Himmler Heinrich

Himmler nacque a Monaco il 7 ottobre 1900 da una solida famiglia borghese che vantava amicizia alla corte di Baviera. A 14 anni, quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, Heinrich era un ragazzo gracile, timido, rispettosissimo degli adulti, di meticolosa e scrupolosa precisione. Buon allievo a scuola, i suoi migliori voti erano in storia, latino, matematica e greco, ma non aveva alcuna inclinazione per la musica, anzi non riusciva neppure a imparare le scale al pianoforte. Aveva passioni comuni a tutti i giovani, fra cui la raccolta di francobolli, le scorrerie nei frutteti, l'attrazione per la forza e l'agilità; tuttavia gli esercizi fisici ai quali si sottoponeva non trasformeranno mai il suo fisico gracile. Come per gli altri gerarchi nazisti, nel periodo della gioventù, ebbe grossi problemi familiari e appena giunto al potere, cercò subito di far scomparire ogni testimonianza per non oscurare la propria figura. Nell'ottobre del 1919 entrò all'università, si iscrisse al corso di agraria e si diplomò nel 1922, nei rapporti con l'ambiente di scuola si rivelò studente pignolo, attento e spesso conformista; con gli amici affrontò spesso discussioni sui temi predominanti (fede religiosa e sesso) e si interessò ai movimenti antisemiti. Nell'agosto del 1922 lavorò in qualità di assistente in una ditta di fertilizzanti e Rohm lo nominò portabandiera del reparto di uno dei tanti raggruppamenti paramilitari di Baviera. Nel 1923 partecipò con Rohm al Putsch di Monaco tentato da Hitler nel 1923 e con l'ingloriosa fine perse il lavoro ma rafforzò i legami con Rohm e i fratelli Strasser. Nel 1924 Himmler si iscrisse alle SS e poco tempo dopo venne nominato vice comandante e presenziò al raduno del partito a Weimar. Il 6 gennaio 1928 Hitler nominò Himmler Reichsfuhrer-SS; aveva il compito di farne un corpo scelto di guerriglieri ben al di sopra dei banditi da strada delle SA, ma gli toccò attendere la svolta decisiva nella notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934) dove eliminò i capi di stato maggiore delle SA fra cui Rohm. Da lì cominciò la sua lunga marcia verso il ruolo più temuto nel Reich come secondo uomo di Hitler. La super polizia voluta da Hitler era il braccio principale dell'oppressione nazista, dalla persecuzione delle minoranze all'asservimento della gioventù e della cultura. E' da rilevare il singolare pasticcio di teorie della razza, di credenze paesane, di dottrine naturiste dai quali Himmler era ossessionato, e si credeva la reincarnazione dell'imperatore Enrico I che aveva combattuto contro gli slavi e gli ungheresi. Inoltre queste ossessioni lo spinsero a rivagheggiare l'antico mito teutonico secondo il quale l'accoppiamento compiuto sulla pietra tombale avrebbe infuso al bimbo coraggio e virtù germanica dei suoi progenitori e aberrando questo rituale finì addirittura per trucidare dai topi i bambini imprigionati nei lager. Le sue malate fantasie lo spinsero a interessarsi dell'occulto delle guglie gotiche e della confraternita di Santa Croce e tentò, tramite l'alchimismo, di fabbricare oro seguendo le formule antiche di Nostradamus. Con questo comportamento Himmler nascose tuttavia il profondo e complesso sentimento di insicurezza e indecisione che lo costrinse ad appoggiarsi a Hitler al quale però non rimase fedele fino alla fine e il 20 luglio del 1944 cercò di trattare direttamente la resa con gli alleati. Il 4 maggio 1945 Himmler discutè con Montgomery la resa con gli alleati, ma pochi giorni dopo Doenitz lo congeda consegnandogli una lettera di ringraziamento per i servizi resi al Reich. Il 21 maggio parte per la Baviera mascherato con una divisa mezza militare e mezza civile e falsificò la carta d'identità con il nome Heinrich Hitzinger. Il 23 maggio venne bloccato dagli inglesi e mandato al campo interrogatori 031 dove, riconosciuto dal capitano Silvester, venne incarcerato. Poche ore dopo si avvelenò con una fiala di cianuro di potassio nascosta fra i denti e morì.

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