LA LUNGA NOTTE

di Jevvidy

   dedicato a tutti i militari italiani  by Jevvidy

 

Dove è la luce?

Le stelle tremano e si spengono! 

Sto morendo?

È il veleno. 

…Il veleno? 

Sento la mia forza vitale scorrere via come da una cannella rotta.

È la fine?

Devo reagire…, devo tenermi sveglio.

… Selphie? …Cosa ci fai qui?

Hai le dita gelide, non mi toccare… mi fai male… No!

Non scappare!

Selphie!

Il preside Cid?

Qui il preside!

Sono nel Garden... 

Ma non è stato ieri?

 

Un brivido doloroso mi ferisce la guancia: un insetto notturno mi sta pungendo. – Grazie. – Gli dico sottovoce. – Stavo per addormentarmi.

Come è stato? Mi chiedo tremando…

 

…Il Garden stava facendo rotta verso Balamb e le onde si increspavano lievemente sotto l’azione dei suoi campi di forza. Ero appena entrato sotto la doccia:

<< Irvine Kinneas a rapporto nell’ufficio del Preside! – La voce metallica degli altoparlanti copriva a malapena il timbro di Squall.

<< Uhf! – Dissi.

Le porte scorrevoli dell’ascensore si aprirono.

<< Quattordici minuti e ventisette secondi per arrivare qui. La vita del Garden ti sta rammollendo Kinneas. – Esordì il preside Cid. Si passò una mano sulla fronte come per aggiungere altro ma, invece tacque.

Zell e Squall parlottavano tra di loro, potevo cogliere delle parole confuse nulla più: Izolde, Balamb.

<< Abbiamo avuto una richiesta di intervento dalla città di Balamb alquanto insolita: si tratta di fermare un’invasione di… Kedachiku. – Riprese il preside.

<< Prego? – Dissi.

<< Quella zona, da qualche giorno, è soggetta ad insoliti fenomeni climatici che hanno portato ad una migrazione di massa dei Kedachiku. Purtroppo questi animali si stanno spostando verso Balamb, mettendola in grave pericolo.

<< Ci stiamo dirigendo verso la città per difenderla? Dobbiamo allertare il Garden ed organizzare delle squadre di difesa?

<< Ho dato a Zell questo incarico: lui è della zona e molto popolare, servirà a sollevare il morale dei cittadini. Tuttavia, i satelliti spia di Eshtar… – …Mhmm…devo ricordarmi di spedire un telegramma di ringraziamento per l’appoggio logistico al presidente di Eshtar, Laguna. Te ne incarichi tu Squall? – …Cosa stavo dicendo? Ah sì, i satelliti hanno rilevato la presenza di creature molto grosse nella zona della Caverna di Fuoco. Purtroppo, in quei luoghi non è stato possibile fare una mappatura termica e quindi abbiamo solo delle fotografie sfocate. Questo è stato il massimo appoggio che ci hanno potuto fornire, ma è meglio di niente.

Il Preside si alzò e mi consegnò una busta:

<< Abbiamo bisogno di dati attendibili, tu Kinneas, avrai il compito di fare un sopralluogo laggiù, leggi bene gli ordini.

 

Aprii la busta e, come al solito c’era scritta una serie di frasi incomprensibili. – Benedetto Preside!

<<… Ti affiancheranno per questa missione tre cadetti. Quistis ti darà il file con i loro profili, vai nella sezione scolastica, ti sta aspettando. È tutto. … Anzi no, mi sono dimenticato di dirti che dovremo mantenere un rigorosissimo silenzio radio. Non vi saranno dati comunicatori, dovrete cavarvela da soli: questo è un incarico particolare da svolgersi con molta discrezione.

<< Ma…

<< Presto Kinneas, Balamb è in pericolo. 

Salutai il Preside. Squall e Zell mi fecero a malapena un cenno distratto, adesso parlavano più forte: il Garden si fermerà a poche miglia dalla riva per poter agire senza farsi notare. – Farsi notare da chi? 

<< Cosa temono che non mi hanno voluto rivelare. – Mi domandai uscendo. 

 

Le porte dall’aula si aprirono cigolando.

Quistis sorrideva freddamente:

<<Ciao Irvine, ho appena terminato di estrarre i profili. Allora, i tre scelti sono: Fonold, Sondor e Jvlelin. Le loro caratteristiche non sono eccellenti, anzi, ti dirò, la commissione sta pensando di non ammetterli all’esame finale; questa per loro è una specie di esame di riparazione.

<< Come, vado in missione e devo fare anche da baby sitter a dei poppanti?

<< Forse non mi sono spiegata, leggi: Tabiris Sondor – pugnali - è abile con le magie, molto, ma non è granché con gli attacchi fisici, è in junction con Diablos – non so come faccia a controllarlo! – È la sua prima missione. 

Galad Fonold ha Ifrid ed è molto irrequieto, la sua arma è la lancia e in attacco ha le magie del fuoco. 

L’ultimo, Keldo Jvelin, è un arciere puro, nel senso che non ama le magie e preferisce contare su se stesso, comunque gli è stato imposto Shiva e, suo malgrado, lo ha accettato.

<< …

<< Sì. – Continuò Quistis. - Comprendo la tua perplessità, ma vogliamo che loro capiscano che per diventare Seed devono eccellere in tutti i campi, non solo in uno. Pensiamo che questo incarico possa dar loro modo di rendersene conto. Adesso che non c’è più Artemisia, abbiamo notato un calo nel rendimento dei cadetti; mi raccomando, falli lavorare sodo; sospirai.

<< Vado a prepararmi. Non hai mica visto Selphie in giro?

<< Ma come, ci sono qua io e mi chiedi di Selphie! – Esclamò Quistis ridendo.

Nei corridoi, Squall mi diede la G.F. Leviathan e guardandomi dritto:

<< Buona fortuna … amico.

Mi vennero le lacrime agli occhi, sapevo che per lui questa frase era il massimo dell’espressività, lo abbracciai forte senza una parola…

 

 

Respiro a fatica – un rumore! - Un Kedachiku solitario mi sta puntando. Non farei in tempo a lanciarmi un’Esna anche se ce l’avessi, eccolo!

Mi guardo intorno cercando di mettere a fuoco qualche brandello di immagine, dove sono i ragazzi? Altro che baby sitter, mi sono comportato come il più ingenuo dei cadetti. Ma cosa è successo?

 

 

 

…Il gommone ci aveva portato sulla riva, dalla battigia potevamo vedere i nastri di nebbia che si addossavano l’un con l’altro fino a stendere un bianco velo tremante sul paesaggio.

<< Cazzo… - Mormorò Galad. Annuii anch’io mentre mi aggiustavo il cappello.

<< Beh, forza ragazzi, in azione. Fatemi vedere quello che sapete fare. – Dissi.

La foresta brulicava di Izolde, almeno sei e nella Caverna del Fuoco c’erano due RubRumDragon. 

<< Attacchiamoli e sbarazziamocene! – Fece Galad. – Sbruffone! – Pensai. Questo sbarbatello non ha idea di quanto sia pericoloso un drago. Mi fermai di botto e lo presi per il bavero dell’uniforme:

<< Ascolta pivello, qui non siamo nel Garden, se pensi di entrare lì dentro e lanciare un po’ di colpi a caso, …sappi che sei veramente fuori! Questo non è un gioco!

Lo scaraventai per terra bruscamente, notai appena lo sguardo carico di odio, con gli occhi colmi di lacrime, che mi aveva lanciato. - Abbassa un po’ le penne! –

 

 

Ho il braccio destro completamente inutilizzabile – andato - il veleno lo ha paralizzato: sta accanto a me piegato in una posizione innaturale, spero che non si sia spezzato. Sparo un po’ a casaccio contro il Kedachiku, ma in queste condizioni potrei usare benissimo una cannuccia, otterrei lo stesso risultato.

<< Maledizione! – Impreco. – Ho già perso un uomo e sto facendo ammazzare gli altri due, se non sono già morti.

Mi torna in mente lo sguardo colmo di terrore di Tabiris: aveva appena visto Galad cadere.

<< Cosa ci fanno qui gli Izolde? – Domando inutilmente al Kedachiku. – Non possono esserci!

Il Kedachiku è troppo vicino. Tra qualche secondo … bè, non si può vivere in eterno…

 

Questo casino sta richiamando tutti i mostri della zona come un faro nella notte…

 

… Ordinai ai ragazzi di fare il campo, si stava facendo notte e non avevamo completato di esplorare la zona est.

<< Cadetto Galad, accendi il fuoco nella buca che sta preparando Keldo e poi mimetizzalo. Inizio io i turni di sorveglianza. Gli altri si riposino. È un ordine! – Scherzai.

Saranno state le due – montava di guardia Galad – quell’idiota si era messo a fissare la fiamma per passare il tempo. Credeva di stare al Garden! Un Izolde - sarà stato di livello 75 come minimo - attratto dalla luce, gli si lanciò contro con un Blind. Intravidi a malapena le lame durissime dei suoi artigli percorrere un arco su Galad e, lui, cadde senza neppure il tempo di dire una preghiera. Uno spruzzo di sangue mi colpì la guancia mentre schizzavo via imbracciando l’Exeter. Mi gettai verso Galad: non respirava più - era andato - recuperai la sua G.F. e corsi verso gli altri.

Keldo rotolò fuori dal suo giaciglio e si bloccò, paralizzato dalla paura, accanto al corpo inerte di Galad, proprio nell’istante in cui l’Izolde si accorgeva di lui. Il sibilo roco si fece più forte. Sparai d’istinto per proteggere il ragazzo: due, tre volte. Il drago si voltò raspando il terreno con le zampe: tre tonnellate di muscoli e artigli si stavano avventando contro di me; indietreggiai di un passo mentre mi apprestavo a caricare con le pallottole penetranti e inciampai nella buca del falò.

Caddi di schiena con i proiettili sparsi sul terreno ed il fucile scarico. Deglutii.

<< Messaggero della Notte! 

Con un urlo stridulo, Tabiris era riuscita ad evocare il suo G.F. – Brava! – Pensai. L’Izolde stordito aveva perso molta energia: Diablos fa sempre il suo dovere! Presi la mira con calma, come per un atto di pietà e lo centrai proprio nella nuca. Morto.

Tabiris era in ginocchio che piangeva. - In Accademia era tutto più semplice, tutto più sicuro. Ma la prima volta in battaglia riparti da zero: non si tratta più di voti, bensì di riportare a casa la pelle.

Mi avvicinai al rettile per esaminarlo.

Stupido!

Un colpo al braccio – non era morto! – si era tenuto una dose di veleno per me; feci appena in tempo a vedere Keldo che lo finiva trafiggendogli la gola, quando il terreno iniziò a rimbombare cupo tremando come il tuono di un terremoto. Mi piegai in ginocchio, sentendo il veleno che entrava bruciante. 

<< Archeosaurus! – Ansimai agli altri, indicando i loro profili lontani nella luce incerta della Luna. – Molti, cinquanta, forse più.

Keldo si era tuffato nella boscaglia, presi Tabiris per una mano:

<< Torna al Garden e avverti Squall, digli di venire con dei rinforzi!

<< Ma, comandante, lei è ferito…

<< Torna al Garden, subito! È un ordine!

Il gruppo di Archeosaori stava puntando, lentamente ma inesorabilmente, verso Balamb, non tutti: uno di loro, forse attratto dall’odore dell’Izolde morto, si era staccato dal branco e si dirigeva qui. Dovevo proteggerla in qualche modo!

Un cenno con la testa, assentì e sparì nella boscaglia, appena in tempo per non essere vista da un Kedachiku che sbucava sinuoso da dietro le piante, non si era accorto dell’Archeosauro…

  

Sto ansimando furiosamente, ho ricostruito quel maledetto puzzle di cosa è accaduto finora. Piccole gocce di sudore salgono dall’interno del mio corpo ed escono, gelandosi al ritmo pulsante del veleno bruciante che mi sta divorando. Non capisco più se sto rammentando un episodio del passato o, se sono nel futuro e mi guardo all’indietro in un delirio angosciante che non vuole terminare.

Il presente è un velo impalpabile che divide il Nulla corroso di ieri, dal Nulla sfavillante di domani… 

FORZA! 

FORZA, ehi, SVEGLIA!

 Spara un altro colpo! - Un urlo tagliente: il mio istinto primordiale mi strattona con gli ultimi rantoli della volontà

Piccole macchie brillanti, ondeggiano nel mio campo visivo, ma finalmente, sono sveglio, …a pochi passi da un Kedachiku piuttosto nervoso.

 

…Il Kedachiku si immobilizza d’improvviso poi si allontana velocissimo. Non faccio in tempo a chiedermi a quale divinità devo rendere omaggio, che compare un Izolde gigantesco – lo riconosco anche in queste condizioni: livello 100, maschio. Una macchina da distruzione.

L’Izolde si ferma e si avvicina al corpo dell’altro riverso per terra annusandolo.

Non ricordo se l’ho letto nei file di aggiornamento o me ne ha parlato qualcuno, ma le Izolde femmina sono più piccole dei maschi. Questa specie, durante il periodo della riproduzione, forma coppie stabili. Probabilmente “quello” morto è la sua femmina. Sento il suo respiro farsi più intenso, alza lo sguardo al cielo e di nuovo si riabbassa, la lecca dolcemente accarezzandola con le zampe anteriori. Inutilmente. L’Izolde freme e lancia un incredibile ruggito di disperazione e rabbia. Sono sdraiato sul margine del bosco. Un silenzio innaturale si tende sopra la mia testa come un arco di metallo: l’Izolde ha visto l’Archeosaurus che sta venendo qui. - Ha fame…-

Il drago si avventa contro l’altro rettile – il tempo per escogitare qualcosa o per morire del tutto! – Mi dico. Riesco a gettarmi nella boscaglia nascondendomi alla loro vista, …ma non al Kedachiku. Sono nei guai, se sparo i mostri mi sentiranno, sono troppo vicini, anche se sono presi dal combattimento, a giudicare dai ruggiti.

<<Rigene!

Mi volto e vedo Keldo, punta l’indice ed il medio inondandomi di luce.

<< Sei la cosa più bella che mi sia capitato di vedere da un bel pezzo a questa parte. – Gli dico. – Ma come mai hai un Rigene?

<< L’ho assimilato dall’Izolde, non si è accorto di me: ne ho recuperati tre. …Mica male! Adesso bisogna sistemare il Kedachiku. Dov’è Tabiris?

<< Tabiris è andata a chiedere aiuto.

Lo osservo attaccare il bruco mentre il Rigene agisce: hanno ragione gli esaminatori, conta solo sulle sue capacità; è bravo ma alla lunga… 

Lo scosto bruscamente:

<< Idro, ora!

Il Kedachiku è a terra stecchito. L’ultimo colpo è stato mio, Keldo mi guarda e stringe i denti: è come una regola non scritta, è la tradizione, comunque sia, il colpo finale sarebbe dovuto essere suo.

<< Non c’è tempo, dobbiamo allontanarci. – Raccolgo l’Exter faticosamente – L’Izolde potrebbe averci sentito.

<< Pensa che abbia vinto lui?

<< Come puoi dubitarne, anche se il Rigene ha più effetto del veleno non posso rischiare uno scontro diretto. -

Controllo il kit medico standard o almeno quello che ne rimane: nulla, ho un ago dorato e un Reiz. - L’Esna è rimasta all’accampamento e certo adesso non è il caso di ritornare indietro. 

Il cadetto mi guarda con aria stupita.

<< Ma Galad? Potrebbe essere ancora vivo e Tabiris?

È preoccupato per i suoi compagni, non è un codardo, ma potrebbe agire irrazionalmente.

<< Ascoltami bene: Galad è morto. Morto capisci! Uno squarcio che parte dall’inguine fino alla gola non perdona. E …Tabiris ha un compito, non possiamo pensare a lei, adesso dobbiamo preoccuparci del branco di Archeosauri. Dobbiamo trattenerli almeno fino a domattina, quando Zell sarà operativo a Balamb. Se arrivano in città adesso, la spazzeranno via come una foglia d’autunno.

Ritorniamo all’accampamento: la battaglia è finita, sullo spiazzo il corpo dell’Izolde femmina e quello martoriato dell’Archeosaurus. Il resto è andato tutto distrutto e inutilizzabile.

<< Keldo, quali magie hai a disposizione?

<< Poca roba comandante, qualche Firaga e Blizzard.

<< Io, ho dei Quake e sono protetto da Blind e …qualche magia sparsa rimastami dagli scontri nella Guerra con Artemisia.

<< Lei era della squadra che annullò la sua minaccia. Mi sarebbe piaciuto essere stato con voi…

<< Cadetto, non saresti sopravvissuto neppure cinque minuti.

<< …  - Deglutisce, non avrei potuto ferirlo più profondamente. Mi massaggio il viso:

<< Ascolta Keldo, i Seed sono un corpo speciale, sono combattenti di prima classe in tutto. Sono qualità che si devono apprendere faticosamente ed essere disposti a lasciare ogni cosa dietro. Anche la vita; ho ucciso io il Kedachiku, perché tu stavi facendo una battuta di caccia. In guerra ci sono solo due possibilità e tutto dipende da ciò che hai fatto prima: o vivi o muori. Gli eroi muoiono … e perdono. Tu hai delle qualità ma ancora ti manca la comprensione del guerriero.

<< Cioè?

<< Un guerriero è una perfetta macchina per uccidere…, ma è intelligente. L’Izolde non è un soldato, è solo letale, tutto qui, come il mare in tempesta. Un Seed è, deve essere, molto di più. È un morto che vive.

<< Non so se ho capito.

Scrollo le spalle, sono certo che comprenderà. Non è uno sciocco. Ci sono cose più urgenti da fare in questo momento.

<< Keldo, ho un’idea, dobbiamo avvicinarci al branco e farli deviare fino alla spiaggia.

<< Come…

<< Dobbiamo cospargerci del sangue dell’Izolde e …tu sarai l’esca: correrai davanti agli Archeosaori. L’odore farà il resto. Te la senti?

<< S…sì, penso di sì.

<< Gli Archeosaori non si devono essere allontanati molto. Dobbiamo intercettarli e portarli a sud, lontano da Balamb. Tu li terrai impegnati e io preparerò delle tracce. Ci incontreremo alla spiaggia a sud.

Ci mettiamo al lavoro. L’odore è fortissimo, ho una gran voglia di vomitare, la domino. Il ragazzo non sta meglio di me. Siamo irriconoscibili bagnati di sangue. Tagliamo dei grossi pezzi di carne dall’Izolde. Faccio una specie di sacco rudimentale e ce li metto dentro. Inizio a trascinarli.

<< Ci siamo. – Dice, è teso come un elastico.

<< Bene. Un’ultima cosa: non lasciarci la pelle! E questo, è un ordine!

Il ragazzo mi guarda stupito sorridendo.

<< Pensa solo ai primi del branco gli altri ti seguiranno. Io sarò a metà strada con la carne, li rallenterà un po’ e ci darà un altro po’ di tempo.

Prende l’arco e si allontana.

Questo silenzio mi stordisce, c’è qualcosa che non mi convince in tutta questa storia. Non capisco come hanno fatto ad arrivare qui gli Izolde ed i RubRumDragon. 

Se ci fosse stata Artemisia… ma no, è morta, sparita. Perduta nelle pieghe del tempo.

Arranco per qualche centinaio di metri e inizio a gettare la carne. Keldo dovrebbe aver già attirato il branco in questa direzione, se ho fatto bene i calcoli ci dovremmo incontrare giù in spiaggia …e poi, e poi qualche cosa succederà!

Sento il terreno vibrare di un ritmo subsonico, martellante. Gli Archeosauri stanno arrivando! Inizio a correre.

<<  Keldo! – Penso.

Mentre mi precipito verso il mare, una cosa attira la mia attenzione: i corpi tre persone dilaniate giacciono poco avanti. Guardo intorno con più attenzione: è un accampamento completamente devastato e questi paranchi rovesciati e spezzati… mi avvicino ad uno dei cadaveri, lo esamino: sono ferite di drago. - Ma questa è una piastrina di riconoscimento militare! – Esclamo. – Vestiti da civili, però militari.

Il rumore del branco è fortissimo ormai. Mi volto urlando:

<< Keldo, presto!

Risponde una voce pacata.

<< Kinneas! Ciao, è un po’ che non ci si vede.

Un’ondata di ricordi mi colpisce lo stomaco come una mazzata.

<< Tarkash. Ruy Tarkash!

Forse il miglior cadetto che avessi mai conosciuto. La sua bravura e audacia erano leggendarie nel Garden di Galbadia. Era anche il più pericoloso. Alla fine fu radiato “con disonore, “ per aver messo in pericolo la squadra nella sua ultima missione: quattro feriti per un ordine non rispettato. Era più grande di me, uno dei vecchi, del settimo. Il mio scaglione era quello che gli avrebbe portato – se lui avesse superato l’esame – il grado di Seed, eravamo le sue matte come si diceva nel gergo del Garden.

<< Sei cresciuto Kinneas, adesso sei diventato …un Seed!

Il suo tono sereno contrastava con la canna lucida della pistola puntata alla testa di Keldo. Le mie mani si contrassero sull’Exter. Questo movimento non gli sfuggì.

<< Caspita, un Exter! Sei diventato un tiratore scelto… Non male per una persona sensibile come te.

<< Tarkash, cosa ci fai qui? – Chiesi con noncuranza, cercando di non mostrare il tumulto interiore che mi sconvolgeva.

Inarcò le sopracciglia con fare innocente, come dire: dove avrei mai potuto essere?

<< Lavoro, caro mio, solo un banalissimo e sporco lavoro.

<< Adesso capisco, quegli uomini all’accampamento, gli Izolde e i RumDum, sono opera tua.

<< Certo, potevi dubitarne?

<< Per chi lavori? – Volevo farlo parlare, guadagnare tempo, qualunque cosa per cercare di mettere a tacere i ricordi e le ferite riaperte così all’improvviso.

<< Per l’unica nazione degna di questo nome: Galbadia. Ma tu? Parlami di te, di Kinneas il killer, un assassino.

<< Non sono un killer.

<< Ti ricordi la prima volta?

 

…La prima volta… come potrei dimenticare?

…C’era confusione e i vecchi ci avevano messo in fila per poi lanciarci addosso dei palloncini d’acqua colorata. Quando Tarkash mi prese per un braccio e:

<< Ehi, … perché ti fai fare queste cose?

Ero impaurito, volevo ritornare all’orfanotrofio. Volevo studiare, mi piaceva inventare canzoni, poesie. Tarkash strinse forte riportandomi alla realtà. Mi misi a piangere.

<< Io, io … voglio andare via! – Piagnucolai.

<< Ma no! Loro non lo sanno, ma tu sei la persona più pericolosa e temibile qui dentro. Se tu lo volessi… li uccideresti tutti!

Non so, avevo bisogno di aggrapparmi a qualunque cosa e accettai le sue parole: era vero, io ero Irvine Kinneas e potevo farli fuori in un istante.

Quella semplice frase, cambiò la mia vita e le scelte. Divenni un tiratore scelto, il migliore; forse la croce più terribile che mi sia potuto addossare...

 

Tarkash, mi osserva, sa che sto rammentando, lo fa apposta per disorientarmi. 

<< Sei un assassino. Niente più. Hai mai pensato a tutte le persone cui hai troncato la vita?

Non volevo pensare a quello, già era grande il fardello che mi portavo dentro.

<< E i familiari?

Mi scossi.

<< Cosa vuole Galbadia da Balamb? Perché i draghi? – Gli domando.

<< Piccolo assassino, allarga le tue vedute. Galbadia può distruggere Balamb tranquillamente, ma non può farlo senza turbare gli equilibri mondiali. Meglio farlo sembrare una calamità naturale, un’invasione di animali. Per riunire tutti gli Archeosauri e gli altri, abbiamo dovuto trasportare gli Izolde e i RubRumDragon, lanciare non so quanti incantesimi per raffreddare i boschi per cambiare il clima… e poi, … poi abbiamo perso il controllo delle bestie. Sai può capitare, in un’operazione così segreta.

<< …“Perso il controllo” Sono pronto a scommettere che sei stato tu.

Un sorriso freddo:

<< Kinneas, mi stupisco, hai proprio indovinato. Non si riesce a dartela a bere! Sì, loro volevano fare in modo di poter intervenire in aiuto del paese amico, di Balamb, contro i mostri e così trasformare l’invasione in un’azione umanitaria.

<< Come con Timber.

<< Infatti, il trucco è sempre lo stesso. Però, secondo me ci vuole troppo tempo. Se radiamo al suolo Balamb …è meglio e più divertente!

<< Cosa vuoi da noi? – La domanda è retorica, ingenua, ma forse …

<< Mi hai preso per uno stupido? Voglio eliminarvi. Non devono esserci testimoni. Ma in queste cose mi sei maestro vero assassino Kinneas? Ho visto il corpo di un cadetto, ci hai pensato tu? Uccidi questo, uccidi quello, che importa chi è? … Non ti pesa quel cadavere – non era neppure cattivo questa volta – come riuscirai a giustificarti? Il grande capo Kinneas non è riuscito a difendere il suo cadetto. Chissà che castigo per il tuo animo sensibile!

“Bastardo!” – Penso, ma ha ragione, per quanto mi sforzi, mi ritorna in mente Galad: una semplice missione esplorativa e faccio ammazzare un novellino … forse due.

<< Riepilogando, assassino Kinneas: gli Archeosaori stanno venendo qui, a giudicare dal casino che fanno, io e te al confronto e… un po’ di cibo per le bestie. – Tocca, con la canna dell’arma, Keldo. – …Mi sono preso un piccolo vantaggio, sai, voi siete in due: il cadetto e  Reflex, Shell e Protect attivi. Ti do cinque secondi per buttare l’Exter e dire le preghiere. …allora, cosa fai?

Cosa faccio? – Keldo è tra me e lui. Mi guarda, ha capito che sta per morire.

No! Non lo lascerò uccidere! Non oggi!

<< Ti strapperò la pelle Tarkash!

<< Tre secondi Kinneas!

Porto una mano alla fronte e urlo come non ho mai fatto.

<< MEDUSA, COLPISCI, ORAAA!

<< Stupido cowboy voglio farti vedere il cervello del tuo prezioso cadetto, sparpagliato dappertutto, prima che il Reflex ti pietrifichi!

BANG! 

…TWING!

Tarkash, ha un’espressione stupita: si preme il fianco.

<< Stupido? Chi, io o tu, Tarkash? La Medusa era per il ragazzo, per proteggerlo! È vero, con gli scudi alzati, il proiettile ti ha solo ferito, ma adesso… 

Punto l’Exter e sparo un colpo vibrante, poi un altro e infine Tarkash crolla a terra.

Ho le mani bloccate sul fucile, non riesco a lasciarlo.

Con uno scossone Tarkash, si rialza faticosamente.

<< Non sono … kofc … ancora finito. … Non è arrivato ancora …il mio gior…no …Kinneas. …GLLLHHHH!

Solo ora vedo l’Izolde dietro di lui, protendere ancora gli artigli per sbranarlo. 

Devo rimettere in sesto Keldo e fuggire verso la spiaggia, sperando che le bestie combattano tra loro. Adopero l’Ago dorato: entra nella pietra che comincia a luccicare. Il ragazzo barcolla e tossisce, ma è salvo.

<< Ho visto tutto. – Dice. – Non so come, ma ho visto e sentito tutto. È incredibile comandante.

Lo afferro e lo trascino fino alla riva. Lancio un’occhiata in tralice verso l’Izolde che si è gettato al nostro inseguimento, dall’altra parte opposta gli Archesaori.

Keldo scocca una delle poche frecce rimastagli e centra il Drago ad un’anca, rallentandolo. Invoco Leviathan, ma Keldo comincia a gridare.

<< Li sento, stanno arrivando!

Cosa dice? Mi volto verso il mare e vedo le lance del Garden arrivare a tutta velocità.

Una raffica dal cannoncino sulla torretta della prima lancia squarcia l’alba e devasta l’Izolde che si accascia. Morto.

<< Hai visto, è Quistis. Ha una certa grazia nel massacrare.

Ci buttiamo dentro la lancia che ci accoglie sicura e confortevole come una madre.

Ci attende Tabiris piangendo.

<< Ce l’hai fatta. Ci ha salvato! – Toccandole una spalla.

Lei annuisce singhiozzando.

<< Comandante, … volevo dirle: grazie. – Fa Keldo.

<< Non devi ringraziarmi. Tu mi hai salvato col Rigene ed io ti ho restituito il favore. Siamo soldati.

Il Garden ci aspetta: un’isola metallica sospesa a pochi metri dalle onde; la nostra casa.

Faccio rapporto alla commissione: c’è il Preside, Squall e Quistis.

<< … Vorrei aggiungere una nota di merito per i cadetti. – Dico alla fine, prima di congedarmi.

Squall, mi raggiunge mentre sto per uscire.

<< Qualcosa non va? Hai portato a termine la missione e fatto molto altro, adesso sappiamo cosa c’è laggiù; non sei contento?

<< Contento? – Rispondo freddamente. – Ho perso un uomo, un mio uomo!

Poi l’ascensore si apre.

Un altro giorno sorride su Balamb.

 

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