POIRINO

 

 

 

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PORINO : CENNI STORICI
Le origini di Poirino si perdono nel tempo: già in epoca romana, sull’altopiano, esistevano degli insediamenti, di cui sono state ritrovate tracce nello scavo della necropoli dei Favari. Del periodo successivo alla caduta dell’Impero Romano poche notizie sono giunte fino a noi, certamente il territorio poirinese ha visto sorgere numerosi castelli  che non coincidono, però, con l’attuale dislocazione del centro storico, ma con frazioni e località del contado: oggi della maggior parte di queste fortificazioni non rimane altro che il toponimo. Dopo il Mille è comunque documentata la presenza sull’altopiano di numerosi insediamenti monacali e signorili, ma per trovare un documento che testimoni l’esistenza di una comunità poirinese bisogna giungere fino al XIII secolo, quando in un atto di vendita, datato 14 settembre 1251, compare un terreno sito in “finibus Podi Varini”.
 
Tra i castelli dell’agro poirinese Poirino è, quindi, l’ultimo a comparire nella storia: quando le fortificazioni precedenti, appartenenti ai Biandrate, furono distrutte dagli Astigiani, i loro abitanti decisero di riunirsi in un solo luogo e scelsero per il nuovo insediamento un poggio naturale (l’attuale zona denominata “castello”).
Nei due secoli successivi il borgo fu conteso tra gli Astigiani, i Marchesi di Monferrato e i Savoia fino al 1372, quando entrò definitivamente nei domini sabaudi e fu concesso in feudo ai Roero. I Poirinesi si affrancheranno dalle servitù feudali solo nel 1597 ed a prezzo di gravi sacrifici economici.
La localizzazione di Poirino su importanti vie di comunicazione, senza difese naturali, lo rese vittima delle scorrerie degli eserciti che, tra il XVII e il XVIII secolo, si  contendevano la supremazia in Piemonte. Testimonianza di questo fatto è anche la terribile peste che si scatenò nel 1654: la comunità fece allora voto alla Beata Vergine del Rosario di onorarla ogni anno con una processione la prima domenica di ottobre, giorno della sua festa: questa tradizione si è conservata nei secoli ed è ancora oggi celebrata con grande solennità.
Poi la storia civile di Poirino tace per  anni ed anni, fino alla Rivoluzione francese  ed all’arrivo delle truppe napoleoniche che portarono una ventata di novità, ma anche morte, distruzione e saccheggi. A conclusione di questo periodo è da ricordare il passaggio del papa Pio VII di ritorno a Roma, nel 1815.
 
Con questo fatto si conclude il libro Memorie storiche di Poirino del sac. Baldassarre Brossa, da cui noi abbiamo tratto le notizie per il nostro lavoro: per il rimanente periodo dell’Ottocento non abbiamo trovato notizie particolari, se si esclude la nascita dell’Istituto Amaretti (asilo e scuola femminile) fondato nel 1866, ricordato in una pubblicazione del 1997.
 
 

In questi ultimi anni, con rinato interesse per la storiografia locale, sono stati pubblicati alcuni testi che intendono conservare la memoria di quanti hanno vissuto gli avvenimenti tragici e felici del secolo appena trascorso: l’ impegno per noi, alunni di seconda media, è quello di provare a scrivere, nel prossimo anno scolastico, la storia recente della nostra piccola e cara città.

   
     
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