Ad ovest la periferia dal cuore antico.
Parrocchie come centri di aggregazione nel quartiere dormitorio: parlano i sacerdoti di Soccavo.
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onsignor Umberto Ciotola è il vicario foraneo di Soccavo e
dall'85 è parroco della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la
parrocchia storica del quartiere, nella piazza che fu centro dell'antico
comune di Soccavo. Proprio nella piazza c'era quello che gli anziani
identificano ancora oggi in un vecchio palazzo come il Municipio; segno di
un'identità che resiste dopo quasi ottanta anni dalla fine dell'autonomia.
Ma l'antico borgo - che si estende a ridosso di via Bottazzi - non sembra
godere di grande considerazione da parte degli amministratori cittadini.
"Questa zona è abbandonata dalle istituzioni - dice monsignor Ciotola
- le vie sono impraticabili e non ci sono mezzi di trasporto; qui in via
Filippo Bottazzi non c'è nessun mezzo di comunicazione con il resto della
città e del quartiere; in questa strada non passa nessun pullman".
L'antica Soccavo ha subito, in pochi decenni, prima la costruzione del rione
popolare per i terremotati del sisma dell'80 e poi la costruzione di
infrastrutture, come i nuovi collegamenti con il Vomero, che se da un lato
hanno risolto alcuni problemi di viabilità cittadina, dall'altro hanno
stravolto il borgo. "Gli abitanti delle case popolari - continua don
Ciotola - hanno gli stessi problemi delle tante comunità che vivono in
rioni analoghi: disoccupazione, disagio giovanile. Solo ultimamente le
istituzioni sembrano essersi accorte di noi: si sta cercando di recuperare
la piazza e di risistemare le abitazioni abbandonate negli anni del
terremoto. Prima qui in via Bottazzi c'era molta più gente; c'erano anche
più famiglie in una sola casa. Ora la popolazione nei dintorni della chiesa
è diminuita anche se la presenza del rione popolare ha portato qui tante
famiglie provenienti da diversi rioni di Napoli". Discorso analogo a
via Piave, nella parrocchia dello Spirito Santo e Nostra Signora del SS.
Rosario di Fatima. Una zona apparentemente silenziosa, senza attività
economiche di rilievo e quasi senza negozi, quasi un contraltare alla vicina
via dell'Epomeo. Un vero e proprio quartiere dormitorio che solo ultimamente
è diventato teatro della protesta di giovani e chiese, associazioni e altri
soggetti che rivendicano lo spazio sociale dell'ex "Tien 'a Ment".
Da poco nella parrocchia è arrivato il nuovo viceparroco, padre Stefano
Sardini (dheoniano, per 17 anni missionario in Madagascar) che aiuterà il
parroco, padre Aniello Panzariello. "C'è un forte degrado ambientale
ed economico - dichiara Mirko Volpe, giovane collaboratore parrocchiale - la
microcriminalità aumenta e la gente ha paura. Mi chiedo perché anche qui
non hanno messo i poliziotti di quartiere; perchè solo al Vomero o in altri
quartieri più in vista? I ragazzi non vivono il quartiere, frequentano
Fuorigrotta o il centro storico di Napoli e aspettano la maggiore età per
andare via da Soccavo". Nella parrocchia di Fatima non manca l'oratorio
e i gruppi teatrali ed è forte la presenza dei giovani che vedono nella
chiesa l'unica possibilità di aggregazione. "Ci sono pochi spazi di
aggregazione - dice Francesco De Pasquale, giovane della parrocchia - anche
a via dell'Epomeo ad un certo orario scatta il coprifuoco, non ci sono
cinema". Da pochi mesi si è insediato il parroco di San Giovanni
Battista. Padre Ciro Di Nuzzo, vocazionista, è stato per 51 anni
missionario in Brasile. Lì ha potuto conoscere anche Luis Inàcio Lula da
Silva, attuale presidente dell'immenso stato latinoamericano. I gruppi
parrocchiali sono consolidati da anni e in particolare i gruppi giovanili.
Viene pubblicato, infatti, anche "Mondo Giovane", rivista redatta
proprio dai ragazzi della parrocchia.