L'attacco all'URSS

L‘ invasione della Russia da parte di Hitler mutò radicalmente tutte le prospettive della guerra. I sovietici si lasciarono accecare dai pregiudizi sino al punto di non prendere molti provvedimenti che la saggezza e la prudenza avrebbero suggerito per la loro salvezza. D’altro canto, grazie alla loro indifferenza alla sorte altrui, essi avevano potuto guadagnar tempo; cosi', quando il 22 giugno scoccò l’ora della prova, erano assai più forti di quanto Hitler avesse immaginato. Forse non soltanto lui, ma anche i suoi generali si erano lasciati fuorviare dalla cattiva prova data dai russi contro i finlandesi. Ciò nonostante furono i russi ad esser colti di sorpresa e a subire inizialmente enormi perdite. Il fronte tedesco di combattimento correva lungo tutta la frontiera dal Baltico al Mar Nero. Il gruppo d’armate settentrionale, agli ordini di von Leeb, forte di 29 divisioni, di cui 3 corazzate e 3 motorizzate doveva avanzare dalla Prussia orientale su Leningrado. Il gruppo d’armate centrale, agli ordini di von Bock, composto di 50 divisioni, di cui 9 corazzate e 6 motorizzate, doveva dalla Polonia settentrionale puntare su Smolensk. Il gruppo d’armate meridionale di von Rundstedt, con 41 divisioni, di cui 5 corazzate e 3 motorizzate, doveva muovere dalla Polonia meridionale in direzione del basso Dneper. Altre 26 divisioni furono tenute a disposizione, o sarebbero state disponibili di là a poco, come riserva generale. Appoggiavano l’attacco più di 2700 apparecchi. Inoltre, nel nord, 12 divisioni finniche dovevano avanzare su Leningrado appoggiando l’attacco principale. Nel sud, 11 divisioni dell’esercito romeno dovevano rimanere sulla difensiva lungo il Prut, mentre altre 6 avrebbero partecipato all’avanzata del gruppo d’armate meridionale. In complesso, 164 divisioni si misero in marcia verso oriente. Gli invasori, secondo i migliori resoconti disponibili, si trovarono di fronte a 119 divisioni russe e ad almeno 5000 appa- recchi. Altre 67 divisioni erano disponibili in Finlandia, nel Caucaso e nella Russia centrale. Sebbene disponessero di effettivi quasi uguali a quelli tedeschi, i russi furono subito costretti a ripiegare dalle profonde puntate offensive delle forze corazzate, mentre la loro aviazione subiva perdite gravissime. Altri paesi erano stati colti di sorpresa e completamente occupati. Solo l’immensa Russia aveva il supremo vantaggio della profondità; e questo vantaggio doveva ancora una volta costituire la sua salvezza. Nel primo mese, i tedeschi invasero e devastarono la Russia per una profondità di 500 chilometri. Smolensk fu occupata dopo aspri combattimenti, nel corso dei quali i russi avevano lanciato potenti contrattacchi; ma Leningrado non fu presa e Kiev restò ancora in mani russe. Si era ormai ad autunno inoltrato. Il 2 ottobre, il gruppo di armate centrale di von Bock riprese ad avanzare su Mosca; le sue due armate pun- tarono direttamente sulla capitale da sud-ovest mentre un gruppo corazzato svolgeva una manovra di aggiramento a largo raggio contro i due fianchi del nemico. L'8 ottobre veniva occupata Orel, e una settimana dopo Kalinin sulla strada di Mosca-Leningrado. Con i fianchi cosi' gravemente minacciati e sotto la potente pressione tedesca contro il centro del suo schieramento, il maresciallo Timosenko ritirò le sue truppe su di una linea a 65 chilometri ad occidente di Mosca, dove si attestò per riprendere i combattimenti. La situazione russa in questo momento era estremamente grave. Il Governo sovietico, il corpo diplomatico e tutte le industrie che potevano essere trasferite, abbandonarono la città per riparare a Kujbysev, oltre 800 chilometri più ad oriente. Il 19 ottobre Stalin proclamò lo stato d’assedio nella capitale ed emanò un ordine del giorno: «Mosca sarà difesa sino all’ultimo». I suoi ordini furono fedelmente obbediti. Sebbene il gruppo corazzato di Guderian avanzasse da Orel sino a Tula, sebbene Mosca fosse ormai circondata da tre lati e ripetutamente bombardata dall’aria, la fine di ottobre registrò un netto irrigidimento della resistenza russa e un arresto evidente dell’avanzata tedesca.

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