Settembre 1940
1° settembre
Nuova incursione degli aerei della
Luftwaffe sul centro operativo di
Biggin Hill.
2 settembre
Si ripete l’incursione aerea su Biggin
Hill.
3 settembre
Viene firmato l’accordo tra Stati Uniti e Gran Bretagna in base al quale
l’America fornirà alla marina inglese 50 cacciatorpediniere ottenendo in
cambio l’affitto per 99 anni di basi
nelle Bahamas, in Giamaica, Santa
Lucia, Trinidad e Antigua.
4 settembre
Hitler dichiara: “Ho tentato di risparmiare gli inglesi. Essi hanno
scambiato per debolezza la mia umanità
e rispondono assassinando donne e bambini tedeschi” (si riferisce
al bombardamento della RAF su
Berlino della notte tra il 25 e il 26
agosto, che ha causato una ventina
di morti tra la popolazione civile).
“Raderà al suolo le loro città.”
Pétain esonera dal suo incarico
il ministro della Difesa Nazionale
gen. Maxime Weygand.
Lodo di Vienna. Sotto le forti
pressioni dell’Asse e in seguito all’arbitrato pronunciato il 30 agosto a
Vienna da Ribbentrop e Ciano, i romeni
sono costretti a cedere all’Ungheria gran parte della Transilvania
settentrionale, abitata prevalentemente dalla popolazione ungherese
degli Székely. Ma oltre a questa zona,e nonostante le resistenze opposte
da re Carol Il e dal suo primo ministro Gigurtu, deve anche concedere
agli ungheresi una vasta fascia di
territorio abitata da 3 milioni di romeni e comprendente le città di Cluj e
di Oradea-Mare.
5 settembre
*****
6 settembre
I bombardamenti tedeschi degli impianti
portuali lungo la costa meridionale
inglese fanno scattare l’allarme
di invasione di secondo grado, che significa: “Probabile attacco
entro tre giorni”.
7 settembre
Ore 17: 300 bombardieri tedeschi,
scortati da 600 caccia, sganciano su
Londra 337t di bombe: obiettivo
preferito l’arsenale di Woolwich e i
docks sul Tamigi. Si scatenano paurosi incendi.
Alle 20,07 i comandanti in capo delle forze armate
inglesi lanciano la parola d’ordine
“Cromwell”, che significa: “Probabile invasione della Gran Bretagna
entro 24 ore”. Dunque Hitler sta
mantenendo la promessa fatta nel discorso del 4 settembre: “Raderò al
suolo le loro città”.
Romania. Facendo leva sul malcontento della popolazione per le
cessioni territoriali subite dal paese,
il movimento ultranazionalista e antisemita
della “Guardia di Ferro” suscita disordini,
provocando l’abdicazione di re Carol 11, cui succede il
principe ereditario Michele,e l’assunzione
del potere da parte del generale Antonescu, che si proclama
“Conducator” e instaura la dittatura militare.
8 settembre
Durante la notte 200 bombardieri
della 3à Luftflotte prendono di mira
le centrali elettriche e le linee ferroviarie di Londra.
9 settembre
Nuova incursione di bombardieri
tedeschi su Londra. Durante l’azione
vengono abbattuti 28 aerei attaccanti: i britannici perdono 19 caccia.
10 settembre
Consiglio di guerra a Berlino: dal
momento che la resistenza della RAF
continua e che a tutt’ora la vitalità
della caccia inglese è tale che non
può essere garantito uno sbarco senza sorprese sulle coste della Gran
Bretagna, la data di inizio dell’operazione “Leone marino” (Seelòwe)
viene spostata al 14 (in realtà l’invasione vera e propria non avrebbe
potuto avere inizio prima del 24 settembre avendo la marina da guerra
tedesca bisogno di ben 10 giorni di
preavviso). La Luftwaffe ha ancora
qualche giorno di tempo per mettere
a tacere la RAF.
Incursioni aeree italiane sul porto
di Giaffa, in Palestina, e sulla ferrovia Alessandria-Marsa Matruh.
Dall’Africa Orientale viene compiuta un’incursione sulla base aerea di
Porto Sudan: il comunicato del Comando
Supremo italiano parla di vari velivoli
colpiti a terra e di uno abbattuto in volo.
Incursioni di aerei inglesi su Massaua, Asmara e Dessiè (in Africa
Orientale) e in Cirenaica.
11 settembre
Le unità della “Forza M” britannica si trovano a circa 300 miglia a
nord-est di Dakar; contemporaneamente
si viene a sapere che una squadra
francese formata da 3 incrociatori e 3 grandi cacciatorpediniere è
entrata nell’Atlantico dallo stretto
di Gibilterra e sta dirigendo verso
sud-ovest, cioè verso Dakar, con l’evidente intento di contrastare lo
sbarco dei volontari della Francia
Libera di De Gaulle.
12-13 settembre
A causa della scarsa visibilità si riducono notevolmente le incursioni
della Luftwaffe su Londra; diminuiscono anche gli attacchi notturni.
Il 13 ha inizio l’offensiva italiana
in Egitto.
14 settembre
Viene rimandato al 17 l’avvio all’operazione “Seelòwe”: l’eventuale
giorno X viene quindi a cadere al
27 settembre (avendo bisogno la
Kriegsmarine di 10 giorni per preparare e coordinare l’azione), che è
tra l’altro l’ultimo giorno di settembre
in cui le maree saranno favorevoli ad uno sbarco.
15 settembre
Per tutta la giornata e la notte giungono a
ondate su Londra i bombardieri tedeschi;
le distruzioni che provocano sono catastrofiche, ma non
sono centrati obiettivi bellici importanti.
Altre formazioni della Luftwaffe
puntano su Southampton cercando
di colpire gli stabilimenti aeronautici della città, ma incontrano
una violenta reazione contraerea.
Durante la notte vengono attaccate
anche Bristol, Cardiff, Liverpool e
Manchester. I tedeschi, che hanno
gettato nella battaglia odierna 230
bombardieri e 700 caccia, lamentano
la perdita di 60 velivoli; gli inglesi
ne hanno perduti solo 23. Si conclude
dunque con una vittoria inglese la giornata in cui Gòring aveva
sperato di assestare il colpo di grazia
alla caccia britannica.
Truppe italiane occupano Sollum
(Al-Salum) nell’Egitto occidentale,
nei pressi del confine con la Cirenaica (regione orientale della Libia).
16 settembre
Gli italiani raggiungono e occupano
Sidi-el-Barrani sulla costa della Marmanca, a est di Sollum.
17 settembre
L’operazione “Leone marino” viene
ulteriormente rinviata “fino a nuovo
ordine”.
18-19 settembre
*****
20 settembre
Si registrano incursioni di aerei inglesi nelle zone di Tobruk e Sollum,
in Africa settentrionale.
21 settembre
*****
22 settembre
Dal 13 agosto, “Giorno dell’aquila”
(Adlertag), ad oggi sono state sganciate sull’inghilterra non meno di
15.000 t di bombe.
23 settembre
Le unità inglesi della “Forza M” si
trovano poco al largo di Dakar pronte a
dare inizio all’operazione voluta da De Gaulle, intesa a sbarcare
truppe della Francia Libera nell’Africa settentrionale francese. Si
spera che le forze di Vichy non oppongano resistenza. Alle 7 il gen. De
Gaulle lancia un inutile appello-radio
alle autorità della colonia francese chiedendo di poter sbarcare con
le sue truppe. Lo stesso pressante
appello viene ripetuto alle 8, dopo
che cinque emissari del generale, che
avrebbero dovuto consegnare un
messaggio al governatore Boisson,
vengono respinti senza tanti complimenti,
rischiando anzi di venire imprigionati. Anche un terzo appello
resta inascoltato nonostante le minacce di ricorso alla forza: alle
10,50, anzi, le batterie costiere di
Dakar e le unità alla fonda nel suo
porto aprono il fuoco contro le navi inglesi.
Queste rispondono. Intanto si mettono in atto i tentativi di
sbarco che vengono però puntualmente bloccati.
24 settembre
Aerei decollati dalla portaerei inglese Ark Royal tentano di colpire le
batterie costiere di Dakar e la temibilissima corazzata Richelieu. Viene
colpita dai francesi, non gravemente,
la corazzata inglese Barham.
25 settembre
Anche la seconda corazzata della
squadra inglese, la Resolution, viene
centrata dai proiettili francesi e gravemente danneggiata. Le difese di
Dakar continuano a dare prova di
grande efficienza e precisione. Da
parte dei comandanti inglesi e dello
stesso gen. De Gaulle ci si rende
ormai conto che uno sbarco richiederebbe un sacrificio troppo grande
di uomini e mezzi.
26 settembre
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27 settembre
A Berlino i rappresentanti di Germania (il ministro degli Esteri von
Ribbcntrop), Italia (il ministro degli Esteri Ciano)
e Giappone (l’ambasciatore Saburo Kurusu) firmano
il Patto Tripartito.L’accordo, oltre
all’obbligo della reciproca assistenza militare in caso di attacco di un
paese non ancora coinvolto nel conflitto, riconosce agli italo-tedeschi
il disegno di stabilire un “nuovo ordine” in Europa e ai giapponesi il
piano di imporre il loro “ordine nuovo” in Asia.
28 settembre
Incursioni aeree inglesi nella regione di
Sollum non provocano, secondo fonti italiane, nessun danno.
29 settembre
Battaglia aerea presso le coste della
Marmarica tra formazioni italiane e
inglesi; fonti italiane assicurano che
la caccia nemica ha perduto 3 aerei
del tipo Hurricane.
30 settembre
Dall’inizio dell’offensiva aerea su
Londra, il 7 settembre, a tutt’oggi, la
caccia inglese ha perso 247 apparecchi, contro i 433 della Luftwaffe.
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