C'era una volta un signore molto ricco che aveva un figlio.
Questo figlio si chiamava Hatem ed era molto buono con i poveri: li
aiutava in ogni modo, dava loro cibo e vestiti e avrebbe dato perfino la
vita se fosse stato necessario.
Il re di quella terra sentì parlare di quest'uomo così buono e divenne
geloso della sua popolarità. Ordinò alle sue guardie di bruciare la casa
di Hatem e di appendere un cartello nella strada:
«Chi mi porterà Hatem vivo o morto riceverà una ricompensa di 25.000
ducati d'oro».
Gli amici di Hatem lo avvertirono e gli dissero di abbandonare subito la
città. Così travestito da mendicante si rifugiò nella foresta. Camminò
per miglia e miglia finché trovò una caverna dove poté riposarsi.
Si era appena seduto su un tronco e stava riflettendo sulla sua sventura,
quando sentì un povero tagliaboschi che, appoggiato ad un albero lì
vicino, diceva: «Se trovassi Hatem tutti i miei problemi sarebbero
risolti».
Hatem ebbe pietà del vecchio e gli disse: «Eccomi, sono Hatem. Portami
dal re e riceverai la ricompensa promessa».
Il vecchio rimase stupito, ma non seguì il consiglio di Hatem perché non
voleva che egli morisse.
All'improvviso si sentì un fruscio tra i cespugli e, prima che Hatem
potesse capire di cosa si trattasse, quattro guardie del re lo avevano
bloccato.
Ogni guardia desiderava per sé l'intera ricompensa e cominciarono a
discutere. Ognuna di loro sosteneva di avere trovato Hatem per prima. Alla
fine lo portarono al Palazzo reale dove il re in persona lo interrogò.
Hatem disse che l'unica persona che meritava veramente la ricompensa era
il povero tagliaboschi, il primo che lo aveva trovato. Il re fu colpito
dall'onestà di Hatem e scese dal trono per abbracciarlo.
Hatem divenne ministro del re e il vecchio tagliaboschi ebbe i ducati che
gli spettavano.
Donare con amore
La gioia dì una festa è veramente piena solo quando la si condivide.
Il racconto di Hatem ci vuole ancora una volta far riflettere su quello
che Gesù ha detto: «C'è più gioia nel donare che nel ricevere».
Hatem sarebbe stato capace di dare la sua vita per far felice un povero.
La nostra gioia sta, sovente, in un dono più piccolo, ma altrettanto
importante. A volte basta solo un sorriso.
PREGHIERA
Cristo non ha più mani,
ha soltanto le nostre mani
per fare oggi le sue opere.
Cristo non ha più piedi,
ha soltanto i nostri piedi
per andare incontro agli uomini.
Cristo non ha più voce,
ha soltanto la nostra voce
per parlare oggi di sé.
Cristo non ha più vangeli
che gli uomini leggano ancora.
Ma ciò che noi facciamo,
in parole e in opere,
è il vangelo
che Lui sta scrivendo ora.