Marzo 1943
1° marzo
Fronte sovietico.Demjansk, Lyckovo e Zalucie, a ovest del Rialto dei
Valdai e a sud-est di Staraja Russa,
sono riconquistate dalle truppe di
Timosenko.
Birmania.La costruzione della “Strada della Birmania”, la nuova arteria
attraverso la quale i rifornimenti alleati dovranno affluire in Cina, è
completata da Ledo in India fin oltre
il confine birmano.
I nipponici raggruppano forze per
intrappolare e annientare la brigata
indiana dei “Chindit”, e per reprimere la guerriglia nel Nord della
Birmania, diretta dai britannici che
ancora occupano un avamposto presso Fort Hertz.
Frattanto, suddivisa in più colonne,
la brigata "Chindit" prosegue la
marcia verso est in direzione dell’Irrawaddy, scontrandosi qua e là con
piccole guarnigioni nipponiche.
Pacifico.Un B-24 americano scopre
un convoglio nipponico che, con adeguata copertura aerea, fa rotta da
Rabaul nella Nuova Britannia verso
il Golfo di Huon in Nuova Guinea.
2 marzo
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe
Centro (von Kluge) è costretto a
evacuare Rzev sotto la pressione dei
sovietici.
Germania.Durissima incursione aerea della RAF su Berlino.
3 marzo
Fronte sovietico.Mentre lungo la linea ferroviaria Charkov-Brjansk i
sovietici conquistano Lgov e Dmitrev Lgovskij, la 1à
armata corazzata dello Heeresgruppe Sud di von
Manstein riesce a raggiungere il Donec e a riconquistare Slavjansk e
Lisicansk.
Birmania.I “Chindit” della LXXVII
brigata indiana del gen. Orde Wingate
interrompono in un altro punto la ferrovia Mandalay-Myitkyina.
La colonna di Wingate passa il fiume Mu e, evitando il villaggio di
Tongmauw, affronta i Monti Mingin,
a est dei quali passa la ferrovia e
scorre l’Irrawaddy.
4 marzo
Fronte sovietico.Una colonna corazzata del Fronte sovietico di Brjansk
conquista Sevsk, a sud di Brjansk e
a ovest di Kursk.
5 marzo
Fronte sovietico.Nel settore centrosettentrionale del fronte, i sovietici
attaccano in direzione di Staraja Russa.
I corazzati tedeschi dello Heeresgruppe Sud di von
Manstein avanzano, contro forte resistenza sovietica,
verso Charkov e Belgorod.
In un discorso pronunciato a Kiev
Erich Koch, commissario nazista per
l’Ucraina, dichiara tra l’altro: “Noi
apparteniamo alla razza superiore e
dobbiamo governare con fermezza e
giustizia... Sfrutterò questi paesi fino
all’estremo limite. Non sono venuto
qui per regalare la felicità... La popolazione deve lavorare,
lavorare e ancora lavorare... Siamo una razza superiore e dobbiamo ricordarci che
l’ultimo dei lavoratori tedeschi ha,
sul piano razziale e biologico, più
valore di qualsiasi individuo della
popolazione di questo paese..."
6 marzo
Tunisia.Ore 9: sul fronte orientale
l’Afrikakorps di Rommel attacca l’8à
armata che si trova a est della linea
difensiva del Mareth. Dopo la battaglia di Kasserine,
visti inutili i tentativi di alleggerire la pressione a
occidente, Rommel ha fatto un rapido dietro-front
per prepararsi ad affrontare l’inevitabile offensiva dell’8à
armata britannica che si accinge ad
assalire la linea del Mareth. Le avanguardie
delle truppe alleate sono attestate attorno
alla località di Médenine, mentre il grosso è al sicuro
dietro campi minati e difese anticarro.
Ore 12: di fronte al fuoco dell’artiglieria anticarro inglese,
le forze dell’Asse ripiegano.
Fronte sovietico.Gzack (oggi ribattezzata Gagarin),
sulla linea ferroviaria Mosca-Smolensk, è riconquistata dai sovietici.
Pacifico.L’aviazione nipponica bombarda le
Isole Russell, occupate dagli americani il 21 febbraio.
Tre incrociatori e 7 cacciatorpediniere americani,
al comando del contramm. A.S. Merrill, bombardano
Vila e Munda, importanti basi nipponiche nelle Salomone. Affrontati
da inferiori forze nemiche, affondano
2 cacciatorpediniere.
7 marzo
*****
8 marzo
Fronte sovietico.Nel settore centrale,
i sovietici riconquistano Sicevka, a
nord di Vjazma, e premono sulle
forze di von Kluge in direzione di
Smolensk.
Cina.Forze nipponiche passano lo
Yangtze tra Yichang e Yoyang. Non
si tratta dell’inizio di una nuova
campagna militare, ma di una delle
numerose “offensive per il riso” che
si svolgeranno nel corso dell’anno,
vere e proprie razzie di questo raccolto
fondamentale sia per gli occupanti, sia per l’esercito di Chiang
Kai-shek.
9 marzo
Fronte sovietico.I sovietici contengono la
pressione delle armate corazzate di von Manstein in direzione di
Charkov e Belgorod, mentre nel settore centrale proseguono l’avanzata
in direzione di Smolensk.
Nuova Guinea.L’aviazione nipponica
attacca in forze Wau, dando l’avvio a una serie di incursioni sulle
posizioni strategiche più importanti
degli Alleati, tra cui la Baia di Oro
e la Baia di Milne, Port Moresby,
Dobodura, Porlock Harbour.
Isole Salomone.Dal canto loro, gli
americani iniziano una serie di incursioni aeree contro le installazioni
nipponiche a Munda nella Nuova
Georgia, importante base nemica.
lI feldmaresciallo Rommel, richiamato in patria dopo la battaglia
di Médenine, fa tappa a Roma e si
incontra con Mussolini cui non nasconde la gravità della situazione. Ma
Mussolini replica solennemente: “La
Tunisia deve essere conservata ad
ogni costo... Sono del parere del
Fùhrer: bisogna conservare la Tunisia”.
Il comando delle forze tedesche in Tunisia è affidato al gen.
Jurgen von Arnim, mentre il comando
supremo delle truppe dell’Asse è tenuto dal gen. Giovanni Messe.
10 marzo
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i sovietici riconquistano Belyi, a
nord-ovest di Vjazma e a sud-ovest
di Rzev.
11 marzo
Fronte sovietico.I corazzati di von
Manstein riconquistano, dopo una
durissima controffensiva, Charkov,
la cui liberazione è stata uno dei
maggiori tra i recenti successi sovietici. Reparti sovietici contendono al
nemico parte dell’abitato.
Sicilia.Bombardieri alleati attaccano
Palermo causando vittime e danni
gravi.
12 marzo
Si apre a Washington, e durerà fino
alla sera del 15, la Conferenza militare del Pacifico per decidere le
azioni da intraprendere contro il
Giappone nel 1943. Il gen. Sutherland,
capo di stato maggiore di MacArthur,
presenta una versione appena aggiornata del piano “Elkton” per
la conquista della Nuova Britannia
e in particolare della vitale base nipponica di Rabaul. Il piano prevede
uno sforzo coordinato delle forze
dell’area del Pacifico sud-occidentale
(che dipendono da MacArthur) che
dovrebbero invadere la Nuova Britannia partendo dalla Nuova Guinea,
e delle forze dell’area del Pacifico
meridionale (che dipendono invece
dal viceammiraglio Halsey) che dovrebbero provvedere alle operazioni
nelle Salomone. La marina è molto
preoccupata della deficienza di naviglio che impedisce il trasferimento
in Estremo Oriente di nuove forze.
Anche in questa occasione si manifestano contrasti
fra la concezione strategica di MacArthur e
quella dell’amm. Nimitz, comandante in capo
della Flotta del Pacifico.
Tunisia.Il corpo neozelandese (formato dalla 2à divisione e dalla 8à
brigata corazzata) inizia l’esecuzione
del piano di aggiramento delle forze
dell’Asse previsto da Montgomery
sul fianco sinistro (quello meridionale)
del proprio schieramento: attraversando le colline Matmata le
truppe neozelandesi dovrebbero proseguire in direzione nord verso il
passo di Tebaga e cogliere alle spalle gli italo-tedeschi, nella pianura
di EI Hamma, dopo aver superato
la linea del Mareth. Intanto attacchi
aerei alleati su Susa e Tunisi causano gravi danni alle abitazioni delle
due città.
Italia.A Torino 100.000 operai
scendono in sciopero, imitati subito
dopo dai lavoratori della Lombardia e di Genova,
e bloccano la produzione bellica. Sono le prime serie
manifestazioni antiregime. La reazione delle autorità,
piuttosto blanda, irrita Hitler che esplode in presenza del suo Stato Maggiore: “Per
me è inconcepibile che si possa sospendere il lavoro.., e che nessuno
abbia osato impedirlo... In casi del
genere, mostrare la minima debolezza vuoi dire perdersi"
Fronte sovietico.Furiosi scontri nelle strade di Charkov, parzialmente
conquistata dalle forze di von Manstein.
Per non essere sorpresi dall’avanzata sovietica
sul fronte meridionale, i tedeschi del settore centrale sgombrano
posizioni su posizioni. Oggi è la volta di Vjazma, che
è occupata dai sovietici senza colpo
ferire.
Birmania.Il generale americano Stilwell, consigliere e capo di Stato
Maggiore di Chiang Kai-shek, preoccupato dei movimenti
di truppe giapponesi nella Birmania settentrionale,
fa affluire rinforzi cinesi a Ledo,
nell’Assam. Nel settore dell’Arakan,
i nipponici cercano di isolare le une
dalle altre, con manovre avvolgenti,
le unità indiane.
13 marzo
*****
14 marzo
Fronte sovietico.Le truppe corazzate e le fanterie tedesche liquidano
le ultime resistenze sovietiche a
Charkov.
Nuova Guinea.Australiani e americani
riprendono l’iniziativa costringendo i
nipponici a un lento ripiegamento a nord di Guadagasel.
15 marzo
Birmania.Quasi tutte le colonne che
compongono la brigata indiana dei
“Chindit” hanno attraversato l’Irrawaddy, dopo aver interrotto in una
decina di punti la ferrovia strategica
della Birmania, e proseguono le loro
audaci azioni di guerriglia. Ma la
loro situazione logistica è precaria,
dovendo in buona parte dipendere
da rifornimenti paracadutati da aerei
in punti di volta in volta convenuti.
I nipponici si apprestano a liquidare
questa molesta, e quasi beffarda, spina nel fianco.
Nuova Guinea.Un battaglione del
162° fanteria della 41à divisione
USA occupa indisturbato alcune posizioni alla foce del fiume Mambare.
16 marzo
In una lettera a Roosevelt, Stalin,
che ha preso per buone le previsioni
fattegli il 9 febbraio da Churchill,
lamenta senza mezzi termini il “tradimento”
(come egli chiama il ritardo delle operazioni in Africa e della
preparazione dello sbarco in Sicilia)
degli Alleati occidentali. “La Vostra
risposta poco chiara in relazione all’apertura di un secondo fronte in
Francia ha provocato qui un’inquietudine che non posso nascondervi".
Il comandante in capo delle forze
navali americane, amm. E.J. King,
cambia la denominazione delle varie
flotte stabilendo che ciascuna di esse sia designata con un numero,
dispari per le flotte del Pacifico e pari
per quelle operanti nell’Atlantico.
17 marzo
Birmania.La LV brigata indiana,
che ha rimpiazzato la CXXIII a est
del fiume Mayu, è attaccata e aggirata dai nipponici a Rathedaung.
Con l’aiuto di rinforzi, riesce successivamente
a sottrarsi all’accerchiamento e a ripiegare su Buthidaung,
lasciando però esposto il fianco
orientale delle forze che si trovano
a occidente del fiume Mayu.
18 marzo
Tunisia.Gli Alleati liberano Gafsa.
La Guyana francese si schiera
con la Francia Libera.
India.Un gruppo da bombardamento di B-24 giunge a rafforzare la 14à
Forza aerea americana.
Birmania.La VI brigata della 2à
divisione inglese e la LXXI brigata
indiana compiono un ultimo tentativo di
scacciare i nipponici da Donbaik.
Quindi, a causa delle infiltrazioni nemiche, devono ritirarsi verso
nord.
19 marzo
Fronte sovietico.Dopo la riconquista di Charkov, il Corpo Raus dello
Heeresgruppe Sud riprende ai sovietici anche Belgorod, a nord di
Charkov. Grazie al parziale successo
della controffensiva, il Gruppo di armate si
riporta in pratica sulle posizioni
invernali del 1 941. Immediatamente a
nord di Belgorod, i sovietici hanno aperto un largo saliente
nel fronte tedesco a ovest di Kursk.
L’eliminazione del saliente (operazione “Cittadella”) sarà fra qualche
mese la ragione di una delle più gigantesche battaglie di ogni tempo.
Tunisia.Il corpo neozelandese punta
decisamente verso il Passo di Tebaga.
20 marzo
Tunisia.Verso sera i neozelandesi
riescono a bloccare il Passo di Tebaga. Nella notte le divisioni del XXX
corpo inglese sferrano un attacco
frontale contro la linea del Mareth,
premendo sulle posizioni tenute dalle divisioni della 1à armata italiana.
21 marzo
Fronte sovietico.Come a Charkov, i
tedeschi devono procedere alla liquidazione di sacche di resistenza
nemiche all’interno di Belgorod.
Contenendo la spinta nemica nel
saliente di Kursk, riescono a ristabilire le comunicazioni, che erano
state interrotte, con lo Heeresgruppe
Centro (von Kluge) nella zona di
Orèl. Dal canto loro, i sovietici
prendono Durovo, 90 km a nord-
est di Smolensk.
Le operazioni subiscono un temporaneo e quasi totale arresto a causa
del disgelo, che impedisce il movimento dei veicoli. Le perdite dei
tedeschi nella campagna d’inverno
sono state terribili: una stima attendibile le stima
a oltre 1 milione di morti. I sovietici affermano
di avere distrutto o catturato 9000
carri armati, 20.000 pezzi di artiglieria e 5000 aerei, oltre a migliaia
di autocarri. Le perdite dei sovietici,
d’altronde, sono state altrettanto gravi. Ma mentre il potenziale bellico
dell’URSS è in ascesa, quello della
Germania declina.
Tunisia.Nelle prime ore del mattino
la 50à divisione inglese riesce a stabilire una
testa di ponte oltre la linea difensiva tedesca.
22 marzo
Tunisia.La 164à divisione leggera
tedesca abbandona la linea del Mareth per bloccare i neozelandesi al
Passo di Tebaga ove accorre dal
nord anche la 21à divisione corazzata tedesca.
La 50à divisione inglese viene ricacciata indietro dalla testa di ponte e
Montgomery è costretto a cambiare
la strategia decidendo di sfondare
le linee nemiche da sud.
Sicilia.Una nuova incursione su
Palermo di quadrimotori americani
causa una quarantina di morti, quasi
200 feriti e danni molto gravi.
22-23 marzo
Tunisia.Una controffensiva dei reparti italiani
consente di riconquistare le posizioni
che gli Alleati hanno conquistato sulla linea del Mareth su un fronte di 2 km.
23 marzo
Tunisia.Il X corpo britannico, che
comprende la 1à divisione corazzata,
si dirige verso ovest, attraverso le
colline di Matmata.
Sicilia.Bombardieri americani colpiscono varie località dell’isola, tra cui
Messina, dove causano gravi danni,
24 marzo
USA.I Capi di Stato Maggiore Riuniti
approvano il piano per la conquista dell’Isola di Attu.
24-25 marzo
Tunisia.La 4à divisione indiana supera la linea del Mareth puntando
successivamente verso Béni Zelten.
25 marzo
Tunisia.La a divisione corazzata è
raccolta a pochi km dal Passo di
Tebaga.
Pacifico.Aerei americani lanciano
un pesante attacco contro l’Isola di
Nauru, occupata dai nipponici.
26 marzo
Birmania.Il gen. Orde Wingate riceve dal gen. Wavell l’ordine di
disperdere la brigata indiana dei
“Chindit”e di rientrare in India. In
piccoli gruppi, i guerriglieri prendono la via del ritorno, incalzati dai
giapponesi. In gran parte torneranno in India, salvo un reparto che
invece si porrà in salvo, al principio
di aprile, in Cina. L’azione dei
“Chindit” non è stata soltanto dimostrativa: essi sono infatti riusciti a
molestare il sistema di comunicazioni
nipponico interrompendo la ferrovia Mandalay-Myitkyina in ben
25 punti.
Battaglia delle Isole Komandorski.
Una piccola squadra navale americana formata da 2 incrociatori, il
Salt Lake City e il Richmond, e da
4 cacciatorpediniere, al comando del
contramm. C.H. McMorris, pattugliando
le acque a sud dell’arcipelago sovietico
delle Isole Komandorski, intercetta
una squadra nipponica al comando del viceammiraglio
Moshiro Hosogaya e formata da 1
incrociatore pesante (Nachi), 2 incrociatori
leggeri e 8 cacciatorpediniere, di scorta a un convoglio di
rifornimenti per le guarnigioni giapponesi nelle isole di Kiska e Attu,
nelle Aleutine. Con grande coraggio,
la squadra americana affronta il nemico, e alle 8,40 un proiettile del
Richmond centra il Nachi provocando un incendio. Verso le 9, il Nachi
riceve ancora vari colpi che lo danneggiano gravemente. Pur tuttavia,
l’ammiraglia nipponica si rimette presto in condizioni
di combattere e verso le 9,30 concentra il suo fuoco
sul Salt Lake City, che evita i colpi ma perde velocità a
causa di un motore in avaria e alle
10,10 è centrato in pieno da un
proiettile nemico che provoca un
grosso incendio a bordo. Un altro
colpo apre una falla nello scafo.
Mentre gli incrociatori nipponici si
lanciano sulla nave americana per
finirla, intervengono i cacciatorpediniere USA che
si lanciano sulla formazione nipponica, inducendola a desistere. A
corto di nafta, e nel timore che
nel frattempo intervengano più consistenti forze nemiche, e magari gli
aerei USA di base ad Amchitka, il
viceammiraglio Hosogaya interrompe lo scontro e si ritira. I trasporti
giapponesi hanno già invertito la rotta dal principio dello scontro e d’ora
in poi le guarnigioni delle Aleutine
saranno rifornite soltanto a mezzo
di sommergibili. L’ultima grande battaglia di
artiglierie navali nel Pacifico si conclude con un bilancio in
parità (Salt Lake City e Nachi gravemente danneggiati) dal punto di
vista delle perdite, ma con una vittoria strategica per gli americani, il
cui blocco delle Aleutine non sarà
più forzato da navi di superficie.
26-27 marzo
Tunisia.La 1à divisione corazzata
inglese e il corpo neozelandese penetrano a fondo nel Passo di Tebaga
costringendo le difese dell’Asse ad
arretrare a EI Hamma dove improvvisano una nuova linea difensiva: su
questa schierano la 90à divisione, la
15à divisione corazzata, il 125° reggimento La Spezia.
27 marzo
L’ammiraglio sir Henry Harwood,
protagonista della battaglia del Rio
della Plata (12-13 dicembre 1939)
e comandante in capo del settore
orientale del Mediterraneo, è costretto a lasciare l’incarico per malattia.
28 marzo
USA.I Capi di Stato Maggiore Riuniti approvano
nuove direttive per il gen. MacArthur e per il viceamm.
Halsey, risolvendo i conflitti di competenza tra i due a favore di Mac
Arthur, il quale oltre al comando
delle forze del Pacifico sud-occidentale stabilirà le
direttive d’azione delle forze
dell’area del Pacifico meridionale, dipendenti dal viceamm.
Halsey, nel teatro operativo delle
Salomone.
Tunisia.Le truppe della 1à armata
italiana ripiegano sulla linea dell’Akarit (a nord-ovest di Gabès,
sulla strada di Sfax) dove si sono spostate
gran parte delle truppe italotedesche: il ripiegamento è lento e
ordinato, il contatto con il nemico
mai rifiutato. L’operazione, condotta
dal gen. Messe, viene completata in
maniera soddisfacente entro i primi
giorni di aprile. Le perdite sono state molto pesanti per ambedue le
parti.
Nuova Guinea.Un battaglione del
162° fanteria americano viene incaricato
di occupare il porto di Morobe e la foce del fiume Waria. La
mossa fa parte delle misure preparatorie
per un nuovo ciclo di operazioni contro i nipponici, che ora
controllano soprattutto la zona di
Lae e Salamaua.
29 marzo
*****
30 marzo
*****
31 marzo
Nuova Guinea.La Forza MacKechnie, costituita in massima parte dal
I battaglione del 162° fanteria USA
e cosi chiamata dal nome del comandante
del reggimento, viene trasportata via mare alla foce del fiume
Waria per occupare quella posizione
e un vicino campo d’aviazione.
Sardegna.Formazioni di bombardieri alleati
attaccano Cagliari e dintorni causando 60 morti e altrettanti
feriti: molto gravi i danni.
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