Riforme Costituzionali
24-09-2003
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'intervista del
Prof Giovanni Sartori apparsa su La
Repubblica, a proposito delle proposte della Casa delle Libertà sulle
riforme.
L´INTERVISTA/1 Il
politologo Sartori: "Avremo il potere personale del premier"
"Così si
distrugge il sistema parlamentare"
18-09-2003
ROMA - Professore, il governo ha partorito la sua Grande riforma della
Costituzione. Il premier può sciogliere la Camera. Ma alcuni dicono che
questo non intacca il sistema parlamentare...
«Dissento
radicalmente. Questa riforma inceppa il sistema parlamentare, lo
irrigidisce e lo rende incapace di funzionare. Questa riforma lo distrugge
e lo sostituisce con un sistema che non è né semipresidenziale né
presidenziale. Avremo il sistema del potere personale del premier».
Berlusconi invoca
per il premier italiano gli stessi poteri degli altri premier europei. La
riforma servirebbe a questo...
«E anche questo è
falso e sbagliato. Il rafforzamento dei poteri del premier in Germania e
Inghilterra si ha con altri mezzi. Non con l´elezione diretta o il nome
sulla scheda elettorale. In nessun paese europeo l´elettore trova scritto
il nome del candidato premier. Farlo in Italia altera la natura del
sistema costituzionale».
Scusi professore,
ma noi abbiamo votato nel 2001 con il nome del premier indicato di
fatto...
«Ma io allora
protestai dicendo che era un abuso, chiesi a Ciampi di non permetterlo.
Non si rese conto che veniva esautorato e che, come è avvenuto, Berlusconi
si sarebbe comportato come se fosse stato eletto direttamente».
Scusi, ma allora
come si possono rafforzare i poteri del premier?
«Ci sono due
proposte accettabili. La prima è che la fiducia venga data al solo
presidente del Consiglio che nomina i membri del suo governo e li può
sostituire in qualsiasi momento. Come accade in Inghilterra dove non c´è
Costituzione scritta, ma la prassi è questa. L´altro sistema è quello
della sfiducia costruttiva, il sistema tedesco. Un capo del governo non
può essere sostituito senza che prima ci sia una maggioranza che nomini un
successore. Sono sistemi razionali che non sciupano il sistema
parlamentare».
Andiamo avanti.
Altro argomento forte: sono stati rafforzati i poteri del presidente della
Repubblica...
«Assoluta vendita
di fumo. Il presidente della Repubblica perde sia il potere di nominare il
capo del governo sia quello di sciogliere il Parlamento. E qui cominciano
i camuffamenti dell´ultima ora. Si dice che non è così, ma lo è. E si
traggono di impaccio con una formula ambigua: il primo ministro propone al
presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera. E il capo dello
Stato cosa può fare? Nulla. Non può che subire questa richiesta. Se
dicesse no il primo ministro chiederebbe alla sua maggioranza di non
votargli la fiducia e si andrebbe lo stesso alle urne».
E´ accaduto già in
passato. Ricordo un governo Fanfani...
«Sì. Ma una cosa è
farlo, una cosa è scriverlo nella Costituzione. Se lo si scrive si è
perduti. Ma ripeto, tutto parte dal nome sulla scheda. Se c´è il nome
sulla scheda il premier è insostituibile per tutta la legislatura. E se
chiede nuove elezioni le ottiene. Quindi il potere che ha oggi il capo
dello Stato di ricevere le dimissioni, sondare se esistono nuove
maggioranze possibili e poi eventualmente nominare un nuovo premier o
andare a nuove elezioni è stato cancellato. E significa cancellare
moltissimo. Significa cancellare le norme del parlamentarismo. Significa
avere un presidente della Repubblica di cartapesta che fa il notaio».
L´altra grande
novità è il Senato federale...
«Il Senato
federale si può fare in modi diversi e noi, come al solito, abbiamo scelto
il modo peggiore. In Germania viene nominato dai Land, in America la
rappresentanza è territoriale e il numero è fisso. Noi abbiamo scelto il
sistema più stupido. Concepire il Senato federale su base elettorale
proporzionale è la peggiore soluzione possibile, tecnicamente sbagliata».
E per la Camera
quale legge elettorale? Si sa poco...
«E invece no, se
ne sa già abbastanza. In questo progetto si prevede che il nome del
premier debba essere scritto sulla scheda e collegato ad una coalizione.
Questo vuol dire che abbiamo predeterminato il sistema elettorale perché
non tutti i sistemi si adattano a questa previsione. Vuol dire che si
prevede la costituzionalizzazione della legge elettorale, del Mattarellun
o del Tatarellum. E´ orribile. Abbiamo un pessimo sistema elettorale e lo
fissiamo nella Costituzione. E rischiamo di tenercelo per i prossimi 50
anni».
SILVIO
BUZZANCA