C'era
una volta, in una grande città, una chiesa davvero splendida. Dall'ingresso
principale si riusciva a malapena a scorgere 1'altare di pietra che si trovava
all'altro capo. Di fianco alla chiesa si levava un campanile, simile a una
torre, così alto nel cielo che la punta si distingueva soltanto quando il tempo
era molto limpido. Lassù nella torre vi erano delle campane che si diceva
fossero le più belle e le più sonore del mondo, ma nessun essere vivente le
aveva mai sentite! Erano le campane speciali di Natale: potevano far udire i
loro rintocchi solo la notte di Natale e, per di più, soltanto quando fosse
stato deposto sull'altare il più grande e il più bel dono al Bambino Gesù.
Purtroppo, da molti anni non si era avuta un'offerta così splendida da meritare
il suono delle grandi campane. Tuttavia, ogni vigilia di Natale, la gente si
affollava davanti all'altare portando doni, cercando di superarsi gli uni con
gli altri, gareggiando nell'escogitare offerte sempre più straordinarie.
Nonostante la chiesa fosse affollata e la funzione splendida, lassù nella torre
di pietra si udiva soltanto fischiare il vento.
Pedro
e il suo fratellino
In
un villaggio abbastanza lontano dalla città viveva un ragazzo di nome Pedro,
insieme al suo fratellino. Essi avevano sentito parlare delle famose offerte
della vigilia di Natale, e per tutto l'anno avevano fatto progetti per assistere
alla grande e sfarzosa cerimonia, e per la Messa di mezzanotte.
Il mattino precedente il giorno di Natale, all'alba, mentre cadevano i primi
fiocchi di neve, Pedro e il fratellino si misero in cammino. Al calar delta
notte, avevano già quasi raggiunto la porta della città quando, per terra
davanti a loro, scorsero una povera donna che era caduta nella neve, troppo
stanca e malata per cercare rifugio da qualche parte. Pedro si inginocchiò
cercando di alzarla, ma non vi riuscì.
"Non ce la faccio, fratellino" disse Pedro. "È troppo pesante.
Devi proseguire da solo".
"Io? Da solo?" esclamò il fratellino. "Ma allora tu non ci sarai
alla funzione di Natale".
"Non posso fare altrimenti" disse Pedro. "Guarda questa povera
donna. Il suo viso è simile a quello della Madonna nella finestra della
cappella. Morirà di freddo se l'abbandoniamo. Sono andati tutti in chiesa, ma
io starò qui e mi prenderò cura di lei fino alla fine della Messa. Allora tu
potrai condurre qui qualcuno che l'aiuti. Ah, fratellino, prendi questa monetina
d'argento e deponila sull'altare: è la mia offerta per il Bambino Gesù. Su,
ora, corri!".
E mentre il bambino si avviava verso la chiesa, Pedro sbatté gli occhi per
trattenere le lacrime di delusione che gli rigavano le guance. Poi passò un
braccio dietro al capo della povera donna che si lamentava debolmente e cercò
di sorriderle.
"Coraggio, signora", le disse, "tra poco arriverà
qualcuno".
Nella grande chiesa, la funzione di quella vigilia di Natale fu più splendida
che mai! L'organo suonò e i fedeli cantarono e, alla fine della funzione,
poveri e ricchi avanzarono orgogliosamente verso 1'altare per offrire i loro
doni. A poco a poco, sull'altare, si accumularono oggetti splendidi d'oro,
d'argento e d'avorio intarsiato; dolci elaborati nei modi più impensati; stoffe
dipinte e broccati.
Ultimo, in un gran fruscio di seta e tintinnar di spade, il re del paese
percorse la navata. Portava in mano la corona regale, tempestata di pietre
preziose che mandavano barbagli di luce tutt'intorno.
Un fremito di eccitazione scosse la folla.
"Senza dubbio questa volta si sentiranno suonare le campane a festa!"
mormoravano tutti.
Il re depose sull'altare la splendida corona. La chiesa piombò in un silenzio
profondo. Tutti trattennero il respiro, con le orecchie tese per ascoltare il
suono delle campane.
Ma soltanto il solito freddo vento sibilò sul campanile. I fedeli scossero la
testa increduli. Qualcuno cominciò a dubitare che quelle strane campane avessero
mai suonato.
"Forse si sono bloccate per sempre!" sosteneva qualche altro.
L'organista
smise di suonare
La
processione era terminata e il coro stava per iniziare l'inno di chiusura,
quando all'improvviso l'organista smise di suonare paralizzato. Perché d'un
tratto dalla cima della torre si era levato il dolce suono delle campane. Un
suono ora alto ora basso, che fluttuava nell'aria riempiendola di festosa
sonorità.
Era il suono più angelico e piacevole che mai si fosse udito.
La folla restò un attimo eccitata e silenziosa. Poi, tutti insieme, si alzarono
volgendo gli occhi all'altare per vedere quale meraviglioso dono aveva
finalmente risvegliato le campane dal loro lungo silenzio. Ma non videro altro
che la figura di Fratellino che silenziosamente era scivolato lungo la navata
per deporre sull'altare la monetina d'argento di Pedro.
Un piccolo grande dono
Un giorno Gesù, seduto davanti al tesoro del tempio di Gerusalemme, disse ai
suoi discepoli che un'offerta è gradita a Dio non perché è abbondante ma per
la disposizione del cuore di chi off re. La vedova che butta gli unici soldi che
possiede, il soldino di Pedro offerto a Gesù bambino, sono resi doni «grandi»
dal cuore che li ha offerti.
Più importante di tutto, allora, rimane sempre l'amore.
PREGHIERA
Squarcia il cielo
e scendi.
Tu sei il Signore,
il benvenuto nel mio cuore.
Anche se
sei coperto di sudiciume.
Anche se
vieni da un paese straniero.
Anche se sei solo.
Anche se piangi,
io ti riconoscerò.
Io ti prenderò per mano
come un amico aspettato
per tanto tempo.
Tu mi dirai le parole
che io saprò comprendere,
le ascolterò
e il mio cuore sarà nella gioia.
Io ti seguirò
e assieme entreremo
nella casa dei miei amici
e io dirà loro:
Guardate!
E' tornato colui
che il nostro cuore attendeva.