HARRY S.TRUMAN

Nasce a Lamar, nel Missouri, nel 1884, in una famigIia di agricoltori. Partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale di artiglieria ed esercita vari mestieri e attività commerciali prima di entrare in politica nelle file del Partito democratico. Senatore dello stato del Missouri (1934-44), collabora all’opera legislativa promossa dal presidente Roosevelt. Nel 1941 acquisisce un notevole prestigio alla guida di una commissione d’inchiesta del Senato sul programma di difesa nazionale, che mette in luce gli sprechi e le deficienze del settore. Eletto vicepresidente degli Stati Uniti nel 1944 a fianco di Roosevelt, ne prende il posto alla sua morte nell’aprile 1945.
Durante i pochi mesi della sua vicepresidenza non ha avuto parte attiva nelle principali decisioni politiche del paese: si trova così, senza alcuna esperienza specifica, ad affrontare le complesse questioni delle ultime fasi della guerra e a dover compiere scelte decisive; consapevole di ciò, si rivolgerà così ai giornalisti:”Ragazzi, se non avete mai pregato, ora pregate per me”.
Segue una linea di continuità con le scelte del suo predecessore, basandosi sul sostegno di un ristretto nucleo di consiglieri. Partecipa alla conferenza di Potsdam, nel corso della quale informa gli Alleati che gli Stati Uniti hanno messo a punto la bomba atomica, portando a compimento un progetto del quale egli stesso ha da poco preso piena cognizione. Determinato ad accelerare la resa incondizionata del Giappone e a risparmiare il maggior numero possibile di vite di suoi connazionali, decide di utilizzare la nuova arma sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, compiendo una scelta della quale confermerà sempre la validità, perché dettata da considerazioni di natura puramente militare. Nel dopoguerra orienta la politica estera americana verso un’azione di contenimento dell’espansione del comunismo e di sostegno alle democrazie europee. Nel marzo 1947, enunciando davanti al Congresso la “dottrina” che da lui prende il nome, per promuovere una politica di aiuti a favore dellaTurchia e della Grecia, inaugura la linea di intervento economico e militare a sostegno dei paesi minacciati dall’Unione Sovietica, e opera per l’attuazione dello "European Recovery Program" (Piano Marshall) per finanziare la ricostruzione nei paesi europei. Negli anni seguenti gestirà le fasi cruciali della guerra fredda. In politica interna sostiene una linea di moderato riformismo, trovandosi a dover contrastare l’opposizione della maggioranza repubblicana al Congresso e di parte del suo stesso partito. Nel 1948, contrariamente alle previsioni, viene rieletto presidente. Con la creazione della NATO avvia la costruzione di un sistema di difesa occidentale, e nel 1950 decide l’intervento statunitense in Corea del nord, contrastando però i piani di estensione del conflitto sostenuto dal generale MacArthur.Alla scadenza del mandato, nel 1952, si ritira dalla politica.
Muore nel 1972.

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