Novembre 1943
1° novembre
Pacifico.Isole Salomone.Dopo una
robusta preparazione aeronavale, il
gruppo settentrionale della Task Force 31, al comando del contramm.
Wilkinson, inizia alle 7,30 lo sbarco della 3à divisione Marines nella
zona di Capo Torokina (Baia dell’Imperatrice Augusta) sulla costa
centro-meridionale di Bougainville.
Nonostante la vivace resistenza della
piccola guarnigione nipponica (207
uomini), gli sbarcati stabiliscono nel
giro di poche ore una solida testa
di sbarco. La Task Force 39 e gli
aerei delle portaerei della Task Force 38 bombardano
gli aeroporti dellìisola di Buka, a nord-ovest di
Bougainville, e di Shortland. Nonostante I’inservibilità di molti
aeroporti, i nipponici riescono concentrare un
notevole numero di aerei contro la forza da sbarco, danneggiando
i cacciatorpediniere e alcuni trasporti americani.
Un piccolo contingente di Raiders
sbarca sull’isolotto di Puruata, a
meno di un chilometro dalla testa di
sbarco di Capo Torokina, e si scontra con la selvaggia resistenza di un
plotone nipponico. Entro la sera del
1°, la Task Force ha sbarcato 14.000
uomini e 6000 t di materiale.
Fronte sovietico.In Crimea, i sovietici riescono nell’intento di isolare le
forze tedesche conquistando Armjansk, alla base della penisola.
Fronte italiano.Il feldmaresciallo
Kesselring, comandante in capo delle forze tedesche
nell’italia meridionale, emana una “direttiva per la
condotta nella campagna” in cui precisa che la 10à armata del gen.
Vietinghoff non deve preoccuparsi
del pericolo di sbarchi anfibi degli
Alleati sulle coste tirreniche e adriatiche della penisola
italiana, ma deve concentrare ogni suo sforzo nella difesa
della linea Reinhard (Bernhard) per guadagnare tempo
e fortificare sempre più la linea Gustav.
Sul fianco sinistro della V armata
USA continua l’attacco del X corpo
britannico sulla linea compresa tra
i monti Massico e Santa Croce. Mentre la 56à divisione
(X corpo britannico) entra a Roccamonfina, reparti
della 34à divisione (VI corpo USA)
raggiungono Capriati al Volturno.
2 novembre
Fronte italiano.Nel settore in cui
opera il X corpo britannico (5à armata USA), pattuglie della 7à divisione
corazzata e la 46à divisione di fanteria raggiungono
il fiume Garigliano.
Nella notte, la 78à divisione e la 8à
indiana del V corpo britannico (8à
armata), lanciano ripetuti attacchi oltre il fiume Trigno dove è appostata
la 16à Panzerdivision tedesca.
L’operazione della 78à divisione, oltre che da un massiccio intervento
dell’artiglieria campale inglese, è appoggiata
da un efficace bambardamento navale da parte di unità che
incrociano lungo la costa adriatica.
Austria.112 bombardieri pesanti alleati sferrano
un pesante attacco sugli aeroporti di Vienna.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani estendono lentamente la loro
testa di sbarco a Bougainville ed
eliminano le residue resistenze nipponiche sull’isolotto di Puruata.
Nuova Britannia.75 bombardieri
B-25, scortati da 80 caccia P-38
Lightning, attaccano le installazioni
nipponiche di Rabaul.
3 novembre
Germania.Un’incursione diurna di
500 aerei dell’8à Forza aerea USA
devasta il porto di Wilhemshaven.
Fronte italiano.Sulle alture di San
Salvo il V corpo britannico si scontra con la violenta reazione della
16à divisione corazzata tedesca.
Pacifico.Isole Salomone.Seguita a
Bougainville l’estensione della testa
di sbarco americana a capo Torokina.
Una pattuglia sbarca sull’omonimo isolotto costiero, ma lo trova
deserto.
4 novembre
Fronte sovietico.I sovietici premono
su Cherson, alla foce del Dnepr,
costringendo i tedeschi a cedere altro
terreno. Anche Kiev è minacciata
di accerchiamento da parte delle armate del
Fronte centrale e del Fronte di Voronez, che dilagano dalla
testa di ponte oltre il Dnepr.
Fronte italiano.Nel settore della 5à
armata USA, il X corpo britannico,
che già controlla i monti Massico e
Santa Croce, prepara l’attacco della
56à divisione al Monte Camino.
Avanzano anche le unità della 34à
divisione: elementi della 45à divisione conquistano Venafro mentre
unità della 34à divisione entrano
a Santa Maria Oliveto e Roccavirondola.
Il XIII corpo britannico del gen.
Leese (8à armata britannica) entra
a Isernia, importante nodo stradale,
senza incontrare resistenza, mentre
sulla destra dello schieramento di
Montgomery il V corpo conquista
San Salvo, dopo un generale arretramento nel settore delle truppe del
LXXVI corpo corazzato tedesco.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani ritirano
i loro paracadutisti dall’Isola di Choiseul. Con l’arrivo a
Rabaul da Truk di una forte squadra navale nipponica, comprendente
7 incrociatori pesanti e 173 aerei, si
profila una minaccia per la testa
di ponte di Capo Torokina, a Bougainville. La Task Force 38 riceve
l’ordine di attaccare Rabaul.
5 novembre
Fronte italiano.La 5à armata USA
lancia nel suo settore una serie di
azioni coordinate nel tentativo di
sfondare la linea Reinhard (Bernhard),
ultimo baluardo prima dell’ultima linea difensiva tedesca, la
Gustav. Gli attacchi continuano per
10 giorni durante i quali le truppe
alleate devono fare i conti, oltre
che con l’ostinata resistenza di reparti del XIV corpo corazzato del
gen. Hube, con l’inclemenza del
tempo. La 56à divisione (X corpo
britannico) appoggiata da reparti del
VI corpo USA inizia la battaglia
per la conquista del Monte Camino:
sulla destra la 3à divisione (VI corpo americano) sferra una serie di
attacchi per aggirare la posizione di
Mignano.
Nel settore dell’8à armata britannica, la 78à divisione conquista Vasto,
sulla costa adriatica, nonostante la
strenua difesa opposta dai Panzer
del gen. Herr; dal canto suo l’8à divisione indiana penetra a Palmoli.
Pacifico.Isole Salomone.Gli americani
respingono un contrattacco nipponico sulla Pista della Missione.
Più tardi avanzano verso l’incrocio
di questa pista con quella di Numa
Numa. Le due piste sono le principali vie di comunicazione nella zona
di Capo Torokina.
Nuova Britannia.Esponendo a grave rischio le portaerei Saratoga e
Princeton e le loro scorte, l’amm.
Halsey le fa avvicinare il più possibile alla Nuova Britannia per poter
lanciare un grande attacco contro la
potente squadra navale dell’amm.
Takeo Kurita, da poco giunta a
Rabaul. Alle 11,15, oltre 100 aerei
americani tra aerosiluranti, bombardieri in
picchiata e caccia, compaiono sulla base nipponica e, benché
attaccati da 70 caccia Zero (cui peraltro i caccia americani, che sono
i nuovi Grumman F6F Wildcat, si
rivelano superiori), sorprendono la
squadra di Kurita, danneggiando gravemente gli incrociatori Atago,
Maya, Takao, Mogami, Chikuma,
Agano e Noshiro e 2 cacciatorpedifiere. L’unico incrociatore pesante
rimasto indenne è il Suzuya, che
guida verso Truk le navi danneggiate, salvo l’incrociatore pesante Maya
e l’incrociatore leggero Agano le cui
avarie sono troppo gravi. Per i nipponici è un disastro:
l’intera squadra è stata annientata ancora prima
di combattere. Ovviamente, la minaccia che essa poteva rappresentare
per la testa di sbarco americana a
Bougainville scompare.
6 novembre
Fronte sovietico.Per evitare l’accerchiamento, i tedeschi evacuano Kiev.
Fronte italiano.La 56à divisione (X
corpo britannico) e le unità della 3à
divisione USA (VI corpo) proseguono i rispettivi
attacchi al Monte Camino e al Monte la Difensa. Più a
est le batterie della 45à e della 34à
divisione americane battono, ma senza successo, le postazioni tedesche
sui Monti Rotundo e Lungo.
7 novembre
Fronte sovietico.Sfruttando la ritirata tedesca da Kiev, i sovietici lì
inseguono fino a Fastov, centro ferroviario a sud-ovest di Kiev, dove
sono bloccati dall’energica difesa nemica.
Fronte italiano.Continuano, senza
apprezzabili risultati, gli attacchi delle unità della 5à armata statunitense
contro la linea Reinhard (Bernhard).
Pacifico.Isole Salomone.Dopo che
un centinaio tra bombardieri e caccia nipponici,
localizzate le portaerei americane a 235 miglia a
sud-est di Rabaul,le ha attaccate senza
risultati (ma Radio Tokyo annuncia l’affondamento di 2 portaerei, 3
incrociatori e I cacciatorpediniere),
un convoglio di 4 cacciatorpediniere
nipponici — il solito “Tokyo Express” — sbarca circa 500 uomini a
nord della testa di sbarco americana
a Bougainville, presso la palude di
Koromokina, mentre altre unità sbarcano 700 uomini e 25 t di materiale
nell’Isola di Buka, a nord di Bougainville. Durissimi combattimenti si
svolgono per tutta la giornata al limite nord della
testa di sbarco: cadono 377 giapponesi, contro solo 17
Marines.
8 novembre
Fronte italiano.Nel settore in cui
opera il X corpo britannico (5a armata USA), la 56à divisione
respinge una serie di violenti contrattacchi
dei mezzi corazzati tedeschi del gen.
Hube nei pressi di Calabritto.
Unità del VI corpo USA raggiungono la cima del Monte Rotundo, e
più a nord la 45à divisione continua
le operazioni per la conquista delle
alture a nord di Venafro e Pozzilli.
A oriente, dove operano le unità
dell’8à armata di Montgomery, la
78à divisione raggiunge l’alto corso
del fiume Sangro, dietro la cui riva
settentrionale il gen. Herr, comandante dcl LXXVI corpo corazzato
tedesco, ha ritirato i suoi reggimenti.
Il tempo continua ad essere pessimo
e le condizioni del terreno impongono una
nuova pausa delle operazioni.
Il gen. Alexander, comandante il XV
Gruppo di armate che opera in Italia, prepara i
piani per sbarchi anfibi sulla costa tirrenica oltre la
linea Gustav.
9 novembre
Ad Algeri il Comitato Francese di
Liberazione Nazionale viene riorganizzato sotto
la guida del gen. Charles De Gaulle.
Il Libano proclama decaduto il
mandato francese. Disordini a Beirut.
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, due reggimenti
americani avanzano verso l’interno, allargando le
piste per consentire il passaggio dei
mortai, ma improvvisamente si trovano di fronte a un blocco costituito
dal 23° regg. fanteria nipponico.
Per tre giorni si sviluppa una lotta
sanguinosa che si conclude con Io
sterminio dei giapponesi e con gravi
perdite per gli americani.
10 novembre
Fronte italiano.Reparti della 45à divisione USA raggiungono le alture
tra Pozzilli e Filignano senza incontrare resistenza.
Sul monte Corno le unità della 45à
divisione vengono sostituite con il
I battaglione Rangers.
Intanto, nello schieramento tedesco
avvengono importanti spostamenti di
truppe: il gen. Joachim Lemelsen,
che ha da poco sostituito il gen.
Vietinghoff al comando della 10à
armata, temendo imminente uno
sfondamento alleato della linea Bernhard sulla strada per Cassino, decide
di spostare verso quel settore la 26à
Panzerdivision e la 29à Panzergrenadiere che vanno cosi a rinforzare
i reparti del XIV corpo corazzato
del gen. Hube. Poiché la malconcia
16à Panzerdivision era stata inviata
nelle retrovie, il LXXVI corpo corazzato tedesco ha ora in prima linea
la 65à divisione fanteria (sul basso
corso del Sangro) e la 1à divisione
paracadutisti (nel settore centrale
dello schieramento tedesco).
Pacifico.Il gruppo principale della
forza d’invasione delle Gilbert (operazione “Galvanic”) salpa da Pearl
Harbor.
Isole Salomone.Proseguono i combattimenti a Bougainville.
11 novembre
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, si esaurisce
la resistenza nipponica nella linea trincerata che bloccava la Pista della Missione. Circa
550 nipponici hanno perso la vita.
Gli americani avanzano in ogni direzione per allargare il perimetro e
trovare una posizione adatta alla
costruzione di un aeroporto.
Nuova Britannia.Due Task Forces
di portaerei comprendenti la Saratoga e la Princeton agli ordini del
contramm. Sherman, e la Essex,
Bunker Hill e lndependence, agli ordini del contramm. Montgomery,
lanciano 185 aerei su Rabaul. 68
caccia Zero sono annientati, il cacciatorpediniere Suzunami affondato,
l’incrociatore Agano e il cacciatorpediniere Naganami, già gravemente
danneggiati, ridotti a fumanti relitti.
I nipponici lanciano 120 aerei alla
caccia delle portaerei. Questi riescono a localizzare
e attaccare la squadra del contramm. Montgomery, ma
non provocano danni di rilievo e
perdono 41 velivoli, contro 11 degli
americani.
Fronte sovietico.I sovietici rafforzano le loro posizioni a ovest di Kiev
conquistando una piccola testa di
ponte sul fiume Teterev, ma sono
sotto forte pressione nella zona di
Fastov, dove i tedeschi hanno ripreso
l’iniziativa. Il Fronte centrale sovietico, a ovest di Gomel, avanza verso
nord.
Fronte italiano.Reparti dell'8à divisione indiana (V corpo britannico)
occupano Casalguida e proseguono
la marcia verso il fiume Sangro.
12 novembre
Fronte sovietico.L'Armata Rossa
prosegue l’avanzata a ovest di Kiev
conquistando l’importante nodo ferroviario di Zitomir.
Fronte italiano.La 56à divisione (X
corpo britannico), dopo prolungati
e inutili attacchi, è costretta a ritirarsi dalle
posizioni sul Monte Camino.
Scarsi progressi vengono anche compiuti nel settore del VI corpo USA
dove reparti della 45à divisione non
riescono a raggiungere la località di
Acquafondata.
Tutto lo schieramento alleato comunque è in crisi davanti alle difese
della linea Reinhard (Bernhard).
Pacifico.Isole Salomone.Nel gruppo
delle Treasury, l’VIII brigata della
3à divisione neozelandese liquida
ogni resistenza nemica nell’Isola di
Mono. Sono morti 205 nipponici,
contro 52 tra neozelandesi e americani.
Nuova Britannia.I nipponici ritirano
da Rabaul i rinforzi aerei costituiti
da velivoli prelevati dalle portaerei.
La base nipponica non costituirà più,
d’ora in avanti, un serio pericolo.
13 novembre
Fronte italiano.Il gen. Clark, comandante la 5à armata USA, fa notare
ad Alexander che l’ulteriore protrarsi dell’offensiva alleata in quelle
condizioni finirebbe col sacrificare
inutilmente le sue divisioni, e in particolare la 56à britannica e la 3à
americana.
All’italia è riconosciuto ufficialmente
dagli Alleati lo “status” di "nazione
cobelIigerante”.
Pacifico.Il gruppo meridionale destinato
all’invasione delle Isole Gilbert salpa dalle
Nuove Ebridi. Fortezze Volanti americane decollate da
Funafuti bombardano l’atollo di Tarawa, incontrando scarsa resistenza
da parte della caccia, ma un forte
sbarramento contraereo.
Isole Salomone.A Bougainville, gli
americani attaccano le posizioni nipponiche all’incrocio
tra la Pista di
Numa Numa e quella che corre da
est a ovest. Al largo di Bougainville, l’incrociatore Denver è
danneggiato da un siluro sganciato da
un aereo nipponico.
14 novembre
Fronte sovietico.I tedeschi lanciano
una controffensiva per la riconquista di Zitomir.
Fronte italiano.Durante la notte gli
inglesi della 56à divisione cominciano ad abbandonare le posizioni avanzate sul Monte Camino.
Nel settore orientale, reparti dell’8à
divisione indiana (V corpo britannico), appoggiati dai carri armati della
2à divisione neozelandese, conquistano Perano costringendo i tedeschi a
ripiegare verso occidente in direzione di Archi e Tornareccio.
Pacifico.Isole Salomone.A Bougainville, gli americani rinnovano con
l’appoggio di 5 carri armati gli attacchi contro l’incrocio presidiato dai
nipponici e questa volta riescono a
impadronirsene. Viene conseguentemente esteso il perimetro difensivo,
mentre è garantita la sicurezza dell'aeroporto che viene costruito.
15 novembre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, sul fronte di Brjansk,
le forze sovietiche tagliano la ferrovia GomelPinsk.
Fronte italiano.Alexander ferma la
offensiva delle truppe alleate ritenendo che i suoi uomini siano stati
provati fin troppo durante le due
ultime settimane, soprattutto nel settore occidentale. Intanto ordina la
riorganizzazione delle sue forze in
preparazione di un nuovo tentativo
per sfondare le linee tedesche.
Nel settore adriatico, numerose pattuglie della 78à divisione britannica
(8à armata inglese) sono riuscite ad
attraversare il fiume Sangro e a costituire piccole teste di ponte sulla
riva settentrionale che servono come
punti di riferimento per gruppi di
esploratori e contingenti di genieri
alla ricerca dei punti più adatti per
l’attraversamento del corso d’acqua
da parte dei carri armati e automezzi
e per la costruzione di ponti Bailey.
Birmania.Sul fronte della Birmania
settentrionale, la 38à divisione cinese
invia rinforzi al 112° reggimento
fortemente premuto dai nipponici.
Nel settore della 14à armata, questi
occupano Fort White dopo averne
espulso la guarnigione britannica.
16 novembre
Fronte sovietico.Nella zona di Kiev,
le avanguardie dei sovietici raggiungono Korosten, ma altri reparti sono
minacciati di accerchiamento a Zitomir, dove va sviluppandosi
la controffensiva tedesca. Nel settore centrale, i sovietici si avvicinano sempre
più a Gomel.
Grecia.I tedeschi completano l’occupazione dell’Isola di Leros.
Fronte italiano.Vengono consolidate le teste di ponte costituite da unità
della 78à divisione inglese sulla riva
settentrionale del fiume Sangro.
Pacifico.Dal 13, bombardieri pesanti attaccano quotidianamente le Isole
Gilbert e le Marshall sganciando
173 t di bombe sulle installazioni
nipponiche.
Nuova Guinea.La 9à divisione australiana,
con impiego di aerei, artiglieria pesante e carri armati,
inizia le operazioni per eliminare il
caposaldo nemico di Sattelberg, a
nord di Finschhafen, che per la natura del terreno
si presta egregiamente alla difesa.
17 novembre
Pacifico.Prosegue da parte americana il martellamento aereo delle
Gilbert e Marshall.
18 novembre
Fronte sovietico.A sud-est di Kiev,
i sovietici sfondano le difese tedesche sul Dnepr presso Cerkassy, e
riconquistano Ovruc a nord-ovest
della stessa città. Nel settore di Zitomir, sono costretti invece
ad arretrare sotto la pressione tedesca. Nel
settore centrale, i tedeschi sono minacciati di accerchiamento a Gomel
dalla rapida espansione del saliente
di Recica, a ovest della stessa città.
19 novembre
Fronte sovietico.I sovietici evacuano Zitomir per evitare
di essere accerchiati.
Germania.Nella notte sul 19 Berlino subisce gravissimi
danni in seguito ad un violento bombardamento
da parte di 444 aerei della RAF.
Fronte italiano.Nel settore del V
corpo britannico (8à armata) che
opera sul basso Sangro (8à divisione
indiana), i tedeschi completano l'arretramento sulla riva settentrionale
del fiume.
Pacifico.Aerei decollati da portaerei martellano le Isole Gilbert, le
Marshall e Nauru.
20 novembre
Pacifico.Ha inizio l’operazione “GaIvanic”: oltre 100 fra navi
da guerra, trasporti e mezzi da sbarco di
ogni tipo si avvicinano nella notte
all’atollo di Tarawa e a quello di
Makin, nell’arcipelago delle Gilbert.
Da tempo i nipponici hanno possentemente fortificato i due gruppi di
isolotti, in particolare Tarawa, dove
il contramm. Keichi Shibasaki dispone di 5000 uomini, oltre a circa
400 addetti all’aeroporto e a un certo numero
di operai coreani trasformati in fucilieri ausiliari. Cannoni
di ogni calibro, dai 37 ai 203 mm,
carri leggeri interrati, fortini abilmente mimetizzati,
sbarramenti antisbarco, grandi rifugi coperti da terra
e sabbia per parecchi metri di spessore rendono l’atollo un obiettivo
particolarmente difficile, la cui conquista costerà molto cara alle truppe
americane.
Alle 5,07 i mezzi da sbarco della
Task Force 53, che trasportano la
2à divisione Marines, più un battaglione dell'8à e le unità ausiliarie,
sono giunti a breve distanza dall’Isola
di Betio, punta sud-occidentale dell’atollo e la più guarnita dal nemico,
quando sono presi sotto il fuoco
dei nipponici. Pochi minuti dopo i
grossi calibri delle corazzate Maryland e Mississippi
e delle altre grandi unità americane investono l’isola
con una pioggia di proiettili che fanno esplodere depositi di munizioni e
di carburante. Le navi cessano il
fuoco alle 5,42 per cedere, secondo
il piano di operazioni, il posto agli
aerei; ma poiché questi non giungono, i difensori ne approfittano per
riaprire il fuoco contro i mezzi da
sbarco con i pezzi da 203 e da 140 mm.
L’ora dello sbarco deve essere posticipata dalle 8,30 alle 9, poiché
solo alle 6,30 sopraggiungono i bombardieri
che effettuano brevi ma micidiali incursioni sull’isola.
Infine, alle 8,25 si muove la prima
ondata di mezzi da sbarco e di anfibi. Devono percorrere 5500 metri
per raggiungere la riva, superando
gli sbarramenti nemici e, prima di
questi, la barriera corallina dell’atollo. Ma la scogliera è
coperta da pochissima acqua, cosi che molti mezzi
da sbarco non riescono a superarla.
La superano invece gli anfibi, e proprio in quel momento i nipponici
da sbarco non riescono a superarla.
Gravi le perdite fra gli attaccanti.
Una seconda ondata riesce a giungere fino alla barriera corallina con
i mezzi da sbarco e da li, con i cingolati anfibi, alla spiaggia. Seguono
sanguinosi corpo a corpo. I Marines
riescono a raggiungere la spiaggia,
ma non a procedere oltre. A bordo
dei mezzi da sbarco, i carri armati
Sherman che devono appoggiare lo
sbarco possono giungere fino alla
barriera corallina da dove alcuni,
attraversando la laguna dove l’acqua è più bassa, raggiungono la
spiaggia. A sera, le poche forze sbarcate e sopravvissute al fuoco nemico
si preparano a sostenere un contrattacco notturno, secondo la tecnica
usata cosi spesso dai nipponici a
Gudalcanal. Ma questo non ha luogo, per cui i Marines
sbarcati hanno almeno modo di scavarsi le buche individuali in attesa di rinforzi.
Sull’atollo di Makin, le cose vanno
molto più lisce per i fanti del 165°
reggimento e per i carri che devono
appoggiarli. Lo sbarco ha inizio alle
8,30, secondo i piani, e nel giro di
poche ore gli invasori stabiliscono
solide teste di sbarco sull’Isola di
Butaritari, la principale dell’atollo,
dopo aver occupato l’isolotto di Kotabu senza incontrare opposizione.
Isole Salomone.A Bougainville, la
3à divisione Marines estende le proprie posizioni presso il fiume Piva
dopo aver superato la decisa resistenza avversaria. La 37à divisione
estende il perimetro difensivo della
testa di sbarco senza entrare in contatto col nemico.
Fronte italiano.Nel settore orientale
del fronte, in cui opera l’8à armata
del gen. Montgomery, la XXXVI
brigata della 78à divisione britannica effettua l’attraversamento
del fiume Sangro. Il passaggio avviene sotto una pioggia
torrenziale che trasforma il terreno in un pantano e
rallenta le operazioni. I reparti oltre
il Sangro sono isolati.
21 novembre
Pacifico.All’alba, mentre nuove ondate di Marines si avvicinano alla
spiaggia di Betio, ricomincia l’inferno. Durante la notte, il viceamm.
Spruance, che comanda l’operazione,
ha ascoltato i rapporti dei vari comandanti d’unità, molti dei quali
hanno suggerito il reimbarco, ma
ha preferito insistere, data la grande
importanza strategica dell’obiettivo.
L’aviazione delle portaerei americane appoggia con efficacia le truppe
sbarcate, che hanno modo di piazzare
l’artiglieria campale e di battere per
tutta la giornata le postazioni nipponiche, compiendo qualche progresso.
Nella giornata, piccoli reparti sbarcano sugli altri isolotti dell’atollo di
Tarawa.
Sull’atollo di Makin, anche qui con
l’appoggio dell’aviazione e dell’artiglieria terrestre e navale, il 165°
fanteria va all’assalto sull’Isola di Butaritari espugnando
varie posizioni fortificate nipponiche. Piccoli reparti
sbarcano sull’isolotto di Kuma, lo
esplorano e ripartono.
22 novembre
Si apre al Cairo la Conferenza Sextant, cui partecipano il presidente
Roosevelt, il primo ministro Churchill e il Generalissimo
Chiang Kaishek.
Pacifico.Isole Gilbert.Nell’atollo di
Tarawa, sull’Isola di Betio, si svolge
un’altra giornata di furiosi combattimenti.
Aerei, artiglierie navali e campali
martellano i fortini giapponesi che
cadono a uno a uno, ma solo dopo
che tutti i loro occupanti sono morti,
spesso facendosi scoppiare una bomba a mano contro il petto per non
cadere prigionieri (la parola “capitolazione” non esiste presso
l’esercito del Sol Levante; inoltre, la propaganda nipponica ha spesso parlato
di torture che gli yankees infliggerebbero ai prigionieri).
L’aviazione distrugge l’unico fortino esistente sull’isolotto di Bairiki.
Nuove truppe giungono in serata a
rafforzare gli attaccanti, e si nota
una lieve diminuzione nella potenza
di fuoco dei nipponici. In realtà, le
munizioni dei difensori vanno esaurendosi, e il contramm. Shibasaki
è isolato e privo di comunicazioni
col resto della guarnigione, in un
poderoso fortilizio in cemento armato.
Nella notte, un disperato contrattacco nipponico è respinto.
Sull’atollo di Makin, prosegue la
avanzata americana, anche qui con
l’appoggio di un fuoco impressionante.
Le ultime resistenze nipponiche appaiono superate, tanto che
la conquista dell’isola principale,
Butaritari, viene annunciata prima
di sera. Durante la notte, tuttavia,
gli ultimi reparti nipponici, che si
erano ritirati sull’estremità orientale
dell’isola, si lanciano al contrattacco,
ma sono virtualmente annientati.
Nuova Guinea.La 9à divisione australiana è tuttora impegnata nelle
operazioni per la conquista del caposaldo giapponese di Sattelberg a
nord di Finschhafen.
Fronte italiano.5 battaglioni della
78à divisione britannica (V corpo)
si sono stabilmente assicurati il dominio di un’ampia testa di ponte
sulla riva settentrionale del Sangro.
La piena del Sangro travolge i ponti
Bailey isolando la testa di ponte, ma
i tedeschi non approfittano della circostanza.
23 novembre
Pacifico.Isole Gilbert.Per esaurimento delle munizioni e per lo
sterminio dei difensori, gli atolli di
Tarawa e Makin cadono finalmente
in mano agli americani. Nei giorni
della battaglia, gli aerei nipponici
di base a Nauru si sono lanciati
coraggiosamente contro la flotta
americana d’invasione, subendo gravi perdite senza ottenere apprezzabili
risultati, salvo il danneggiamento,
con un siluro, della portaerei Independence.
Nella conquista di Makin, gli americani hanno avuto solo 64 morti e
154 feriti; i giapponesi circa 450
morti e 105 prigionieri. A Tarawa,
gli americani hanno perdite assai
maggiori: circa 3500 uomini tra
morti e feriti; i nipponici quasi 5000
morti; 17 uomini sono stati catturati
feriti, mentre 129 coreani si sono
arresi.
Bougainville.La 3à divisione Marines si scontra ancora con la tenace
resistenza nipponica nella zona del
fiume Piva. Giunge sull’isola il I
battaglione paracadutisti dei Marines.
Birmania.I nipponici conquistano le
posizioni del 112° reggimento cinese,
catturandone il comando.
24 novembre
Pacifico.Un sommergibile nipponico silura e affonda davanti all’atollo
di Makin la portaerei di scorta americana Liscome Bay. Circa 700 i
morti, che si aggiungono al prezzo
pagato per la conquista di Tarawa
e Makin.
Isole Salomone.Nel settore del fiume Piva, i Marines
riescono a respingere i nipponici. I lavori per la costruzione
della pista d’atterraggio sono quasi ultimati, tanto che un aereo
riesce a compiervi un atterraggio di
emergenza.
Fronte sovietico.I tedeschi annunciano progressi delle loro truppe nel
settore di Korosten.
Fronte italiano.Il comando della 5à
armata USA delinea il piano finale di
attacco, la cui fase iniziale è prevista
attorno al 2 dicembre. La prima fase comporterà
la conquista del settore Monte Camino-Monte la Difensa-Monte Maggiore, preceduta, il 1°
dicembre, dalla conquista di Calabritto.
La seconda e terza fase prevedono il superamento del Monte
Sammucro e l’attacco verso la valle
del Liri.
25 novembre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, le armate sovietiche riescono a
infrangere le linee tedesche su un
ampio fronte nella zona di Propojsk
a nord di Gomel, raggiungendo la
strada fra Gomel e Mogilev e minacciando di accerchiamento
ingenti forze nemiche.
Pacifico.Nuova Britannia.Nella notte sul 26, in prossimità di Capo St.
George (Nuova Britannia), 5 cacciatorpediniere nipponici diretti
all’Isola di Buka con rinforzi e materiale
sono intercettati da 5 cacciatorpediniere alleati.
Nello scontro, i giapponesi perdono 3 caccia; gli Alleati
non subiscono danno alcuno. Con
questo, terminano gli scontri navali
notturni che hanno caratterizzato la
campagna delle Salomone.
Nuova Guinea.Dopo la lunga serie
di attacchi, la 9à divisione australiana espugna il caposaldo nipponico
di Sattelberg, a nord di Finschhafen.
Birmania.Aerei britannici e americani iniziano una serie di attacchi
coordinati contro installazioni nipponiche nella zona di Rangoon.
Formosa.La 14à Forza aerea USA
effettua un’incursione sull’aeroporto
di Shinchiku, distruggendo al suolo
o in combattimento 42 aerei nipponici.
Fronte italiano.Il Comando Supremo Alleato approva il piano per la
operazione “Shingle” (Embrice), che
prevede uno sbarco ad Anzio.
Giunge dall’Africa lo Stato Maggiore del Corpo di spedizione francese
che dovrà aggregarsi alla 5à armata
americana.
26 novembre
Si conclude al Cairo la prima parte
della Conferenza Sextant, senza che
siano state raggiunte decisioni definitive per “Overlord” (invasione della
Francia settentrionale). Nella primavera del 1944 dovranno
essere ristabilite, con la collaborazione delle
forze di Chiang Kai-shek, le comunicazioni fra l’india e
la Cina mediante la liberazione della Birmania settentrionale.
Roosevelt e Churchill partono per
Teheran, ove conferiranno con Stalin.
Pacifico.Reparti americani occupano anche l’atollo di
Apamama, nelle Gilbert, e danno inizio alla sua
fortificazione.
Fronte sovietico.I tedeschi devono
evacuare Gomel, posizione chiave
nel settore centrale del loro schieramento.
Germania.663 bombardieri dell’8°
Comando aereo statunitense investono Brema: i risultati dell’incursione
sono alquanto modesti a causa delle
avverse condizioni atmosferiche.
27 novembre
Fronte italiano.La IV brigata corazzata inglese (V corpo) riesce a far
giungere sulla riva settentrionale del
fiume Sangro un centinaio di carri
armati.
28 novembre
Roosevelt e Churchill si incontrano
con Stalin a Teheran. Ha inizio la
Conferenza Eureka.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe
Sud (von Manstein) accerchia ingenti forze nemiche nella zona di
Korosten (a nord-ovest di Kiev) infliggendo loro gravi perdite.
Fronte italiano.Alle 21,30, nel settore orientale del fronte, ha inizio la
offensiva del V corpo britannico contro la linea del Sangro. Nella notte,
l’8à divisione indiana giunge a Mozzagrogna,
a nord del fiume, contrastata efficacemente dai fanti della
65à divisione di fanteria tedesca. Anche la 2à divisione
neozelandese inizia il passaggio del Sangro.
29 novembre
Fronte italiano.Il VI corpo USA inizia limitate operazioni sul suo fianco
destro.
Nel settore orientale, la IV brigata
corazzata inglese (V corpo), grazie
anche ad un efficace appoggio aereo,
inizia l’attacco delle alture a nord
del Sangro.
Nuova Guinea.Gli australiani incalzano il nemico lungo la costa della
penisola di Huon, conquistando Bonga, già importante
base di rifornimento per i nipponici, e Gusika.
30 novembre
Ha termine la Conferenza di Teheran
(Eureka). Anche per aderire alle
pressanti richieste di Stalin, viene stabilita la priorità
assoluta per “Overlord” (invasione della Francia settentrionale) e per “Anvil” (sbarco
nella Francia meridionale). Stalin
promette l’intervento sovietico contro il Giappone dopo la vittoria sulla
Germania. Da Teheran, Roosevelt
e Churchill ripartono per il Cairo,
dove i loro consiglieri riprenderanno
i lavori della Conferenza Sextant.
Fronte sovietico.I russi annunciano
il ripiegamento delle loro forze da
Korosten.
Fronte italiano.In preparazione della
operazione “Raincoat” (Impermeabile) (attacco alle posizioni nemiche
sul Monte Camino), reparti della 5à
armata americana iniziano una serie di attacchi diversivi verso San
Pietro e il basso Garigliano.
Nel settore orientale, la IV brigata
corazzata inglese e la 34à divisione
puntano verso la costa e si impadroniscono di Fossacesia. Sulla sinistra
dello schieramento, anche la 2à divisione neozelandese è riuscita ad
attraversare il Sangro.
Pacifico.Il gen. Krueger ordina la
costituzione di una forza speciale per
l’invasione della penisola di Arawe
(costa sud della Nuova Britannia), la
cui data è fissata per il 15 dicembre,
prima dello sbarco principale nella
zona di Capo Gloucester.
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