Inghilterra
Avendo introdotto il servizio
militare obbligatorio solo il 27 aprile 1939,
allo scoppio della guerra, il 3 settembre, l’esercito inglese è anco-
ra un’entità trascurabile. Nelle
prime settimane del conflitto la
Gran Bretagna potrà inviare sul
continente 5 divisioni al comando del gen. John lord Gort: se
ne stavano comunque allestendo
altre 26 ma il progetto era di portare
tale numero a 55 nel più breve tempo possibile. L’armamento
della fanteria si affida al fucile
Lee-Enfield, alla mitragliatrice
Maxim,a mortai da 2 e 4 libbre
e cannoni anticarro. L’artiglieria
è antiquata salvo che per i nuovi
pezzi da 25 libbre. Pochi i carri
armati.
L’aviazione, la Royal Air Force,
è tutt’altro che numerosa (all’inizio dei conflitto,
con l’"Armée de l’Air" francese, non riuscirà a mettere in campo più di 950 aerei),
ma i suoi velivoli sono in buona
parte moderni ed efficienti. Decisamente pochi, ma buoni, i bombardieri bimotori Armstrong
Whitworth Whitley, Vickers Wellington
e Handley Page Hampden, nonché il più leggero Bristol
Blenheim. Nella “caccia”, oltre ai
vecchi Boulton Paul Defiant e
Gloster Gladiator, vi sono i validissimi Spitfire,
veri “sputafuoco”
come dice il nome, e gli Hawker
Hurricane.
Naturalmente l’arma principe dell’Impero britannico è la marina,
la maggiore del mondo e anche la
più efficiente. Oltre ai naviglio
minore essa conta: 12 corazzate,
3 incrociatori da battaglia, 7 portaerei,
2 navi-appoggio per idrovolanti.
15 incrociatori pesanti e
45 leggeri, 184 cacciatorpediniere,
58 sommergibili e 27 motosiIuranti.
Imponenti risultano i
programmi di nuove costruzioni:
10 corazzate, 9 portaerei, 23 incrociatori,
32 cacciatorpediniere
e altro naviglio ancora.E' vero
che la marina britannica deve presidiare tutti i mari del mondo, ma
è anche vero che la superiorità
della sola Home Fleet nei confronti della Kriegsmarine è di per
se stessa schiacciante, anche senza contare i’apporto della pur cospicua
flotta francese. Molte sue
unità, inoltre, sono dotate dei più
moderni ritrovati della tecnica,
dal Radar (Radio Detection And
Ranging, cioè “radiorivelazione e
localizzazione”, per individuare il
bersaglio mediante la riflessione
di impulsi radio), all’Asdic (Al-
lied Submarine Devices Jnvestigation Committee),
analogo al Sonar americano, un ecogoniometro
per la localizzazione dei sommergibili in immersione (di questi
strumenti era tuttavia dotata anche la marina tedesca).
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