GALEOTTO DA PANIGO

SEMBRAVA UN GIORNO QUALSIASI, PER GALEOTTO. ERA NEL BOSCO A TAGLIAR LEGNA, COME FACEVA SPESSO, QUANDO UDI' DA LONTANO IL SUONO DELLE CHIARINE E DEI TAMBURI.

VIDE PASSARE UN ESERCITO DI SOLDATI, ED IN CODA A LORO, UN GRUPPO DI SUOI AMICI, CHE DA LONTANO LO CHIAMARONO.

GLI DISSERO CHE ERANO ENTRATI IN UNA COMPAGNIA DI VENTURA, E CONSIGLIARONO A GALEOTTO DI FARE ALTRETTANTO.

AVREBBERO AVUTO DA BERE E DA MANGIARE, MA SOPRATTUTTO SAREBBERO STATI PAGATI.

A GALEOTTO IL MANGIARE DIFFICILMENTE ERA MANCATO, ERA UN VILLANO, NON UN SERVO.

DI SOLDI IN MANO PERO' NE AVEVA SEMPRE AVUTI POCHI. ANCHE LE TASSE AL SUO SIGNORE ERANO DATE DAL FRUTTO DELLA TERRA E DEL BOSCO.

RIMASE INDECISO PER UN PO'.

L'AVVENTURA DI UNA NUOVA VITA LO AFFASCINAVA. AL TEMPO STESSO LA SUA VITA ATTUALE ERA SI DURA E POCO INTERESSANTE, MA ANCHE PIU' SICURA.

SAREBBE STATO IL FATO A DECIDERE!

GALEOTTO LANCIO' LA SUA ASCIA VERSO UN ALBERO LONTANO, SE FOSSE CADUTA SAREBBE RIMASTO AL SUO LAVORO NELLA SUA TERRA, ALTRIMENTI AVREBBE SEGUITO QUEI SOLDATI.

SI DICE CHE L'ASCIA SIA TUTT'ORA CONFICCATA IN QUELL'ALBERO.

GALEOTTO ENTRO' QUINDI A FAR PARTE DELLA COMPAGNIA DI VENTURA LA VERGINE DI FERRO. IMPARO' L'USO DELLA SPADA, MA PREFERIVA TENERE SECO ANCHE UNA BUONA ASCIA, CHE RIUSCIVA AD UTILIZZARE CON ESTREMA EFFICACIA.

DURANTE L'ASSEDIO DI ARBICOLLA, AD ESEMPIO, L'ARIETE ERA STATO DANNEGGIATO E FU PROPRIO GALEOTTO, ARMATO DI UNA GRANDE ASCIA A FINIRE DI SFONDARE IL PORTONE PER FAR ENTRARE L'ESERCITO.

IN UNA MATTINA PRIMAVERILE, MENTRE LA COMPAGNIA PRESIDIA IL PAESE DI CASTELFRANCO DI SOTTO, LA POPOLAZIONE INSORGE.

IL TUMULTO VIENE FERMATO, MA CON ALCUNE PERDITE.

GALEOTTO SARA' TRA QUESTI, UCCISO, PER IRONIA DELLA SORTE, PROPRIO DA UN VILLICO.