Natale 2001
di padre Piero Gheddo

Il Natale 2001 è diverso dai Natali degli anni scorsi: la lotta contro il terrorismo ci ha precipitato in una situazione angosciosa, come al tempo della II guerra mondiale (1939-1945). Dopo il crollo delle Twins Towers (Torri gemelle) a New York l'11 settembre scorso, il mondo non è più quello di prima.

In Italia ci sono ormai due milioni di stranieri di cui abbiamo assolutamente bisogno. Se l'Occidente non è capace di integrare queste masse di popolo, nascono incomprensioni, razzismi, lotte, criminalità e, Dio non voglia in Italia, terrorismo!

Abbiamo tutti paura per il nostro futuro. E' difficile in questa situazione porgervi gli Auguri di Buon Natale.

Come affrontare l'emergenza del terrorismo e come creare buoni rapporti col mondo islamico? Dopo aver visitato quasi tutti i Paesi dell'Islam e trascorso il settembre scorso in Bangladesh, posso affermare che la vera soluzione al nostro problema sta nel tornare a Gesù di Nazareth, il Bambino Figlio di Dio che rinasce a Natale. Dobbiamo ricuperare il senso forte della fede e dell'identità cristiana. Voi siete battezzati. Il Vangelo lo conoscete tutti e lo spirito di Gesù è quello delle Beatitudini.

Oggi non c'è che rafforzare questa identità e vita cristiana. Un fatto spirituale non si può combattere con mezzi unicamente militari, finanziari, diplomatici, politici, culturali.

Bisogna confrontarsi con mezzi spirituali: altrimenti siamo su un'altra lunghezza d'onda e non ci capiamo più.

Se l'Occidente perde la sua tradizione cristiana è sconfitto dai popoli giovani che hanno una fortissima identità religiosa.

Per la nostra stessa sopravvivenza dobbiamo dare testimonianza del Vangelo, se non vogliamo finire come l'Impero romano decadente (nei secoli II-V), travolto dai barbari e dalle giovani comunità cristiane che in Gesù di Nazareth ci credevano davvero.

Auguri e Buon Natale a tutti.