Aprile 1941

1° aprile
Africa Orientale Italiana.L’Asmara, capoluogo del l’Eritrea, viene occupata dalle truppe della 4à e 5à divisione indiana del gen. Platt.
USA.Il comandante delle operazioni navali americane comunica che le iniziative delle potenze dell’Asse prendono il via generalmente il sabato o la domenica ed esorta pertanto gli Alleati ad intensificare in quei giorni le varie misure di sicurezza.
Italia.Il ministro degli Esteri nipponico Matsuoka è in visita a Roma.
Iugoslavia.Viene sciolto il Senato e proclamata la mobilitazione generale, a seguito della quale il paese, che ha già schierati ai confini 900.000 uomini, dovrebbe averne alle armi 1.400.000.
2 aprile
Africa settentrionale.Rommel riconquista Agedabia e Zuetina.
Iugoslavia.Il capo di Stato Maggiore Generale Imperiale gen. John DiII è a Belgrado dove ha un colloquio “segretissimo” con il capo del governo iugoslavo gen. Dusan Simovic. Nonostante le assicurazioni, il gen. Simovic rifiuta di stipulare un accordo formale con la Gran Bretagna.
Africa Orientale Italiana.Mentre le truppe inglesi dall’Asmara puntano verso Massaua, 5 cacciatorpediniere italiani alla fonda nel porto della città prendono il largo puntando verso Porto Sudan. Avvistati però da ricognitori inglesi vengono attaccati da una squadriglia di aerosiluranti: 4 sono affondati dalle bombe nemiche.
3 aprile
Il presidente del Consiglio ungherese conte Pàl Teleki si toglie la vita, giudicando contraria all’onore del paese la decisione, presa dall’amm. Horthy, di collaborare con la Germania nell’invasione della Iugoslavia, cui l’Ungheria è da meno di un mese legata da un patto di non aggressione. Lo sostituisce il ministro degli Esteri Làszl6 Bàrdossy, notoriamente filotedesco, il quale conserva il portafoglio degli Esteri.
Africa settentrionale.La riconquista della Cirenaica da parte delle forze dell’Asse si è avviata sotto buoni auspici, grazie soprattutto all’audacia dcl gen. Rommel (da notare comunque che l’Afrikakorps è ancora a ranghi incompleti) e per la relativa inesperienza delle truppe inglesi.
4 aprile
Africa settentrionale.Da Agedabia, riconquistata il 2 aprile, Rommel scatena la sua offensiva in Cirenaica, in tre direzioni verso nord, in direzione di Bengasi, verso nord-est per Msus e el-Mechili e in direzione est per Ben-Gama e Tengeder, minacciando cosi le retrovie britanniche. Dispone della 5à divisione motorizzata leggera tedesca (che invia parte in direzione di Msus-el-Mechili e parte, assieme alla divisione italiana Aride, su Ben-Gama e Tengeder) e delle divisioni italiane Trento e Brescia che lancia in direzione di Bengasi. A difendere la Libia gli inglesi hanno lasciato il gen. Philip Neame con la Il brigata, la 2à divisione corazzata, la 9à divisione australiana e una brigata motorizzata indiana. Ben poca cosa dunque e per questo motivo, molto saggiamente, il gen. Neame ha avuto l’ordine, in caso di massiccio attacco nemico, di ritirarsi perché non sono disponibili rinforzi. Rommel incontra percio' scarsissima resistenza e lo stesso 4 aprile le sue truppe entrano a Bengasi.
5 aprile
Africa settentrionale.Continua,inesorabile e rapida,l’avanzata delle truppe dell’Asse che conquistano a nord Barce e a sud Tengeder.
Africa Orientale Italiana.Gli italiani sgombrano la capitale Addis Abeba.Nei giorni 3 e 4 il viceré Amedeo d’Aosta ha distribuito le forze che gli restano in vari centri di resistenza nelle regioni montuose del paese, dall’Amba Alagi al Galla Sidarno, all’Amara.

L’URSS offre alla Iugoslavia un patto di amicizia (ma non di mutua assistenza) che viene immediatamente accettato. La firma ha luogo a Mosca. Ma la mossa non può certo fermare Hitler.
6 aprile
La Germania invade la Iugoslavia e dichiara guerra alla Grecia. Le operazioni contro la Iugoslavia iniziano senza dichiarazione alcuna.
Ore 5,15: inizia l’invasione della Iugoslavia. “Le forze dell’Asse in marcia contro il tradimento serbo e la minaccia inglese”, annunciano i giornali italiani e tedeschi.
All’alba la Luftwaffe, diretta personalmente da Gòring, lancia un pesantissimo attacco (operazione "Castigo”) su Belgrado, che pure è stata dichiarata città aperta.Una seconda massiccia incursione sarà effettuata l’indomani. Si tratta di una inutile strage, che serve solo a fini terroristici. Anche tutti i campi d’aviazione sono bombardati e gli aerei distrutti al suolo.
La 2à armata tedesca (von Weichs) punta su Belgrado dall’Austria e dall’Ungheria. Il I gruppo corazzato (von Kleist) avanza dalla Bulgaria verso Nis a nord e verso Skopje e Monastir a sud per impedire il congiungimento delle truppe iugoslave con quelle greche. Già nel primo giorno di lotta i tedeschi si impadroniscono della sponda iugoslava delle Porte di Ferro, la gola rocciosa del Danubio che corre lungo il confine romeno-iugoslavo) fra Orsova e Turnu-Severin. Minacciano anche Nis. La 12à armata (von List) attacca sia in Iugoslavia, verso Strumica, sia in Grecia sulla linea Metaxas. La Luftwaffe distrugge praticamente il porto del Pireo.
La linea Metaxas è tenuta da 2 brigate e 4 divisioni di fanteria. Altre due divisioni sono in riserva a circa 50 km dal fronte, a nord di Salonicco, dove è attestato anche il corpo di spedizione britannico, forte di circa 57.000 uomini.

L’italia dichiara guerra alla Iugoslavia. Le sue truppe occupano qualche villaggio di frontiera nella Venezia Giulia.
Africa settentrionale.In Cirenaica reparti dell’Asse occupano el-Mechili e Msus. La 9à divisione australiana comincia a ritirarsi da Derna nei cui pressi vengono presi prigionieri i generali inglesi Richard O’Connor e Philip Neame.
Africa Orientale Italiana.Addis Abeba viene occupata dalla 12à divisione coloniale comandata dal gen. Wetherall. Dal 10 gennaio, giorno in cui le truppe del gen. Cunningham sono penetrate nella Somalia Italiana, al loro ingresso ad Addis Abeba gli in glesi hanno percorsa circa 2700 km ma non hanno dovuto sostenere battaglie sanguinose; le loro perdite assommano a circa 500 uomini. Gli italiani dal canto loro hanno perduto buona parte dell’armamento, equipaggiamenti e scorte viveri e decine di migliaia di prigionieri.
7 aprile
Il XL corpo corazzato tedesco, entrato in Iugoslavia dalla Bulgaria, occupa Skopjc e prosegue l'avanzata puntando su Monastir. Nel Nord del paese, la 2à armata di von Weichs punta su Zagabria. La 2à armata italiana (gen. Ambrosio) ha superato la frontiera giuliana.
Il capo del movimento separatista croato, il Poglavnik Ante Pavelic, lancia un appello ai croati spronandoli alla costituzione di uno stato indipendente.
La 12à armata tedesca (von List) entra in Grecia dalla Bulgaria. A contrastarla sono 4 divisioni greche, alle cui spalle, a una cinquantina di chilometri, sta il corpo di spedizione britannico (4 divisioni britanniche e 1 brigata di volontari polacchi), mentre altre 3 divisioni elleniche presidiano la linea Metaxas (sistema di fortificazioni lungo circa 160 km che si estende dai Monti Belastica fino alla foce del fiume Nestos). I tedeschi conquistano, dopo duri combattimenti, l’importante passo di Rupel. Gli Stukas martellano senza posa i coraggiosi difensori.

Nella notte sul 7, bombardieri inglesi compiono un’incursione su Sofia, capitale della Bulgaria. Sembra quasi trattarsi di un’operazione “Castigo” di marca britannica dato che, come le incursioni tedesche su Belgrado, ha risultati puramente terroristici.
Africa settentrionale.Nei pressi di el-Mechili, in Cirenaica, le truppe dell’Asse hanno la meglio sulla 2à divisione corazzata inglese e sulla III brigata indiana. Intanto gli inglesi cominciano a rinforzare il presidio di Tobruk.
8 aprile
Iugoslavia.Di fronte alle preponderanti forze tedesche, l’esercito iugoslavo dà segni di rapida disgregazione. Nel Sud, i tedeschi del I gruppo corazzato (von Kleist) occupano Nis e proseguono in direzione di Belgrado lungo la valle del fiume Morava.
Africa Orientale Italiana.Massaua, ultimo centro della resistenza italiana in Eritrea, è costretta a cedere le armi. Dei 13.000 uomini che la difendevano oltre 3000 sono rimasti uccisi e 5000 feriti.
9 aprile
Grecia.Aggirata a occidente dalla 2à divisione corazzata tedesca (penetrata in Grecia dalla Iugoslavia), che conquista la sera stessa Salonicco, l’armata greca del Vardar o Axios (fiume che dalla Iugoslavia entra in Grecia e si getta in mare a ovest di Salonicco), comandata dal gen. Bakopoulos, è costretta a capitolare, con l’autorizzazione del Comando Supremo. 70.000 uomini sono fatti prigionieri.15 divisioni tedesche proseguono I‘avanzata verso l’Egeo scontrandosi con le restanti truppe greche e con il corpo di spedizione britannico.
10 aprile
Grecia.Il gen. Henmy Maitland Wilson, comandante il corpo di spedizione britannico, dà l’ordine di ritirata, indotto a questa decisione dallo spettro di una seconda Dunkerque.
Iugoslavia.Zagabria è superata dalle forze dell’Asse in marcia verso sud. La città cade dopo un’effimera resistenza.

La Croazia si proclama indipendente.
Africa settentrionale.La piazzaforte di Tobruk, dove si sono rifugiati gli australiani della 9à divisione e altri sotto l’incalzare degli italo-tedesehi, è completamente isolata. I soldati dell’Asse, che arrivano a scaglioni, la cingono d’assedio. Ogni centimetro del perimetro difensivo della piazzaforte si trova entro il raggio d’azione dell’artiglieria tedesca e italiana; parimenti esposte al fuoco degli assedianti sono le squadre che lavorano nel porto.
Atlantico.Primo gesto di ostilità degli Stati Uniti contro la Germania: al largo dell’Islanda, durante un’operazione di soccorso ai naufraghi di un mercantile olandese affondato, il cacciatorpediniere americano Ni-black sgancia cariche di profondita' contro l’U-Boot responsabile dell’afondamento.
Germania.Durante un bombardamento inglese su Berlino, è distrutto il teatro dell’Opera.
11 aprile
Iugoslavia.La 2à armata italiana, penetrata in Iugoslavia dalla frontiera giuliana, avanza lungo due direttrici: all’interno verso Lubiana, che viene occupata; lungo la costa verso Spalato (Split) e Ragusa (Dubrovnik). Altre 4 divisioni italiane irrompono nel paese dall’Albania. Nelle operazioni, gli italiani impegnano 320 aerei. La 3à armata ungherese, suddivisa in 10 brigate, entra anch’essa in Iugoslavia e avanza verso Novi Sad.
Africa Settentrionale.Rommel sferra un improvviso quanto violento attacco contro Tobruk:partecipano all azione le divisioni italiane Trento e Brescia (lungo il litorale) e la 5à divisione corazzata tedesca. La guarnigione britannica è all’erta e la sorpresa,su cui aveva contato Rommel, non riesce. Si trovano chiusi a Tobruk la 9à divisione australiana, una brigata di fanteria, una contraerea e un reggimento corazzato,al comando del gen. LesIie James Morshead. Verso sera l'assalto degli italo-tedeschi è respinto.
12 aprile
Iugoslavia.Cade Belgrado sotto la pressione del XLI corpo motorizzato tedesco proveniente dalla Romania. Presso la capitale avviene il congiungimento delle truppe tedesche penetrate dall’Ungheria con quelle provenienti dalla Romania.
Anche gli italiani avanzano conquistando varie cittadine costiere e l’isola dalmata di Ugliano.
Ante Pavelic assume la carica di capo dello stato croato,fantoccio di Mussolini.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse occupano Bardia e avanzano in direzione del confine egiziano.

Truppe statunitensi occupano la GroenIandia.
13 aprile
Africa settentrionale.Rommel dichiara di voler proseguire la sua avanzata almeno fino a Mersa Matruh, in Egitto, indipendentemente dall'evolversi delle operazioni attorno a tobruk. Da Berlino invece si suggerisce di consolidare il fronte a Sollum, al confine tra Libia ed Egitto, e soprattutto di eliminare in qualsiasi modo la resistenza della guarnigione inglese di Tobruk.
Fronte greco-albanese.Robusta offensiva italiana contro i greci. In Albania sono riconquistate Corcia (Korce), Permeti (Permet), Argirocastro (Gjinokastrè), Porto Palermo (Portè e Palermos), mentre alcune divisioni avanzano nell’Epiro.
14 aprile
A Mosca, il ministro degli Esteri nipponico Matsuoka e quello sovietico Molotov firmano un patto di non aggressione, della durata di cinque anni, fra i due paesi.
Africa settentrionale.Rommel lancia all’attacco di Tobruk da sud la 5à divisione leggera tedesca, che riesce in un primo tempo a penetrare nelle difese nemiche. Nel pomeriggio comunque l’efficace fuoco di interdizione e di sbarramento delle artiglierie e un deciso contrattacco delle fanterie britanniche costringono gli attaccanti a ritirarsi. Tobruk dunque resiste e agli italo-tedeschi non resta che rafforzare l’assedio alla piazzaforte.Gli italo-tedeschi cercano anche di impedire l’afflusso di rifornimenti via mare.
15 aprile
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16 aprile
Iugoslavia.I tedeschi occupano Sarajevo. Gli italiani occupano Antivari e Danilovgrad, mentre un repato del reggimento da sbarco San Marco si impadronisce dell’isola Veglia.
Africa Settentrionale.Alle 2,20,nei pressi delle coste tunisine, all’altezza delle secche di Kerkenah,una formazionie di cacciatorpediniere inglesi attacca un convoglio italiano di 5 navi scortato da cacciatorpediniere. I piroscafi del convoglio e 3 cacciatorpediniere italiani di scorta (il Tarigo, il Lampo e il Baleno) sono affondati: gli inglesi perdono il cacciatorpediniere Mohawk.
17 aprile
L’esercito iugoslavo è ormai distrutto.Gli ultimi nuclei di resistenza, in Bosnia, cedono le armi, Il ministro degli Esteri A. Cincar-Markovic e il gen. Jankovic per la Iugoslavia, il gen. von Weichs per la Germania e il col. Bonfatti per l’Italia firmano a Belgrado l’atto di resa. 334.000 uomini sono stati fatti prigionieri dalle forze dell’Asse. Re Pietro Il e il governo, a bordo di aerei inglesi, riparano in Grecia, prima tappa dell’esilio londinese.
Gli italiani occupano Ragusa (Dubrovnik).
Fronte greco.La 9à armata italiana avanza neIl’Epiro.
Africa Orientale Italiana.Nella loro marcia verso il nord, le truppe inglesi di Cunningham giungono nei pressi di Dessiè, importante centro a nord-est della capitale Addis Abeba.Sull’Amba Alagi si rafforzano le difese italiane attorno al viceré Amedeo di Savoia.
18 aprile
Il primo ministro greco Alexandros Koritzis si toglie la vita.
Grecia.Il XVIII corpo d’armata alpino tedesco forza il passaggio del fiume Aliakmon vincendo la resistenza della 2à divisione neozelandese, circonda il monte Olimpo e occupa la città di Larisa. Il XL corpo d’armata corazzato completa l’aggiramento premendo su Florina e Trikkala. In questo modo viene aperto un varco fra l’ala sinistra del corpo di spedizione britannico e l’ala destra dello schieramento greco. In questo varco irrompono i tedeschi.
19 aprile
Grecia.Mentre gli italiani avanzano nell’Epiro, i greci si vedono tagliare la via della ritirata dai carri della divisione corazzata SS Adolf Hitler che ha attaccato sul Pindo e occupato il passo di Metsovo, nonché il centro di Grevenà. Per i greci è la fine. Le retroguardie del corpo di spedizione britannico prendono posizione alle Termopili per proteggere il reimbarco del grosso.
Violando gli ordini superiori, il comandante dell’armata greca della Macedonia occidentale, gen. Zolakoglu, entra in contatto con i tedeschi per trattare la resa.
Ad Atene si svolge un consiglio cui prendono parte re Giorgio Il, il gen. Papagos e i generali inglesi Wavell e Maitland Wilson. I greci accettano l’evacuazione del corpo di spedizione britannico dalla Grecia continentale. La resistenza continuerà nelle isole.
Inghilterra.La Luftwaffe devasta Londra bombardandola violentemente:l’incursione causa 2300 morti.
20 aprile
Grecia.Martellati dagli Stukas, i britannici ripiegano su Nàuplion, Kalamata (Kalàmai) e Monemvasia, punti fissati per il reimbarco. Le retroguardie tengono duro alle Termopili; la loro resistenza durerà fino al 24.
Africa settentrionale.Un forte contingente di Commandos della 8à armata britannica cerca di sbarcare a Bardia nel tentativo di recare soccorso ai difensori di Tobruk, ma viene respinto dalle truppe italo-tedesche. Dal canto suo Rommel decide che attaccherà nuovamente Tobruk non appena potrà disporre della 15à divisione corazzata tedesca.
Il comandante in capo delle forze inglesi nel Medio Oriente, gen. Wavell, chiede a Churchill rinforzi di mezzi corazzati.
21 aprile
Grecia.La divisione corazzata SS Adolf Hitler occupa Giànnina, alle spalle dello schieramento greco contro gli italiani.
A Làrisa, presso il comando della 12à armata tedesca (von List), i plenipotenziari greci firmano la capito]azione.16 divisioni depongono le armi. La notizia riempie di sdegno Mussolini. Per ordine di Hitler, la cerimonia verrà ripetuta, con l’intervento di un rappresentante italiano,due giorni dopo in una villa nei pressi di Salonicco.
Africa settentrionale.Forze navali inglesi provenienti da Malta e da Alessandria d’Egitto bombardano il porto di Bengasi.
22 aprile
Africa Orientale Italiana.Gli inglesi espugnano le difese di Dessiè.
23 aprile
Grecia.In una villa presso Salonicco, si ripete la firma della resa greca, alla presenza dei rappresentanti italiani.
24 aprile
Grecia.I tedeschi attaccano violentemente le linee inglesi (rafforzate da reparti greci che rifiutano di arrendersi) alle Termopili. La loro vittoria è rapida e totale.
Paracadutisti tedeschi occupano le isole di Lemno, Taso e Samotracia nell’Egeo nord-orientale.
La 9à armata italiana occupa il ponte di Perati, congiungendosi con le forze tedesche.
Iraq.Le guarnigioni inglesi nell’Iraq sono rafforzate con l’invio di nuovi reparti.
25 aprile
Grecia.Dopo aver ripiegato dalle Termopili su Tebe, australiani e neozelandesi sono costretti a proseguire la loro ritirata “storica”, incalzati dai tedeschi, verso i piccoli porti di Rafina, Mégara e Porto Rafti, nella Grecia continentale, per reimbarcarsi.
Paracadutisti tedeschi si calano oltre il Canale di Corinto a Corinto e la divisione corazzata SS Adolf Hitler attraversa con mezzi di fortuna l’imboccatura occidentale dello stesso canale. Le truppe germaniche dilagano in tutto il Peloponneso.
Hitler emana la direttiva n. 28 riguardante l’operazione “Merkur” (invasione di Creta).
Africa settentrionale.I tedeschi attaccano il passo di Halfaya, chiave d’accesso alla strada orientale verso l’Egitto, e riescono a ricacciare gli inglesi sulla linea Buq-Buq-Sofafi.
Africa Orientale Italiana.AIl’Amba Alagi la situazione degli italiani comincia a farsi difficile.
26 aprile
Grecia.Prosegue l’avanzata tedesca nel Peloponneso, nonché il reimbarco del corpo di spedizione britannico.
Africa settentrionale.Inviatovi dall’Oberkommando della Wehrmacht, giunge a Tobruk il generale von Paulos per un esame diretto della situazione. Durante la notte aerei inglesi hanno bombardato Bengasi provocando vittime e danni.
27 aprile
Grecia.I Panzer tedeschi entrano ad Atene.
Africa settentrionale.Un tentativo degli inglesi di spezzare l’accerchiamento attorno a Tobruk viene respinto.
Estremo Oriente.Riuniti a Singapore, inglesi, olandesi e americani concordano un piano di difesa comune in caso di attacco giapponese nel settore.
28 aprile
Grecia.Circa 43.000 britannici e polacchi del corpo di spedizione si reimbarcano nei porti di Nàuplion, Monemvasia e Kalàmai. All’evacuazione provvedono 6 incrociatori, 19 cacciatorpediniere e numerosi trasporti di piccolo tonnellaggio.
Nella disastrosa campagna il corpo di spedizione ha perduto 12.712 uomini di cui 9000 caduti prigionieri dei tedeschi, e tutto il materiale pesante. L’evacuazione (operazione"Demon") ha comunque successo. Il gen. Freyberg, comandante del contingente neozelandese del corpo di spedizione, giunge a Creta.
Perdite italiane nei sei mesi della campagna di Grecia: 13.755 morti, oltre 50.000 feriti, 12.368 congelati gravi e 25.067 dispersi.
Perdite tedesche fra Iugoslavia e Grecia: 1684 morti e 3752 feriti, 548 dispersi.
Perdite greche: 15.700 fra morti e dispersi. Circa 300.000 uomini sono caduti prigionieri delle forze dell’Asse, ma a eccezione degli ufficiali saranno rilasciati quasi immediatamente.
Malta.Formazioni aeree italo-tedesche compiono numerose incursioni sulle basi aeronavali dell’isola.
29 aprile
Africa settentrionale.Aerei inglesi bombardano Bengasi.
Africa Orientale Italiana.Reparti della 5à divisione indiana raggiungono da nord le pendici dell’Amba Alagi: nello stesso tempo continua da sud l’avvicinamento alle posizioni italiane da parte delle truppe del gen. Cunningham dopo la conquista di Dessiè.
Malta.Nuova incursione dei velivoli del Corpo Aereo Tedesco sul porto di La Valletta.
30 aprile
Africa settentrionale.Rommel lancia una nuova offensiva su vasta scala contro Tobruk L’attacco inizia con un pesante bombardamento aereo e di artiglierie, e prosegue con l’intervento dei mezzi corazzati e della fanteria nel settore occidentale delle linee di difesa. La reazione inglese, violenta e compatta, è affidata al fuoco incessante dell’artiglieria; tuttavia, alla fine della giornata, gli attaccanti sono riusciti a penetrare nelle difese inglesi nel settore occidentale formando un saliente profondo 3 Km.
Africa Orientale Italiana.Da Addis Abeba l'11à divisione africana punta in direzione sud verso Shashamanna base di una divisione italiana.
Creta.Il gen.Freyberg riceve il comando delle truppe britanniche e dellle milizie greche che presidiano l'isola.

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