Francia
Nel 1939 i francesi
hanno l’esercito più numeroso del
mondo per numero di divisioni
(ne sono mobilitabili circa 110),
dotazione di artiglierie e, per
quanto possa sembrare assurdo,
anche di carri armati. In servizio
attivo risultano 65 divisioni, di
cui una corazzata (per la verità
ancora in via di costituzione) e 2
motorizzate; altre 25 possono essere
messe in campo in tempi brevissimi.
Anche facendo a meno
delle 13 divisioni adibite alla difesa delle fortezze e di quelle che
dovranno presidiare la frontiera
italiana a scanso di sorprese, contro i tedeschi sono schierate circa
70 divisioni. La fanteria francese
ha in dotazione il fucile 1886/
1916, il fucile Mas 1936, il semiautomatico da 7,5 mm,
le mitragliatrici pesanti St. Etienne e Hotchkiss,
i mortai da 60 e da 81
mm. L’artiglieria è assai superiore a quella tedesca, anche se i modelli risalgono al 1918: ottimi e
collaudatissimi sono i pezzi da 47,
75, 105, 155 e il cannone controcarro Hotchkiss da 25; addirittura eccellente il cannone antiaereo
da 90, di cui però sono state armate solo alcune batterie. I carri
armati, più numerosi e meglio corazzati di quelli tedeschi, ma più
lenti e dotati di minor raggio d’azione, sono di tre tipi, Renault,
Hotchkiss, F.C.M. e hanno un
tonnellaggio che va da 6-7 t (“au-
tomitragliatrici da ricognizione”)
alle 30-33 t dei B I e B i bis. La
corazzatura arriva, nei carri più
pesanti, fino a 70 mm (quasi il
doppio dunque dei Pz Kw-4 tedeschi): ma la maggiore corazzatura
diminuisce in maniera decisiva la
velocità e l’autonomia dei mezzi.
In totale i francesi dispongono
di 2475 carri armati moderni ed
efficienti, oltre a 240 autoblindo.
Questa superiorità numerica però
non si tradurrà, sul campo, in una
superiorità strategica, anche se i
francesi ne avrebbero avuto l’occasione.Nel 1935 infatti un brillante
ufficiale, il colonnello Charles De Gaulle, sosteneva nel suo
volume "Vers l’armée de métier" la
necessità di formare delle unità
corazzate autonome, intuendo che
in tale “rivoluzione tattica” i mezzi corazzati avrebbero trovato un
loro più efficace ruolo (proprio la
stessa riforma introdotta da Gu-
derian nell’esercito tedesco).
L’aviazione è nettamente inferiore a quella tedesca.
Entra in guerra con 1300 aerei (molti però non
operativi), in gran parte vecchi di
cinque o dieci anni. Il grosso
degli stormi è costituito da Amiot143, Farman 223, Bloch 174, 200
e 201; bombardieri veramente
moderni sono i Lioré-et-Olivier
Léo-45, ma il 3 settembre 1939
ve ne sono in servizio solo 5 esemplari. Quanto ai caccia, i Morane
Saulnier-406 e i Caudron 714 non
possono competere con i Messerschmidt tedeschi, mentre moderno e di buone prestazioni è il
Dewoitine-520.
La marina francese, ad eccezione
di cinque corazzate, è formata da
unità moderne e potenti con equipaggi bene addestrati. Ne è capo
di Stato Maggiore l’ammiraglio
Francois Darlan, che dopo la
sconfitta collaborerà con il governo di Vichy.
Conta 8 corazzate, 2 incrociatori da battaglia, 1
portaerei,1I nave-appoggio aerei,
18 incrociatori, 28 cacciatorpediniere, 32 esploratori, 12 torpediniere,
71 sommergibili, 6 sommergibili posamine, 3 motosiluranti,
13 cacciasommergibili.
L’esercito francese non possiede
niente di simile alla struttura gerarchica centralizzata dell’apparato
bellico tedesco. Nominalmente,il comandante in capo delle
forze armate è il gen. Maurice Gamelin,quale capo di Stato Maggiore Generale, ma in realtà non
soltanto la marina e l’aviazione
conservano gelosamente la più
ampia autonomia, ma lo stesso
esercito ha di fatto due comandanti in capo, poiché il gen. Georges,
cui è affidato il settore di
fronte più importante, quello di
nord-est, gode di autonomia decisionale pressoché assoluta rispetto a Gamelin.
HOME |