Gennaio 1942
1° gennaio
A Washington, i rappresentanti di 26
paesi sottoscrivono la Carta Atlantica, i cui principi sono stati enunciati
da Roosevelt e Churchill il 14 agosto 1941. La dichiarazione, dopo
aver riaffermato i principi ispiratori
della lotta delle democrazie (“per
assicurare la vita, la libertà, l’indipendenza e la libertà di religione e
per preservare i diritti dell’uomo e
la giustizia”), impegna i paesi firmatari a usare tutte le proprie forze
contro i paesi del Tripartito e i loro alleati e a non concludere con
essi una pace separata. Firmano la
dichiaraziòne: USA, Gran Bretagna,
URSS, Cina, Australia, Belgio, Canada, Cecoslovacchia, Costa Rica,
Cuba, El Salvador, Grecia, Guatemala,
Haiti, Honduras, India, Iugoslavia,
Lussemburgo, Nicaragua, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi,
Panama, Polonia, Santo Domingo,
Sud Africa. A questa alleanza “aperta” potranno aderire tutte le nazioni
che “contribuiranno materialmente
alla lotta per il conseguimento della vittoria sull’hitlerismo".
Fronte sovietico.In Crimea, i tedeschi contrattaccano energicamente i
sovietici penetrati nella penisola
nelle zone di Feodosia e di Kerc.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi, attestati nella zona di Agedabia,
lanciano un contrattacco suI loro
fianco destro, all’interno, per allgerire la pressione dell’8à armata britannica.
Indie Olandesi.I nipponici sbarcano nell’Isola di Labuan, a nord del Brneo.
Filippine.Le forze americane e filippine dell’isola di Luzon si ritirano
combattendo verso la penisola di Bataan.
Malesiaa.La 25à armata nipponica,
al comando del gen. Yamashita, prosegue la sua avanzata verso sud.Nel
settore orientale la divisione delle
Guardie Imperiali ha superato Kuantan, in quello orientale la 5à e 18à
divisione occupano Telok Anson, dopo una brillante operazione anfibia
volta a scavalcare le forze della 11à
divisione indiana che oppone una
tenace resistenza ai nipponici a Kampar, a nord-est di Telok Anson
e lungo la strada occidentale che conduce verso sud a Kuala Lumpur,
capitale della Malesia, e a Singapore.
Nell’isola di Singapore, primo violento bombardamento nipponico
sull’aeroporto di Tengah.
Cina.Il governo cinese chiede aiuti in
base alla legge “Affitti e prestiti” per
costruire una strada che partendo
da Ledo in India giunga a Lungling
in Cina attraversando la Birmania settentrionale.
In tal modo si verrebbe a creare una vera “Strada della
Birmania” per rifornire le forze cinesi.
2 gennaio
Filippine.Ritirandosi lentamente
americani e filippini evacuano la città di San Fernando,
a nord di Manila, e organizzano punti di resistenza
nella zona di Guagua (tra San Fernando e la penisola di Bataan) per
ritardare l’avanzata nemica e consentire al maggior numero possibile
di uomini di concentrarsi a Bataan.
I giapponesi occupano Balinag, consolidano la conquista di Manila e
occupano, a sud di questa, la base
di Cavite. I loro bombardieri
incominciano sistematici attacchi contro l’isola fortificata di Corregidor.
Malesia.Per evitare di essere accerchiati dai giapponesi che,
sbarcati alle loro spalle, hanno occupato Telok
Anson, i reparti indiani che difendono Kampar iniziano a sera
la ritirata verso sud, sulla linea del fiume Slim. I giapponesi occupano
Kampar e tentano uno sbarco a Kuala Selangor (sulla costa occidentale,
a nord-ovest di Kuala Lumpur), ma
ne sono impediti dalle artiglierie britanniche.
Africa settentrionale.Il presidio di
Bardia, assediato da metà dicembre
e rimasto senza viveri e munizioni, si
arrende ai britannici della 2à divisione sudafricana e della I brigata
corazzata dell’8à armata.
Malta.Si rinnovano gli attacchi aerei dell’Asse contro le basi aeree
e navali dell’isola.
Italia.Aerei inglesi effettuano un’incursione su Napoli provocando gravi
danni materiali.
3 gennaio
Filippine.A Luzon, il gen. americano Jonathan M. Wainwright assume
il comando delle truppe americane
e filippine asserragliatesi nella penisola di Bataan e nell’isola
fortificata di Corregidor. Le truppe filippine riescono a contenere
robusti attacchi giapponesi nella zona di Guagua-Porac.
Malesia.Sulla costa occidentale, i
britannici continuano la ritirata oltre il fiume Slim. Su quella orientale
le forze poste a difesa della zona
di Kuantan, per evitare di essere tagliate fuori, iniziano a ritirarsi verso
sud. Il comando britannico avrebbe
voluto mantenere il possesso dell’aeroporto di Kuantan almeno fino al
10 gennaio.
A rinsanguare le scarse difese aeree
di Singapore giungono 51 caccia
Hurricane, ma solo 24 piloti, i quali
provengono dall’Inghilterra o dal
fronte libico e sono del tutto inesperti delle condizioni in cui dovranno
combattere.
Borneo.I giapponesi, senza incontrare opposizione,
completano l’occupazione dell’isola di Labuan, nel Golfo
di Brunei. Da li, un distaccamento
passa sulla terraferma, a Mempakul.
Malta.Continuano le incursioni aeree italo-tedesche contro
obiettivi militari nell’isola.
4 gennaio
Chiang Kai-shek è nominato comandante di tutte le truppe
alleate operanti in Cina. Le sue forze arrestano
l’avanzata intrapresa dai nipponici
nella zona di Changsha, nella provincia dello Hunan.
Filippine.A Luzon, proseguono gli
attacchi dei nipponici nella zona di
Guagua-Porac. Guagua è superata e
i giapponesi avanzano fino a Lubao,
tagliando la strada della ritirata verso
Bataan all’11à divisione filippina. A
sera, i difensori si sganciano dal nemico e tentano
di stabilire una nuova linea difensiva tra Lubao e Santa Cruz.
Malesia.L’aviazione nipponica martella le truppe indiane che,
nel settore occidentale della penisola, si apprestano a difesa lungo la linea del
fiume Slim. Ma già i nipponici, dopo
lo sbarco a Kuala Selangor, risalendo il fiume Selangor
minacciano, alle spalle dei difensori, la cittadina di
Rawang, poco a nord di Kuala Lumpur,
capitale degli Stati Federati della Malesia.
Nuova Britannia.I giapponesi iniziano un’offensiva aerea contro Rabaul,
base strategica nell’arcipelago delle
Bismarck (a nord della Nuova Guinea), dove 1400 britannici
presidiano due aeroporti, a Lakunai e Vunakanu.
In queste difficili condizioni, il Comando Supremo alleato impartisce al
gen. Wavell, comandante in capo
delle forze ABDA (australiane, britanniche, olandesi, americane)
le seguenti istruzioni: tenere la “barriera
malese” (linea Penisola malese-Sumatra-Giava-Australia
settentrionale) e contrastare il passo ai nipponici al di là ditale linea, rafforzare
la Birmania e l’Australia, ristabilire
i contatti con le Filippine attraverso
le Indie Olandesi.
5 gennaio
Fronte sovietico.Settore settentrionale. Proseguono con esito incerto i
combattimenti lungo la linea del fiume Volchov, mentre a Leningrado,
dove il freddo e la fame mietono migliaia di vittime al giorno,
ci si prepara a un massiccio sgombero della
popolazione civile attraverso il Lago
Ladoga gelato. Settore centrale: a
sud di Kaluga, i sovietici rioccupano
Belov, a ovest del fiume Oka. Nel
settore meridionale, l’Armata Rossa
sbarca rinforzi sulle coste della Crimea presso Evpatoria e Sudak, nel
tentativo di rompere l’assedio posto
dai tedeschi e dai romeni alla fortezza di Sebastopoli.
Ma i russi compiono scarsi progressi di fronte alla tenace resistenza tedesca.
Filippine.A Luzon, americani e filippini ripiegano su una nuova linea
difensiva alla base della penisola di
Bataan, da Dinalupihan a occidente a Hermosa a oriente. Ma anche
da qui, alla fine della giornata, devono ritirarsi a causa della violenta
pressione giapponese sulla cosiddetta linea di Layac, ove è un ponte
sul quale convergono tutte le strade
che si immettono nella penisola di
Bataan. Poco dopo mezzanotte, il
ponte viene fatto saltare. Le razioni
dei difensori vengono dimezzate.
I nipponici continuano la quotidiana
offensiva aerea su Corregidor, attaccando saltuariamente altri obiettivi
nella zona della Baia di Manila.
Malesia.Sulla linea del fiume Slim,
l’11à divisione indiana respinge un
attacco giapponese lungo la linea ferroviaria Pinang-Singapore.
Il comando della flotta britannica dell’Estremo Oriente
si trasferisce da Singapore a Batavia, nell’isola di Giava.
Il governo australiano dichiara
guerra alla Bulgaria.Il governo egiziano rompe le relazioni
diplomatiche con Francia, Finlandia e Bulgaria.
Malta.Si intensificano i bombardamenti aerei italo-tedeschi sull’isola.
6 gennaio
Roosevelt chiede al Congresso USA
uno stanziamento straordinario che
consenta agli Stati Uniti di produrre, entro il 1943, 125.000 aerei,
75.000 carri armati, 35.000 pezzi di
artiglieria e naviglio per 8 milioni di
tonnellate.
Filippine.A Luzon, battaglia fra le
opposte artiglierie nella zona di Layac, alla base della penisola
di Bataan. I giapponesi entrano a Dinalupihan, già evacuata dagli americano-
filippini. Cessa temporaneamente
l’offensiva aerea contro Corregidor,
continuano solo gli attacchi di disturbo.
Malesia.Nel settore occidentale,
truppe indiane si schierano a difesa del fiume Selangor. In quello
orientale, prosegue la ritirata delle
truppe che hanno evacuato Kuantan.
Cina.Il Generalissimo Chiang Kaishek chiede a Washington
di nominare un ufficiale superiore americano capo di Stato Maggiore delle
truppe alleate (americane e inglesi)
che operano in Cina.
Africa settentrionale.La 1à divisione
corazzata britannica, recentemente
giunta dall’inghilterra a rimpiazzare
la 7à divisione corazzata, prende posizione ad Antelat.
Il porto di Derna è riaperto al traffico. Si completa lo schieràmento delle
truppe italo-tedesche lungo la linea El Agheila-
Marada.
7 gennaio
Filippine.I giapponesi si preparano
a sferrare una grande offensiva contro la penisola di Bataan. Americani
e filippini (in tutto circa 80.000 uomini) scaglionano in profondità
le loro difese. Gli americani formano
nuovi battaglioni di fanteria con tutti gli uomini disponibili (aviatori dei
servizi a terra, marina, Marines).
Malesia.I giapponesi attaccano all’alba, appoggiati da carri armati, le
posizioni dell’ 11à divisione indiana
sul fiume Slim,e infrangono e avanzano rapidamente in direzione di
Kuala Lumpur, giungendo a 3 km
dal villaggio di Slim. Il III corpo
d’armata indiano riesce a formare
una nuova linea difensiva più a
sud, presso Kuala Kubu.
Il gen. Wavell giunge a Singapore.
Borneo.I giapponesi sbarcati a Sarawak raggiungono il confine
di questo stato con il Borneo Occidentale
olandese.
Atlantico.Inizia la prima grande
“spedizione di caccia” degli U-Boote
tedeschi lungo le coste orientali degli Stati Uniti. Vi operano in media
54 unità sottomarine che in meno
di un mese affondano naviglio nemico per 142.373 t.
Africa settentrionale.Il XIII corpo
dell’8à armata britannica invia reparti in azione avanzata fino ad
Agedabia e scopre che le forze dell’Asse
hanno abbandonato quella posizione. Un convoglio di rifornimenti
giunge senza aver subito perdite nel
porto di Bengasi, parzialmente riattato.
Malta.Prosegue l’azione aerea delle
forze dell’Asse.
8 gennaio
Filippine.Nessuna operazione di rilievo, mentre le opposte
forze si preparano alla battaglia nella penisola
di Bataan.
Malesia.Il gen. Wavell visita il fronte e ordina la ritirata del III corpo
indiano nella regione dello Johore,
immediatamente a nord di Singapore, dove si tenterà l’estrema difesa
della piazzaforte e del suo retroterra.
BorneoI giapponesi occupano Jesselton, nel Borneo Settentrionale
britannico.
9 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di
Bataan, i nipponici scatenano il previsto attacco alle ore 15.2 reggimenti,
appoggiati da artiglieria e aviazione,avanzano nel settore onientaie
della penisola,1 in quello occidentale. Non si hanno scontri decisivi.
Il progresso dei nipponici è più che altro contrastato dalle demolizioni
operate da americani e filippini. Una
colonna giapponese raggiunge, partendo da Dinalupihan, le vicinanze
di Album.
Malesia.Il III corpo d’armata indiano inizia la ritirata verso sud.
L’11à e la 9à divisione indiane dovranno ritardare l’avanzata nemica
coprendo le zone di Seremban, Port
Dickson, Tampin e Malacca.
10 gennaio
Filippine.Il gen. MacArthur ispeziona le difese della penisola di Bataan.
I giapponesi lanciano dagli aerei volantini che invitano i difensori alla
resa. A terra, le loro colonne esercitano una forte pressione,
pur essendo ritardate, oltre che dalla resistenza nemica, dalla fitta giungla.
Raggiungono il fiume Calaguiman sotto
la località di Samal, e nella parte occidentale la località di Olongapo.
Malesia.I britannici abbandonano
Port Swettenham e Kuala Lumpur,
che sono prontamente occupate dai
giapponesi incalzanti. Gli aerei giapponesi, che finora si sono limitati ad
azioni notturne contro gli aeroporti
dell’Isola di Singapore, incominciano
ad attaccarli anche di giorno.
BorneoI giapponesi sbarcano a Tarakan. La 3à Flotta nipponica,
incaricata delle operazioni nel Borneo al
comando del viceammiraglio Takahashi, è formata da 2 incrociatori
pesanti, 8 cacciatorpediniere e 41 navi
trasporto. Un altro gruppo, di copertura, comprende
2 incrociatori pesanti e 7 cacciatorpediniere, ed è
al comando del contramm. Takagi.
Le forze terrestri sono poste sotto il
comando del gen. Yamashita.
11 gennaio
Filippine.A Luzon, i giapponesi
compiono qualche progresso lungo
la costa orientale della penisola di
Bataan, superando il fiume Calaguiman. L’intervento delle riserve fa si
che gli americani riconquistino quasi tutto il terreno perduto. Al centro
della penisola, elementi avanzati di
una colonna nipponica raggiungono,
dopo una giornata di combattimento,
il fiume Orani.
Malesia.Il III corpo d’armata indiano prosegue la ritirata verso sud. Le
azioni terrestri ristagnano, mentre si
rinvigorisce l’offensiva aerea nipponica, in particolare contro la zona
del fiume Muar, a sud di Malacca.
Borneo.Le forze del gen. Yamashita proseguono gli sbarchi e
completano la conquista dell’isola di Tarakan, ricca di giacimenti petroliferi.
Celebes.Altri reparti giapponesi occupano Manado, all’estremo nord
dell’Isola di Celebes, e la vicina Kema.
Vengono impiegati nell’operazione anche paracadutisti
della marina. Le piccole guarnigioni olandesi
sono rapidamente costrette alla resa.
Sia l’Isola di Tarakan nel Borneo, sia
Manado a Celebes vengono trasformate in basi aeree per appoggiare
l’ulteriore spinta dei nipponici verso
sud.
Africa settentrionale.La 2à divisione
sudafricana del XXX corpo dell’8à
armata britannica attacca SoIlum e
la conquista in parte dopo 24 ore di
combattimenti. Le forze dell’Asse si
consolidano a EI Agheila.
Malta.Nuove incursioni degli aerei
dell’Asse.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, le truppe sovietiche proseguono la
loro controffensiva, riuscendo a tagliare la linea ferroviaria Rzev-
Brjansk.
12 gennaio
Filippine.I giapponesi esercitano
una forte pressione nel settore onientale della penisola di Bataan, a
Luzon, difeso dal Il corpo americano-filippine.
La 51à divisione filippina perde terreno, ma grazie all’invio
di riserve riesce a contrattaccare. Sulla costa orientale della penisola, i
giapponesi ristabiliscono le teste di
ponte oltre il fiume Calaguiman perdute a causa dei contrattacchi
americani del giorno precedente.
13 gennaio
Filippine.Nel settore orientale della
penisola di Bataan, gli americani,
dopo una robusta preparazione di artiglieria, contrattaccano i nipponici
riducendo il saliente da essi occupate a sud del fiume Calaguiman.
I nipponici tuttavia avanzano nel settore
centrale costringendo la 51à divisione filippina ad arretrare fino
al fiume Balantay.
Malesia.Il gen. Wavell visita nuovamente il fronte. La ritirata del III
corpo d’armata indiano nello Johore
è quasi completata. A Singapore
giunge un convoglio di rifornimenti
(soprattutto cannoni contraerei) e di
rinforzi (parte della 18à div. britannica).
Fronte sovietico.Nel settore centrale, l’Armata Rossa approfondisce il
saliente che ha scavato fra il Il e il
IV Panzergruppen a sud-ovest di Kaluga con la conquista di Kirov.
14 gennaio
A Washington termina la conferenza
dell’Arcadia tra americani e britannici.
Le maggiori decisioni prese sono: l’istituzione di un comitato
congiunto dei Capi di Stato Maggiore
per coordinare io sforzo bellico anglo-americano;
la precedenza assegnata, nel quadro generale delle
operazioni, alla lotta contro la Germania;
il riconoscimento dell’importanza strategica dell’occupazione
dell’Africa settentrionale francese
(operazione “Gymnast”). Il gen.
Wavell assume formalmente il comando supremo in Asia.
Filippine.A Luzon, persiste la pressione nipponica contro i difensori
della penisola di Bataan. Nel settore
orientale, la 41à divisione deve ritirarsi oltre il fiume Balantay.
Nel settore occidentale i giapponesi avanzano da Olongapo verso Moron su
due colonne. Alcuni reparti sbarcano a metà strada fra le due località.
Gli americani mandano rinforzi a
Moron.
Malesia.I difensori britannici si
schierano a difesa della parte meridionale della penisola di Malacca,
con l’intento di sbarrare il passo ai
nipponici sulla linea Muar-Segamat
(lungo la ferrovia) - Labis - Mersing
(sulla costa orientale). A nord di questa località, i britannici entrano in
contatto con le truppe nemiche provenienti da Kuantan.
Molti nipponici che si spostano in bicicletta verso
sud cadono in imboscate tese dalle
pattuglie britanniche.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i sovietici riconquistano Medyn,
sul fiume Medynka, a nord-ovest di
Kaluga.
15 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di
Bataan, i giapponesi conquistano
una testa di ponte a sud del fiume
Balantay. A nulla valgono i contrattacchi dei difensori.
Le truppe nipponiche che avanzano lentamente
nel settore centrale si fermano per
riorganizzarsi. Nel settore occidentale, le due colonne giapponesi che
convergono su Moron si avvicinano
alloro obiettivo.
Malesia.Al centro della penisola, reparti australiani infliggono gravi
perdite alle avanguardie nipponiche, ma
successivamente si ritirano nella zona loro assegnata.
Sul fianco occidentale della penisola, i giapponesi
raggiungono la riva settentrionale del
fiume Muar e sbarcano piccoli contingenti di truppe fra Muar e Batu
Pahat, scompigliando le comunicazioni dei britannici nel settore
occidentale del fronte.
Giava.Il comando ABDA (australiano - britannico - olandese - americano)
diretto dal gen. Wavell si insedia a Batavia.
Fronte Sovietico.Settore meridionale. Un violento attacco è sferrato
dai russi nel settore degli italiani.
Al comando dello Heeresgruppe
Nord, von Kuchler sostituisce von
Leeb. La sostituzione rientra nel
grande avvicendamento voluto da
Hitler, adirato per le decisioni autonome di arretramento in qualche
settore prese dai suoi generali senza
consultarlo o addirittura violando i
suoi ordini.
16 gennaio
Filippine.Nel settore orientale della
penisola di Bataan, a Luzon, la 51àdivisione filippina contrattacca, ma
è respinta e volta in fuga dai nipponici. La colonna nipponica che
avanza nel settore centrale forza le posizioni nemiche nella zona del Monte
Natib e procede verso sud lungo
la valle del fiume Abo-Abo. A oriente, la 41à divisione filippina riesce
a fermare l’avanzata nemica, mentre
il 310 reggimento fanteria USA,
schierato presso Abucay, prepara un
contrattacco. A occidente, i nipponici varcano il fiume Batalan e
attaccano Moron, ma sono respinti fino al
fiume dagli americani.
Malesia.I giapponesi attraversano il
fiume Muar e scacciano dall’omonimo
villaggio la XLV brigata indiana,
mentre proseguono gli sbarchi nella
zona di Batu Pahat.
Birmania.I giapponesi passano
all'attacco,aggirando le forze britanniche
a Myitta e minacciano Tavoy.
17 gennaio
Filippine.Luzon: nella penisola di
Bataan, le truppe del Il corpo (gen.
Parker), incaricate della difesa del
settore orientale, effettuano un contrattacco nella zona di Abucay,
raggiungendo il fiume Balantay in qualche settore. La mancata riconquista
dell’intera linea del fiume rende sterile il successo.
Al centro, la colonna giapponese, pronta a piegare a
est o a ovest quando si presenti l’occasione di accerchiare grosse unità
nemiche, prosegue l’avanzata lungo
la valle dell’Abo-Abo verso Orion.
A occidente, i difensori di Moron
sono costretti a ripiegare a sud e a
sud-est di questa località.
Malesia.I britannici avviano rinforzi nella zona di Muar-Yong Peng. I
giapponesi tengono sotto pressione
i difensori, mentre ammassano le loro forze per l’offensiva
contro la parte meridionale della penisola di Malacca.
Borneo.Truppe nipponiche sbarcano
a Sandakan, nel Borneo Settentrionale britannico.
Le scarse forze alleate non riescono
a contenere le mlte iniziative nipponiche. Da sir Archibald Wavell,
comandante in capo dell’ABDA, dipendono l’ammiraglio americano
Hart, comandante delle forze navali, il maresciallo inglese Peirse,
comandante delle forze aeree, e il generale olandese ter Poorten,
a capo delle forze terrestri.
Africa settentrionale.Dopo due mesi
di resistenza, i presidi italo-tedeschi
di Sollum e Halfaya, bombardati da
terra, dal mare e dall’aria, e rimasti
senz’acqua da tre giorni, si anrendono ai britannici.
Con la distruzione delle ultime resistenze nella Cirenaica, la prima fase
della campagna britannica in Libia
può considerarsi conclusa. Gli italo-
tedeschi sono attestati sulla linea di
El Agheila.
Fronte sovietico.Muore di colpo
apoplettico il mar. von Reichenau,
già comandante della 6à armata (il
cui apporto era stato decisivo nella
conquista di Kiev e di Charkov), che
il 10dicembre del 1941 aveva sostituito von Rundstedt nel comando dello
Heeresgruppe Sud. L’indomani il suo
posto è affidato al mar. von Bock,
che il 16 dicembre, stremato fisicamente e psichicamente,
aveva chiesto di essere esonerato dal comando dello Heeresgruppe Centro.
18 gennaio
Filippine.Situazione immutata nella penisola di Bataan,
dove i contrattacchi dei difensori non hanno
alcun esito nel settore orientale,
mentre in quello occidentale accresce leggermente la pressione
degli attaccanti.
Malesia.La XLV brigata indiana respinge attacchi nipponici nella zona
di Muar-Yong Peng, ma nuovi consistenti sbarchi
nipponici immediatamente a nord di Batu Pahat mette in
grave pericolo le posizioni britanniche nel settore.
Verso sera, il comando britannico ordina la ritirata,
per evitare l’accerchiamento.
A esclusione dei 51 Hurricane, non
ancora pronti a entrare in azione, le
forze aeree a difesa della Malesia
ammontano in totale a 75 fra bombardieri e ricognitori e 28 aerei da
caccia. I bombardieni si apprestano
a trasferirsi da Singapore all’isola di
Sumatra.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i russi sfondano le
linee nemiche e compiono una profonda
penetrazione nel settore di lzum, a
ovest del Donec in Ucraina. Notevoli
progressi sono compiuti anche nella
zona di Kursk.
19 gennaio
Filippine.A Luzon, nuovi contrattacchi americani sono respinti dai
giapponesi. La colonna nipponica
che avanza lungo la valle dell’Abo-Abo raggiunge i dintorni di Guitol
ed è impegnata dalla 31à divisione
filippina.
Malesia.Continuano i combattimenti nella zona di Muar-Yong Peng.
I britannici perdono Yong Peng e
devono ritirare le loro forze ormai
isolate da Muar.
Borneo.Il Borneo Settentrionale britannico si arrende
alle truppe nipponiche.
Birmania.I giapponesi conquistano
Tavoy e il suo aeroporto.I britannici decidono di ritirare a Rangoon
la guarnigione di Mergui, città non
ancora investita dai nipponici. Una
divisione cinese viene inviata in Birmania a sostenere i britannici.
Africa settentrionale.Il gen. Auchinleck emana le direttive per l’8à
armata britannica. L’obiettivo è Tripoli.
Nel caso che l’offensiva in Libia debba essere interrotta,
è stabilita la strategia difensiva da seguire.
Fronte sovietico.Duri combattimenti nel settore meridionale; i tedeschi
niconquistano Feodosia, nella penisola di Crimea.
20 gennaio
Filippine.Luzon: i giapponesi contengono i contrattacchi
delle divisioni filippine sul fianco sinistro del lI
corpo americano; impegnati severamente davanti a Guitol,
si ritirano verso nord. Nel settore del I corpo
americano, seguitano a premere e a
infiltrarsi.
Malesia.I britannici contrattaccano
a ovest di Yong Peng, ma senza risultati. Le forze isolate nella zona di
Muar cercano, con difficoltà, di
sganciarsi.
27 bombardieni giapponesi senza
scorta attaccano Singapore. Affrontati dagli Hurricanes
britannici perdono 8 unità.
Isole Bismarck.Oltre 100 bombardieri nipponici decollati da portaerei
attaccano Rabaul nella Nuova Britannia, provocando gravi danni alle
installazioni aeroportuali. Un attacco minore viene
portato anche a Kavieng, nella Nuova Irlanda.
Birmania.I giapponesi penetrano in
forze in Birmania dalla Thailandia,
attaccando nella regione del Tenasserim settentrionale,
a est di MouImein,la 17à divisione indiana.
Fronte sovietico.Proseguendo la
controffensiva iniziata nel settore
centrale, i russi niconquistano Mo-zaisk, a un centinaio di km a ovest
di Mosca.
21 gennaio
Filippine.A Luzon, i giapponesi ammassano forze e si
preparano a lanciare una grande offensiva contro le
posizioni americane e filippine.
Malesia.Prosegue la ritirata dei britannici da Muar e Segamat. Ancora
isolate, le truppe della zona di Muar
devono essere rifornite per via aerea.
Nuovo bombardamento diurno giapponese contro Singapore. Questa
volta i bombardieri sono scortati dai
caccia Zero della marina, che surclassano agevolmente
gli Hurrica.nes, la cui velocità è diminuita dagli
speciali filtri per l’immissione dell’aria utilizzati nel deserto libico, da
dove provengono tali aerei, inoltre,
a causa della perdita o della distruzione delle stazioni
radar per l’avvistamento precoce del nemico, il tempo di allarme è ridotto pressoché
a zero, mentre per i lenti Buffalos
degli inglesi occorre quasi mezz' ora
per portarsi alla quota di 7500 m,
cui si tengono i bombardieri nemici.
Isole Bismarck.I giapponesi rinnovano i loro bombardamenti aerei su
Rabaul (Nuova Britannia) e Kavieng
(Nuova Irlanda) in vista dell’invasione.
L’unica batteria costiera di Rabaul è distrutta.
Nuova Guinea.L’aviazione nipponica inizia l’offensiva
anche in questo settore, attaccando con 50 aerei
la zona di Lae-Salamaua.
Cina.Il governo cinese accetta la nomina del generale americano Stilwell
a capo di Stato Maggiore del Generalissimo
Chiang Kai-shek per le forze alleate operanti in Cina.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale - zona di lzum, bacino del Donec - i sovietici riescono a sfondare il fronte della 17à armata tedesca.
In pochi giorni tuttavia altre tre armate tedesche, tra cui la 1à
corazzata di von Kleist, ristabiliranno la situazione con un vigoroso ed efficace
contrattacco.
Africa settentrionale.I continui attacchi aerei su Malta, neutralizzando
questa base, hanno consentito ai convogli italiani di portare
in Africa viveri, munizioni e carburante. Rommel lancia una controffensiva dalla
linea El Agheila-Marada in direzione di Agedabia.
22 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di
Bataan, il gen. MacArthur ordina il
ripiegamento di tutte le forze americane e filippine
dalla linea Mauban-Abucay all’estrema linea difensiva della penisola, dietro la strada
Pilar-Bagac. Il ripiegamento dovrà
avvenire in tre giorni. Frattanto vengono contenuti gli attacchi nipponici.
Gli invasori iniziano nella notte sul
23 una serie di operazioni anfibie,
trasportando truppe da Moron verso sud, in direzione di Caibobo, a
sud di Bagac. Due chiatte nipponiche
sono affondate da motosiluranti statunitensi.
Malesia.Sul fronte di Muar, la battaglia si conclude con la completa
vittoria dei nipponici. La XLV brigata indiana è annientata
nonostante l’appoggio aereo e navale. Le forze che difendono
Batu Pahat (reparti dell’11à divisione indiana) hanno
brevi scontri col nemico. A est della
penisola viene respinto un tentativo
dei giapponesi di forzare il passaggio a Mersing. Nuove truppe indiane
giungono di rinforzo a Singapore.
100 bombardieri nipponici attaccano
Singapore, provocando molti morti
e ingenti distruzioni.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse avanzano rapidamente verso
est, occupando Agedabia.
Incursione aerea inglese su Tripoli
e su altre località della costa della
Sirte.
Malta.Proseguono senza sosta gli
attacchi aerei dell’Asse contro gli
obiettivi militari dell’isola.
Fronte sovietico.Con autobus che
percorrono una strada tracciata sui
Ladoga gelato, ha inizio lo sfollamento in massa della
popolazione civile da Leningrado. Nel solo mese
di dicembre si sono avuti 52.000
morti (che è il numero normale per
un anno). Anche le razioni alimentari delle truppe
combattenti sono ridotte da 3500 a 2600 calorie, mentre
alle truppe di retrovia vengono distribuiti viveri per sole 1600 calorie.
A fine gennaio il numero dei morti
di fame e di freddo avrà superato le
200.000 persone ma la città resiste.
23 gennaio
Filippine.Al centro della penisola
di Bataan si intensifica la pressione
dei nipponici. I reparti anfibi giapponesi imbarcatisi a Moron diretti
a Punta Caibobo, per errori di rotta sbarcano in parte presso Punta
Quinauan, in parte a Punta Longoskawayan,
entrambe molto a sud dell’obiettivo.
Le truppe americane e filippine inviate per
liquidarli non raggiungono lo scopo.
Malesia.Continuano i combattimenti nella zona di Batu Pahat.
I difensori dei fronti di Segamat e Muar
riescono a sganciarsi dal nemico e a
ritirarsi a sud. La difesa dello Johore, e quindi della base
di Singapore , resta affidata principalmente al
III corpo d’armata indiano.
Isole Bismarck.Truppe giapponesi in
convogli scortati dalla 4à Flotta sbarcano a Rabaul (Nuova Britannia) e
Kavieng (Nuova Irlanda). La piccola
guarnigione di Rabaul, importante
base aerea, è prontamente sopraffatta; quanto a Kavieng,
è del tutto indifesa.
Isole Salomone.Elementi della 4à Flotta nipponica invadono Kieta
(Bougainville) senza incontrare opposizione.
Indie Olandesi.Due convogli giapponesi sbarcano truppe a Balikpapan
(Borneo) e a Kendani (Celebes). Le
navi nipponiche sono attaccate al
largo di Balikpapan da aerei olandesi, senza grandi risultati.
Birmania.Si intensifica l’attività aerea nipponica nella zona di Rangoon,
nell’intento di eliminare dalla lotta
l’aviazione britannica.
Africa settentrionale.Travolgendo le
difese del XIII corpo dell’8à armata
britannica, le forze dell’Asse occupano Antelat e Saunnu.
Fronte sovietico.A nord-ovest di
Mosca, proseguendo la sua energica
controffensiva, l’Armata Rossa riconquista Cholm, uno dei capisaldi
della linea difensiva tedesca fra gli
Heeresgruppen Nord e Centro. A
sud-est un altro caposaldo dei tedeschi, Rzev,
è minacciato d’accerchiamento.
24 gennaio
Stretto di Makassar.La prima grande battaglia navale
nel teatro orientale dall’inizio delle operazioni ha luogo al largo di Balikpapan, tra Borneo
e Celebes. Le navi trasporto giapponesi (16) e
le loro scorte (1 incr. leggero e 9 cacciatorpediniere)
sono attaccati dai cacciatorpediniere americani Parrot, Pope, John D. Ford e
Paul Jones e da un gruppo di sommergibili. 4 trasporti nipponici e una
unità di scorta sono affondati,1 cacciatorpediniere
americano è danneggiato. L’azione ritarda di qualche
giorno l’invasione di Giava da parte dei nipponici,
ma non l’occupazione del porto petroliero di Balikpapan, conquistato il giorno stesso.
Filippine.Nella penisola di Bataan
a Luzon, il lI corpo americano, cui è
affidata la difesa del settore orientale, ripiega rapidamente verso sud. La
situazione non è migliore nel settore
orientale, dove le truppe del I corpo
riescono solo temporaneamente a
far arretrare le truppe nipponiche
sbarcate a Punta Longoskawayan, a
sud dell’intero schieramento americano.
Malesia.Si predispone la ritirata di
tutte le forze britanniche nell’Isola di
Singapore, mentre duri combattimenti hanno luogo a Batu Pahat.
I giapponesi minacciano la città di Kluang.
Circa 3000 australiani, non ancora
bene addestrati, giungono di rinforzo
a Singapore.
Nuova Guinea.Le truppe alleate
evacuano Lae e Salamaua, direttamente minacciate dai giapponesi.
BirmaniaI giapponesi si avvicinano
alla città di Moulmein.
Africa settentrionale.Breve pausa
nell’offensiva di Rommel. Il XIII
corpo britannico si prepara a contrattaccare. Nel caso che il nemico
non possa essere contenuto, gli inglesi ripiegheranno sulla linea che va
grosso modo da Derna a EI Mechili.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale,
sul fronte del Donec, i sovietici infrangono la resistenza nemica
presso lzum e conquistano Barvenkovo, circa 60 km a est di Lozovaja,
a sud di Charkov. Nel settore centrale, nella zona
del Rialto del Valdai, approfondiscono il saliente fra
Cholm e Rzev, avvicinandosi a Velikije Luki, dove tuttavia le posizioni
tedesche sono molto forti.
25 gennaio
La Thailandia dichiara guerra agli
Stati Uniti.
Filippine.A Luzon, seguita la ritirata delle truppe americane e filippine
verso l’estremità meridionale della
penisola di Bataan. I difensori non
riescono ad annientare i contingenti nemici sbarcati a Punta Quinauan
e Punta Longoskawayan.
Malesia.Si combatte tutto il giorno
a Batu Pahat, ma la sorte della battaglia è già segnata
a favore dei giapponesi. Nella parte orientale della
penisola, invece, gli attacchi nemici
nella zona di Kluang sono contenuti con energia.
Birmania.Il gen. Wavell compie una
visita a Rangoon e ordina che la città di Moulmein sia difesa ad ogni
costo. Truppe indiane della 17à divisione si
schierano a difesa di Moulmein sulla riva occidentale del fiume
Salween. I giapponesi non compiono
operazioni di rilievo: sono intenti a
riorganizzarsi.
Africa settentrionale.Le truppe dell’Asse occupano Msus e muovono
verso Er Regima, a est di Bengasi.
La 1à divisione corazzata inglese si
ritira su Ei Mechili, lasciando un
distaccamento a proteggere la ritirata della 4à divisione indiana da
Bengasi e Barce. Il gen. Ritchie ordina tuttavia che
si lanci un contrattacco nella zona di Msus.
26 gennaio
Filippine.Americani e filippini completano la ritirata verso l’estremità
meridionale della penisola di Bataan, dietro
la linea della strada Pilar-Bagac. Tra le varie grandi unità
si aprono varchi che vengono frettolosamente colmati con l’impiego di
riserve. All’estremo sud, i giapponesi
mantengono le loro teste di sbarco
sulle Punte Quinauan e Longoskawayan. Temendo nuovi sbarchi, gli
americani rafforzano le difese.
Malesia.Reparti anfibi giapponesi
sbarcano a sud di Endau nella parte
orientale della penisola e penetrano
rapidamente all’interno. Le forze britanniche del settore di Batu Pahat,
ormai superate dall’avanzata nipponica, cercano di raggiungere le loro
linee infiltrandosi attraverso la giungla.
Irlanda del Nord.Sbarcano i primi
contingenti di truppe americane. Il
premier irlandese Eamon De Valera
protesta violentemente.
Malta.Nuove incursioni aeree italo-
tedesche; obiettivi principali gli aeroporti.
Sicilia.Incursione aerea inglese sull’aeroporto di Catania: lievi i danni.
27 gennaio
Filippine.A Luzon, nuovo sbarco
nipponico a Punta Anyasan, immediatamente a
nord di Punta Quinauan.
Consolidata la testa di sbarco in queste
due posizioni, i giapponesi hanno l’ordine
di avanzare verso la città di Mariveles,
all’estremo sud della penisola di Bataan.
L’offensiva nipponica è generale, ma
americani e filippini resistono lungo
la linea che va da Bagac, sulla costa
occidentale, a Pilar e Orion su quella orientale.
Malesia.Il comandante delle truppe
che difendono la Malesia, gen. Percival,
ottiene dal comandante in capo dell’ABDA
gen. WavelI il permesso di ritirare le sue
forze a Singapore nel momento che riterrà più opportuno.
Egli decide che il movimento avvenga attraverso
la città di Johore Bharu e la diga collegante questa a Singapore
e sia completato entro la notte sul 31 gennaio.I difensori
combattono ormai azioni di retroguardia; parte di essi vengono
evacuati via mare.
Africa settentrionale.Mentre il XIII
corpo britannico si accinge a contrattaccare nella zona di Msus,
gli italotedeschi riprendono vigorosamente
l’offensiva puntando lungo due direttrici su Bengasi e El Mechili.
Indie Olandesi.Partiti da Kuching, i
nipponici occupano con operazione
anfibia Pemangkat (Borneo occ.).
Fronte sovietico.Nel settore meridionale,
i russi riconquistano l’importante nodo ferroviario
di Lozovaja, a ovest di Izum.
28 gennaio
Filippine.Situazione stazionaria a
Luzon nella penisola di Bataan.
Americani e filippini si accaniscono
senza tangibili risultati contro le teste di sbarco nipponiche di Quinauan
e Anyasan.
Malesia.Prosegue la ritirata delle
forze britanniche dalla terraferma.
I giapponesi, raggiunta Benut, incalzano l’11à divisione indiana, che
fugge disordinatamente lasciando
scoperta al suo fianco la XXII brigata indiana,
la quale resta tagliata fuori dal grosso.
Africa settentrionale.La 4à divisione
indiana, che presidia Bengasi, è autorizzata a ritirarsi, in quanto non
potrà avere l’appoggio corazzato che
le era stato assicurato. La VII brigata,
che è l’ultima a ritirarsi, si trova la strada sbarrata
dalle forze dell’Asse, ma riesce a sganciarsi e a riunirsi all’8à armata.
La 90à div. tedesca di fanteria leggera e il XX corpo d’armata italiano occupano En
Regima, già oltre Bengasi, a est.
Malta.Nuovi attacchi aerei italotedeschi.
Nuova Guinea.I giapponesi sbarcano sull’isola di Rossel
nelle Louisiade, a est della Nuova Guinea. La
minaccia sull’Australia va profilandosi sempre più nettamente.
Termina a Rio de Janeiro la conferenza dei ministri
degli Esteri delle repubbliche americane, iniziatasi
il 15. Ne viene cementata l’unità
continentale.
29 gennaio
Pacifico.Il comitato dei Capi di Stato Maggiore istituisce
il settore delI’ANZAC (Australia and New Zealand Army Corps); il comando delle
operazioni navali nel settore del Sud
Pacifico è affidato agli americani.
Isole Figi.Truppe americane arrivano a presidiare le isole.
Filippine.Americani e filippini contengono, nella penisola di Bataan,
la crescente pressione nemica. Dopo
una consistente preparazione di artiglieria,
riescono a liquidare la testa di sbarco di Punta Longoskawayan.
Malesia.Prosegue la ritirata dei britannici su Singapore.
Arrivano nell’isola reparti della 18à divisione britannica e qualche decina di carri
leggeri, unici mezzi corazzati inviati
in Malesia.
Indie Olandesi.I nipponici sbarcano
sull’Isola di Badoeng e a Mampawan, nell’Isola di Celebes.
Nel Borneo olandese, occupano Pontianak,
sulla costa occidentale.
Iran.Gran Bretagna e URSS firmano
con l’Iran un trattato di alleanza
in base al quale l’Iran si impegna a
rimanere neutrale; le truppe inglesi
e sovietiche saranno ritirate dal paese sei mesi dopo la fine
del conflitto con le potenze dell’Asse. Il “corridoio persiano” diventerà una delle
principali vie di rifornimento degli
Alleati occidentali all’URSS.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi occupano
Bengasi alle prime luci dell’alba e mandano elementi
avanzati all’inseguimento della 4à
divisione indiana che si ritira su
Derna.
Fronte sovietico.Nel settore centrale,
i sovietici approfondiscono il saliente
che si incunea
fra le armate tedesche a sud-ovest di Kaluga e riconquistano Suchinici, infliggendo gravi
perdite umane e materiali al nemico.
30 gennaio
Filippine.Nella parte meridionale
della penisola di Bataan, i giapponesi premono sulle linee difensive
americano-filippine, stabilendo una
testa di ponte oltre il fiume Pilar.
Vani i tentativi di eliminare le infiltrazioni, nonché la testa di sbarco a
Punta Quinauan.
Singapore.La XXII brigata indiana
resta tagliata fuori dalla avanzata
nemica; alcuni reparti di essa saranno in seguito
traghettati a Singapore. Si decide di trasferire nelle Indie
Olandesi tutte le forze aeree a eccezione di una squadriglia da caccia,
per sottrarle all’offesa nemica.
Indie Olandesi.I giapponesi occupano Amboina nell’arcipelago malese.
Si tratta di una delle maggiori basi
navali del settore. La guarnigione
olandese e australiana è prontamente battuta.
Birmania.I giapponesi iniziano un
robusto attacco contro Moulmein,
di cui occupano l’aeroporto.
31 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola
di Bataan, i giapponesi attaccano ma
sono respinti dall’intenso fuoco di
artiglieria. I loro reparti infiltratisi
oltre le principali linee difensive americane restano
tagliati fuori dai rifornimenti; a notte, incominciano a
evacuare la testa di ponte oltre il
fiume Pilar. Il comando nipponico
manda rinforzi alla testa di sbarco
di Quinauan.
Malesia.Alle 8,15, gli ultimi reparti
britannici si ritirano nell’Isola di Singapore e fanno saltare l’argine che
la collega alla terraferma. L’isola è
divisa in tre settori: nord, sud e
ovest, affidati rispettivamente ai generali Heath,Keith Simmons e
Bennett, da cui dipendono indiani, inglesi, australiani, canadesi, malesi.
I giapponesi occupano la città di Jhore Baru,
di fronte all’isola, e iniziano il bombardamento
di artiglieria. Obiettivi principali dei bombardamenti terrestri e
aerei saranno d’ora in poi i depositi e gli aeroporti, in
particolare quello di Kalang.
Birmania.La guarnigione di Moulmein si ritira oltre il fiume Salween.
I giapponesi bombardano da terra e
dall’aria Martaban. Una brigata della
19à divisione indiana giunge a Rangoon.
Africa settentrionale.Violento bombardamento della RAF su Misurata e
Tripoli. Le truppe dell’Asse conquistano Barce
e proseguono verso Cirene.
La Gran Bretagna riconosce l’indipendenza e la
sovranità dell’Etiopia, di recente liberata dall’occupazione italiana.
Durante il mese di gennaio, l’aviazione italo-tedesca ha compiuto in
media 13 incursioni giornaliere su
Malta.
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