POIRINO

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S. GIOVANNI BATTISTA

La parrocchia di S. Giovanni Battista in Poirino fu istituita quando la popolazione della borgata Tegerone decise di abbandonare la chiesa, che sorgeva nel luogo, per fabbricarne una nuova nei pressi delle mura del nuovo nucleo poirinese, dove già gli abitanti d'altre borgate avevano deciso di riunirsi. S'ignora la data precisa della sua costruzione, certo non prima del 1250 e non dopo i1 1446. Occorsero parecchi anni per riuscire a costruire ex novo la chiesa che fu consacrata solo il 29 aprile 1531. La chiesa di S. Giovanni Battista, come si presenta attualmente si può ritenere originale solo nelle sue strutture architettoniche essenziali: tre navate con relative cappelle laterali, altare maggiore, coro e sacrestia; la misura invece e lo stile delle navate, del presbiterio del coro e della stessa facciata sono dovuti ad interventi successivi, se si tiene presente la descrizione fatta nel 1587: "…è sorta in abbigliamento povero, con modeste proporzioni".

STRUTTURA ANTICA

Doveva essere abbastanza ampia e proporzionata nelle sue dimensioni a tre navate, una centrale e due laterali, quindici colonne, otto cappelle e più di un altare. La sacrestia era piccola, ma rifornita delle necessarie suppellettili, forse era collocata al posto dell'attuale cappella di S. Domenico. Mancava il campanile: vi era semplicemente una piccola campana sistemata su un muro che si sopraelevava sul tetto della chiesa a fianco dell'altare maggiore. All'esterno, i muri della chiesa avevano dei contrafforti o "sproni". La casa parrocchiale o canonica non era adiacente alla chiesa ma staccata dalla medesima, forse sull'angolo dell'attuale piazza Italia nei pressi del campanile.

STATO ATTUALE DELLA CHIESA

Nel suo insieme, presenta vari stili i quali stanno a dimostrare le varie modifiche che si sono succedute nel corso dei secoli: c'è lo stile basilicale o neo-classico della facciata, il gotico delle tre navate, il barocco del presbiterio, del coro, delle cappelle di S. Domenico e del S. Rosario. Dei tre stili, il più antico è probabilmente il gotico delle navate, ma neppure questo è originale: forse è stato voluto dai Padri Domenicani all'epoca della costruzione del loro convento. La facciata ottocentesca si presenta in stile neoclassico o basilicale: otto grandi colonne poggianti su un basamento di 1,5mt. sostengono un architrave con fregio ed il tutto è sovrastato da un frontone triangolare o "timpano" affrescato. Al vertice del timpano svetta una croce di ferro battuto. Al centro della facciata si apre la porta d'ingresso principale, a due battenti di legno durissimo scolpito in un elegante stile barocco. Nel 1883, il pittore poirinese Paolo Gaidano decorò interamente la facciata con quattro grandi affreschi: in alto, sul timpano, rappresentava la predicazione del Battista, un tempo a vivaci colori su sfondo azzurro; sul portale d'ingresso, racchiuso tra l'architrave e le colonne laterali, un altro affresco di dimensioni molto ridotte rispetto al precedente, raffigura Zaccaria circondato dai parenti, in atto di scrivere il nome del figlio Giovanni, anch' esso su sfondo azzurro. Tra le due coppie di colonne, di entrambi i lati della facciata, sono rappresentati a grandezza naturale ed un po' stilizzati i due maggiori santi domenicani, Domenico di Guzman (a sinistra di chi entra in chiesa) e Caterina da Siena (a destra). Le colonne, il basamento ed i riquadri ai fianchi del colonnato sono in finto marmo, mentre decorazioni geometriche stilizzate ornano le finte nicchie in cui sono collocati i due santi domenicani, i lati dell'affresco del timpano e tutto l'architrave. Le intemperie avevano scolorito e rovinato tutti i dipinti, specie il timpano, tanto da poter essere difficilmente individuabili anche i tratti essenziali. Attualmente è in atto un'opera di restauro e consolidamento dell'intera struttura. Il piazzale antistante la facciata anticamente serviva da cimitero ed era detto il "cimitero grande". È di forma rettangolare: un lato è costituito dal muro della facciata della chiesa cui si accede con quattro gradini in pietra; il secondo lato, verso nord, quello che dà sulla statale Torino-Asti, è costituito da una cancellata di ferro sistemata nel 1879, opera del sig. Secondo Delbosco, con porta pure in ferro a due battenti.

L'INTERNO

Le colonne, in numero di otto, sono formate da semiarchi a spicchi divisi da colonne a spigoli, in mattoni. Queste colonne, tranne quella cui è addossato il pulpito, portano disegnati ognuna, su tre dei quattro spicchi, degli stemmi che ricordano i benefattori. La volta delle navate è a crocera ed attualmente è decorata da motivi in stile neogotico. Le cappelle presentano volte a vela, a botte o a cupola. Di particolare rilievo artistico sono le varie porte barocche delle quali la più grandiosa è il portale d'entrata della chiesa sul frontale. Le cappelle sono in tutto dieci: quattro a destra e quattro a sinistra, più quelle di S. Vincenzo Ferrer e di S. Domenico, rispettivamente a destra e a sinistra dell'altare maggiore. I lampadari sono in cristallo di Boemia, dal 1917 illuminati a luce elettrica. L'organo situato in fondo alla chiesa, sopra la bussola della porta principale, funziona sia a mano sia a motore elettrico. Le vetrate sono in vetro colorato a fuoco, con bordatura floreale, sono state sistemate nel 1953. Il campanile in origine era un semplice campanile a vela; fu ingrandito e portato allo stato attuale nel 1600. Terminava a punta di diamante, sostituita dall'attuale cupolino nel 1903. La sacrestia di fianco al coro è abbastanza ampia, in stile barocco.

 
 

DIPINTI CONSERVATI NELLA CHIESA

1) Tela raffigurante la Beata Vergine; opera di Luigi Morgari datata 1920 collocata sull'altare.

2) Tela raffigurante la Beata Vergine col Bambino che porge la corona di rose a S. Rosa da Lima; senza indicazione di data e d'autore.

3) Simulacro del S. Rosario; opera dello scultore Drago di Genova, inaugurata nel 1842.

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