu lui a salvarmi
la vita, io non avevo nemmeno la forza per camminare. Quando incontrammo
una pattuglia dell'esercito Shinra, proprio alle porte della citta', Zack
mori' senza poter rivedere la sua Aerith un ultima volta. Io venni lasciato
li', probabilmente mi credettero morto. Avevo 21 anni, ma gli ultimi cinque
non li avevo vissuti e, per molto tempo ancora, la mia vita non mi sarebbe
piu' appartenuta. ....
.... Conservo ancora la Buster Sword
di Zack, appesa a una parete di casa mia . Mi ha accompagnato nelle tante
battaglie contro Sephiroth, contro i Turk, contro Rufus e la Shinra. Co.,
ma quel periodo ormai e' lontano.
Qualcuno ha detto che la violenza
e' l'ultima difesa degli incapaci. E' vero, adesso lo so. Ma ci sono situazioni
in cui non hai alternative, deve essere per forza cosi', altrimenti vorrebbe dire che la morte di Zack, di Aerith e degli altri amici e' stata inutile. Ora
c'e' la pace sul Pianeta, ma non c'e' giorno in cui io non torni indietro
con la memoria a quei momenti, pensando che forse avrei potuto fare qualcosa
per salvarli.
.... Si, ci sono cose molto piu'
terribili che scoprire di essere un mostro. .....
Introduzione ai racconti