L'India in guerra
Allo scoppio del conflitto nel 1939, il
viceré lord Linlithgow decide
l’entrata in guerra dell’india senza consultare
alcun esponente politico del paese. il
movimento nazionale indiano assume atteggiamenti contrastanti nei confronti
dei dominatori e della nuova situazione
determinatasi nello scenario mondiale.
Gandhi, il leader dei Partito del Congresso, dichiara la sua opposizione alla
guerra in nome del principio della non
violenza e indice alla fine del
1940 una campagna di disobbedienza civile contro
la partecipazione forzata del paese
alla guerra, che culmina con
l’incarcerazione di 12.000
indiani. Nel frattempo deve arginare l'arrembante iniziativa
della Lega musulmana(il suo
leader Muhammad Ali Jinnah
reclama la separazione del
paese e la costituzione di una
nuova entità statuale-quella
che al momento dell’indipendenza dell’india nell’agosto
1947 prenderà il nome di
Pakistan—) i cui rappresentanti occupano
in molti gverni provinciali le cariche lasciate vacanti da esponenti dei Congresso per
protesta contro gli inglesi. All’apice delle
vittorie giapponesi in Asia, Londra invia
una missione per tentare una mediazione nella ribollente realtà indiana.
Il Partito del Congresso continua a respingere
ogni ipotesi di dialogo e rilancia lo slogan Quit India (“Via dall’india”)
in imponenti manifestazioni che si concludono
con decine di migliaia di arresti. Dal
1942 Gandhi resterà imprigionato per
due anni. Nei corso delle convulse vicende indiane, il leader nazionalista Subhas
Chandra Bose (che aveva abbandonato il
Partito del Congresso nel
1939 e promosso una
campagna d’opinione
contro il pacifismo di
Gandhi con lo slogan
“dammi il tuo sangue, ti
darò la libertà”) inizia
dalla Germania un’attività di propaganda
antinglese che mira alla liberazione dell’india con
l’ausilio del Giappone.Il
progetto che conduce alla costituzione
da parte di Bose di un “governo provvisorio dell’India libera” sembra per un
periodo coincidere con il disegno di
Tokyo di includere (una volta occupato
militarmente il paese) anche l’India nella
“sfera di prosperità della grande Asia
orientale”. Bose allestisce 3 divisioni con
soldati indiani fatti prigionieri, che si batteranno a fianco dei giapponesi. Ma il
corso della guerra vanificherà il progetto
di Bose, che nel 1945 muore in un
incidente aereo a Formosa dopo la resa delle sue forze in Birmania.Alla fine del
conflitto l’ostilità tra la Lega musulmana
e il Congresso risulterà insanabile. La
“perla” dell’impero inglese in Asia resterà comunque fuori dalla
“sfera di coprosperità” giapponese e, nel corso del
conflitto, più di 2 milioni di indiani combatteranno nell’esercito inglese.
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