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Comunicato Stampa
Montichiari, 21/03/04
Intervento sulla proposta di cambiar nome a
Piazza Garibaldi
Alla Padania preferisco l’Europa
Si discute molto in questi
giorni della possibilità ventilata dall'amministrazione leghista di cambiare
il nome della piazza principale da Piazza Garibaldi a Piazza S. Maria
Assunta e di erigervi una colonna con il Leone di S. Marco (finto storico),
che insieme ai cartelloni stradali "bilingue" in italiano e dialetto,
dovrebbero servire ai cittadini monteclarensi a valorizzare le cultura
locale e a riscoprire le nostre origini e le nostre tradizioni, e
dimenticare, magari, anche figure scomode, soprattutto per la cultura
leghista, come appunto Giuseppe Garibaldi. Noi manifestiamo tutte le nostre
perplessità su questo poco chiara operazione. I cittadini di montichiari
sono giustamente orgogliosi della loro piazza, non sentono la necessità di
cambiargli nome, anzi a pochi mesi dalle elezioni amministrative vivono
questo gesto come un sopruso. Perché i nostri amministratori non chiedono ai
cittadini cosa vogliono fare della loro piazza anziché ai loro pochi
referenti politici? Il colmo poi lo si raggiunge con la statua del Leone di
S. Marco. Cosa c'entra ci chiediamo, vogliano portare al centro di
Montichiari un simbolo che molto tempo fa è stato segno di occupazione
straniera??? Noi siamo contrari a queste operazioni di mera facciata, ma che
nascondono la volontà di allontanare la cultura dello Stato a noi tanto cara
e fondamentale per la crescita armonica della società del futuro.
D'altra parte il fenomeno di movimenti politici che si richiamano
apertamente ad alcuni periodi storici, svalutandone altri, non è affatto
nuovo, già questo dovrebbe farci riflettere. Ci sono cose che tuttavia non
si possono tacere alla vigilia di una campagna elettorale: il silenzio
sconcertante dell'amministrazione che avvolge il piano d'area attorno
all'aeroporto, che in questi anni non è decollato; il silenzio sui fondi
tagliati dalla finanziaria promossa dal governo delle destre al Comune di
Montichiari, il silenzio su una serie di insuccessi che ha fatto perdere
manifestazioni d'eccellenza al Centro Fiera (Nautic Show), che ha
allontanato strutture importanti (stadio del Brescia Calcio) o ritardato e
annullato certe altre (Velodromo, Stadio del Montichiari Calcio - con
annesse permute già avvenute), il silenzio attorno al piano cave, su cui
invece sale alto il grido di protesta delle amministrazioni limitrofe, il
silenzio sul futuro dell'ospedale, sul futuro del PRG stravolto e si
potrebbe continuare. D'altra parte quale risposte può dare la Lega alle
esigenze di solidarietà e socialità di alcuni bisogni, come la sanità, la
scuola, il lavoro, l'ambiente, il futuro economico: l'unica loro soluzione a
tutti questi problemi è l'erezione della Padania come unico riferimento e
referente. E il valore su cui si basa la Padania, come la propone la Lega, è
il valore etnico. Chi tace questo tace la verità. Noi proponiamo un modello
opposto. È con la solidarietà tra i popoli e la sussidiarietà tra gli Enti
Locali che si può uscire da un profondo stato di crisi economico e di
smantellamento dello Stato Sociale a protezione dei cittadini. Chiudendosi
su se stessi, pensando che questo sia sufficiente a tener lontano i
"problemi" che affliggono prima altri territori è pura utopia. A meno che
non si voglia erigere un muro di cinta come avviene in Israele oggi ed in
Cina in epoche passate. Che clamorosi sbagli, la storia ha da sempre
dimostrato i fallimenti di questi tentativi, piccoli o grandi che fossero.
Occorre essere seri: La Padania non è mai esistita! Gli abitanti delle
sponde del Po e della pianura hanno una secolare tradizione di socialità,
spirito di apertura, lavoro collettivo e difesa di uno spirito pubblico e
non individualista, proprio a causa della forza dei fiumi e delle sue
inondazioni per il cui controllo era impossibile fare da sé. I fiumi prima,
e la Chiesa poi, con la diffusione dello spirito comunitario, hanno imposto
quello spirito collettivo che invece è assente nella politica leghista;
Montichiari in particolare, terra di mercato, è da sempre stata aperta ai
commerci ed agli scambi, crocevia naturale tra Brescia e Mantova, Verona,
Cremona e Parma. Al mito della Padania, opponiamo dunque l'Europa che deve
essere, per dirla con Prodi, "un sogno e un progetto": "il sogno di un mondo
più libero, più giusto e più unito. Un' Europa di libertà e di giustizia,
come diritto alla pace. Europa di giustizia, come libertà per tutti di
godere in modo autentico e pieno dei diritti democratici. Europa di libertà,
come scelta di giustizia sociale". Solo così potremo far fronte ai problemi
del nostro tempo. Noi stiamo preparando un progetto per la nostra Città che
rimetta Montichiari al centro del territorio comprensoriale che gli compete,
consapevole e coerente con la sua storia, faremo in modo che non si chiuda
in se stesso, ma si apra alla Provincia, alla Regione, allo Stato e
all'Europa. In questo modo sapremo liberare quelle potenzialità economiche e
sociali, che hanno fatto crescere Montichiari più di altri comuni e le
coniugheremo con quell'esigenza di solidarietà, di amore per il territorio e
di qualità della vita che ci impongono di trasmetterlo migliore alle
generazioni future. Siamo certi che i cittadini, le donne e gli uomini
liberi di Montichiari, sapranno scegliere.
Felice Garzetti
Candidato Sindaco dell'Ulivo Centrosinistra
Si
Felice Garzetti
Candidato Sindaco dell’Ulivo Centrosinistra |