Dicembre 1940

1°-2 dicembre
Proseguono assai duri gli scontri sul fronte greco-albanese.
3 dicembre
Fronte greco-albanese.Ripassato il fiume Kalamas, i greci avanzano anche lungo la costa conquistando la località di Sarande (Santi Quaranta, ribattezzata Porto Edda).
4 dicembre
Fronte greco-albanese.Il III corpo d’armata greco, dopo un’avanzata di oltre 40 km da Corcia (Korcè), espugna Pogradec sulle rive del Lago di Ocrida.
5 dicembre
Fronte greco-albanese.Il II corpo d’armata greco conquista Permet, 38 km entro i confini albanesi nella valle della Voiussa (alb. Vijosé). Gli italiani, di fronte all’aggravarsi della situazione, hanno fatto affluire nel porto di Valona e nell’aeroporto di Tirana numerosi rinforzi, tra cui la divisione alpina Tridentina, ma gran parte di essi si sbandano mentre marciano verso le linee. I materiali sono scarsissimi: mancano del tutto le riserve di munizioni e gli indumenti di lana (e il clima è freddissimo, numerosi i casi di congelamento).Il comando italiano riesce tuttavia (anche perché i greci, scarsamente motorizzati e del tutto privi di mezzi corazzati, non sono in grado di sfruttare il successo) a stabilire una linea difensiva che va da Klimara (alb. Himare) lungo la costa, a nord di Sarande, al Lago di Ocrida. Perno di questa linea sono le posizioni fra Klisura (alb. Kèlcyrè) e Tepeleni (Tepelenè) nella valle della Voiussa (Vijose). Klisura è persa e riconquistata. Fra gli italiani regna il caos. Durissimi i combattimenti nella valle della Voiussa e a Quota 731 di Monastir.
6 dicembre
Fronte greco-albanese.Attacchi greci nella zona di Argirocastro (alb. Gjinokastrie) nell’Albania meridionale, e ininterrotta pressione sull’ala sinistra italiana sul gruppo di montagne a ovest di Pogradec. Come sempre, i greci sono ostacolati dalla mancanza di autocarri, mezzi corazzati e artiglieria controcarro: i britannici non sono in grado di fornire aiuti consistenti all’esercito ellenico.
7-8 dicembre
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9 dicembre
In Egitto gli inglesi sfondano le linee italiane a Sidi-el-Barrani. Le 7 divisioni del gen. Graziani non riescono a contrastare l’urto delle 2 inglesi (la 4à indiana e la 7à corazzata) che il comandante supremo britannico nel Medio Oriente, gen. Archibald Percival WaveIl, ha mandato al contrattacco. Per le truppe italiane la sorpresa è totale: da quando, il 16 settembre, hanno conquistato Sidi-elBarrani, gli italiani, nonostante la schiacciante superiorità numerica, si sono trincerati nella loro fragile conquista invece di proseguire l’avanzata. L’azione inglese comunque, efficace quanto improvvisa, mette in seria difficoltà tutto lo schieramento italiano: in due ore i britannici aggirano il campo trincerato di Nibeiwa uccidendo tra gli altri il gen. Maletti che lo comanda e che è sorpreso in pigiama dagli attaccanti. In quattro giorni di combattimento cadono in mano inglese Tummar, Maktila, la stessa Sidi-el-Barrani: quattro divisioni italiane vengono distrutte (i prigionieri sono circa 38.000, tra cui 4 generali). I britannici perdono, tra morti, feriti e dispersi, 624 uomini. Gli inglesi hanno inoltre catturato 237 cannoni, 73 tra carri armati medi e leggeri e non meno di 1000 automezzi.
9-10 dicembre
Africa settentrionale.Le truppe italiane superstiti si ritirano verso occidente.
11 dicembre
Africa settentrionale.Unità della marina inglese bombardano pesantemente Sollum.
12 dicembre
I soli italiani rimasti in territorio egiziano, oltre naturalmente ai prigionieri, formano le truppe che bloccano gli immediati accessi di Sollum e la consistente forza nelle vicinanze di Sidi Omar.

Il premier inglese Churchill fa giungere in serata al gen. Wavell un telegramma con le sue più vive congratulazioni per la “splendida vittoria” conseguita.
13 dicembre
Hitler emana la direttiva “Marita”, che prevede l’intervento nei Balcani.
14 dicembre
In Africa settentrionale, la 4à divisione indiana viene pesantemente bombardata dall’aviazione italiana.
15-16 dicembre
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17 dicembre
In Africa settentrionale, cadono in mano inglese anche Sidi Omar e Sollum; a Sidi Omar 1000 soldati italiani sono fatti prigionieri. La situazione delle forze italiane in Africa settentrionale è critica.
18-19 dicembre
Aerei della RAF compiono incursioni su Magonza.
19 dicembre
I 34 bombardieri inglesi Wellington effettuano un pesante attacco su Mannheim.
20-23 dicembre
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24 dicembre
In un discorso, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt attacca duramente le potenze dell’Asse.
25 dicembre
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26 dicembre
Riprendono i bombardamenti aerei della Luftwaffe su Londra.
27-28 dicembre
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29 dicembre
Il gen. Ugo Cavallero, nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano, riceve formalmente l’incarico di sostituire il gen Ubaldo Soddu nel comando delle forze italiane in Albania.
30 dicembre
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31 dicembre
Fronte greco-albanese.Fra l’inizio delle operazioni (28 ottobre) e questa data la marina italiana ha trasportato in Albania gli effettivi di 8 divisioni.

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