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Gli esami di governo
Riflessioni
semi-serie sui temi della maturità...
19-06-2003
CHE i temi della maturità possano riflettere l'aria che tira, permeabili
alle tendenze politiche e culturali dominanti, può essere discutibile ma non
è uno scandalo. Fioccavano, negli anni passati, le riflessioni su Croce e
Gramsci, lo spirito repubblicano era pane e lo storicismo companatico, il
neorealismo e la letteratura civile del dopoguerra facevano capolino tra
Leopardi e Verga. Diciamo - gentilmente - che quest'anno, Anno Terzo
dell'era berlusconiana, s'è leggermente sbracato. E la permeabilità
(fisiologica) dei funzionari ministeriali agli orientamenti del momento si è
trasformata nel desiderio (patologico) di compiacere il governo: tanto che
la tradizionale dicitura "esami di Stato" appare decisamente soppiantata da
quella, più appropriata, di "esami di governo" o, come direbbe il senatore
Schifani, "esami di maggioranza". Non si spiegano altrimenti i due temi che
hanno scatenato la comprensibile ira di mezzo Paese. Nel primo fa il suo
trionfale ingresso, tra i testi formativi della gioventù italiana, il "Libro
nero del comunismo", base scientifica ideale per giustificare un tema sui
regimi totalitari del '900 nel quale (riassumo) il fascismo viene presentato
come una sgradevole robetta, il nazismo come una gran brutta faccenda e il
comunismo come il Male Assoluto, Satana incarnato.Nel secondo, un innocuo e
interessante tema sull'acqua come risorsa fondamentale, il ministero è
riuscito a inserire, incredibilmente, una frase di Berlusconi, tratta
nientepopodimenoché dall'Introduzione alla Celebrazioni Ufficiali Italiane
per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Se il primo caso (quello d'un
tema sui totalitarismi che rovescia esattamente, in una democrazia nata
dalle ceneri del nazifascismo e dopo la carneficina bellica causata da
Hitler e Mussolini, il rapporto tra il rosso e il nero) è un classicissimo
esempio di revisionismo storico applicato alla scuola, il secondo, quello
della citazione di Berlusconi, noto esperto di questioni idriche, in un tema
di politica ambientale, è un clamoroso esempio di cavoli a merenda.
Spiegabile soltanto con lo zelo ottuso e controproducente di qualche
pensatore ministeriale. Non per caso, è stata soprattutto la citazione di
Berlusconi - acqua fresca, appunto - a scatenare le reazioni più allarmate,
seppure venate di ilarità. Mentre la beatificazione del Libro nero del
comunismo, in mancanza di testi più accreditati, era infatti funzionale alla
tesi politica di chi ha stilato il tema, la frasetta del premier sull'acqua
potabile ha il solo evidente scopo d'omaggiarlo, e puzza terribilmente, e
ridicolmente, di regime. Parola che va usata (vedasi il tema sui
totalitarismi) con cautela, soprattutto per rispetto a chi ha sofferto sotto
i regimi veri. Ma che tecnicamente indica in maniera appropriata quel salto
di mentalità, quella resa psicologica che rende possibile un così ridicolo e
appariscente caso di servilismo, per giunta in un atto pubblico
significativo e a suo modo solenne come gli esami di Stato. Potremmo dire
che il secondo tema, quello sull'acqua berlusconiana, aggrava, e di molto,
la posizione del primo. Perché svela, maldestramente, uno spirito
propagandistico molto contingente, e molto cheap, che vanifica gli sforzi
"scientifici" del neoanticomunismo da "Libro nero", e li riduce a pura sete
di applausi per il beneamato premier. Fossimo in Berlusconi, saremmo furiosi
con l'ideatore del tema idrico, grottesco episodio che mette alla berlina
una corte ossequiosa e strafacente, incapace di capire il cattivo gusto e
soprattutto il cattivo servigio reso a un Capo che è già padrone,
governante, imprenditore, assicuratore, re del calcio, del cinema,
dell'editoria, della tv, e oggi si scopre anche Regolatore delle Acque. Ne
aveva bisogno? Altra osservazione. Non crediamo che mai, prima d'ora, un
presidente del Consiglio in carica sia stato citato nei temi della maturità.
È un primato del quale Berlusconi, probabilmente, non ha colpa. Ma un leader
si giudica anche, se non soprattutto, dalla classe dirigente della quale si
circonda. Berlusconi è il responsabile dei berlusconiani e del berlusconismo.
A giudicare dai temi di maturità, non è una responsabilità da poco.
MICHELE SERRA
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