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Intervista a Sartori

  Ultimo aggiornamento: 19-01-04

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Riforme Costituzionali

24-09-2003

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'intervista del Prof Giovanni Sartori apparsa su La Repubblica, a proposito delle proposte della Casa delle Libertà sulle riforme.
 

L´INTERVISTA/1 Il politologo Sartori: "Avremo il potere personale del premier"

"Così si distrugge il sistema parlamentare"

18-09-2003

ROMA - Professore, il governo ha partorito la sua Grande riforma della Costituzione. Il premier può sciogliere la Camera. Ma alcuni dicono che questo non intacca il sistema parlamentare...

«Dissento radicalmente. Questa riforma inceppa il sistema parlamentare, lo irrigidisce e lo rende incapace di funzionare. Questa riforma lo distrugge e lo sostituisce con un sistema che non è né semipresidenziale né presidenziale. Avremo il sistema del potere personale del premier».

 

Berlusconi invoca per il premier italiano gli stessi poteri degli altri premier europei. La riforma servirebbe a questo...

«E anche questo è falso e sbagliato. Il rafforzamento dei poteri del premier in Germania e Inghilterra si ha con altri mezzi. Non con l´elezione diretta o il nome sulla scheda elettorale. In nessun paese europeo l´elettore trova scritto il nome del candidato premier. Farlo in Italia altera la natura del sistema costituzionale».

 

Scusi professore, ma noi abbiamo votato nel 2001 con il nome del premier indicato di fatto...

«Ma io allora protestai dicendo che era un abuso, chiesi a Ciampi di non permetterlo. Non si rese conto che veniva esautorato e che, come è avvenuto, Berlusconi si sarebbe comportato come se fosse stato eletto direttamente».

 

Scusi, ma allora come si possono rafforzare i poteri del premier?

«Ci sono due proposte accettabili. La prima è che la fiducia venga data al solo presidente del Consiglio che nomina i membri del suo governo e li può sostituire in qualsiasi momento. Come accade in Inghilterra dove non c´è Costituzione scritta, ma la prassi è questa. L´altro sistema è quello della sfiducia costruttiva, il sistema tedesco. Un capo del governo non può essere sostituito senza che prima ci sia una maggioranza che nomini un successore. Sono sistemi razionali che non sciupano il sistema parlamentare».

 

Andiamo avanti. Altro argomento forte: sono stati rafforzati i poteri del presidente della Repubblica...

«Assoluta vendita di fumo. Il presidente della Repubblica perde sia il potere di nominare il capo del governo sia quello di sciogliere il Parlamento. E qui cominciano i camuffamenti dell´ultima ora. Si dice che non è così, ma lo è. E si traggono di impaccio con una formula ambigua: il primo ministro propone al presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera. E il capo dello Stato cosa può fare? Nulla. Non può che subire questa richiesta. Se dicesse no il primo ministro chiederebbe alla sua maggioranza di non votargli la fiducia e si andrebbe lo stesso alle urne».

 

E´ accaduto già in passato. Ricordo un governo Fanfani...

«Sì. Ma una cosa è farlo, una cosa è scriverlo nella Costituzione. Se lo si scrive si è perduti. Ma ripeto, tutto parte dal nome sulla scheda. Se c´è il nome sulla scheda il premier è insostituibile per tutta la legislatura. E se chiede nuove elezioni le ottiene. Quindi il potere che ha oggi il capo dello Stato di ricevere le dimissioni, sondare se esistono nuove maggioranze possibili e poi eventualmente nominare un nuovo premier o andare a nuove elezioni è stato cancellato. E significa cancellare moltissimo. Significa cancellare le norme del parlamentarismo. Significa avere un presidente della Repubblica di cartapesta che fa il notaio».

 

L´altra grande novità è il Senato federale...

«Il Senato federale si può fare in modi diversi e noi, come al solito, abbiamo scelto il modo peggiore. In Germania viene nominato dai Land, in America la rappresentanza è territoriale e il numero è fisso. Noi abbiamo scelto il sistema più stupido. Concepire il Senato federale su base elettorale proporzionale è la peggiore soluzione possibile, tecnicamente sbagliata».

 

E per la Camera quale legge elettorale? Si sa poco...

«E invece no, se ne sa già abbastanza. In questo progetto si prevede che il nome del premier debba essere scritto sulla scheda e collegato ad una coalizione. Questo vuol dire che abbiamo predeterminato il sistema elettorale perché non tutti i sistemi si adattano a questa previsione. Vuol dire che si prevede la costituzionalizzazione della legge elettorale, del Mattarellun o del Tatarellum. E´ orribile. Abbiamo un pessimo sistema elettorale e lo fissiamo nella Costituzione. E rischiamo di tenercelo per i prossimi 50 anni».

SILVIO BUZZANCA

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