POIRINO

 

 

 

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Per costume popolare ci si riferisce specialmente a quel tipo di vestiario di gala che ha avuto, agli inizi del 19.mo  secolo il suo massimo splendore ed è giunto fino al primo dopoguerra.

Le classi popolari europee, divenute allora meno povere, sentirono il bisogno di indossare anch’esse quegli abiti da cerimonia e di gala, che prima erano stati esclusivi delle classi aristocratiche e delle borghesie cittadine.Nel nostro territorio, il modo di vestirsi era, senz’altro, di derivazione francese.Il copricapo, diffuso in tutto il Piemonte in varie forme,la cuffia ( scufia ) ne era l’elemento caratteristico: era di tela bianca tutta ricamata, con un ampio festone di pizzo più o meno lavorato.

 

Tipica del vestimento popolare  era la camicia di tela casalinga, di canapa o di lino. La camicia maschile era caratterizzata dall’assenza del colletto: c’era solo una breve striscia e aveva molte pieghe sul davanti; di tela ruvida quella feriale, di lino e ricamata quella festiva. ( per le classi meno abbienti anche la camicia festiva era di tela di canapa). La camicia femminile, usata nei giorni feriali, non mancava mai di alcuni ricami, ma l’abilità della ricamatrice era messa in evidenza dalla camicia festiva.

Facevano parte degli indumenti fondamentali almeno due gonne, una sottoveste e le mutande di tela a mezza gamba, quasi al ginocchio. Sulla camicia si indossava un corpetto della stessa stoffa della gonna di cotone d’estate e di panno di lana in inverno.

Il costume nuziale femminile era tutto unito in un unico abito ( sarebbe,poi, rimasto l’abito festivo per eccellenza ). Un modesto fazzoletto di cotone o un piccolo scialle ricamato ( fisu ), si incrociava sul petto. Sul capo, oltre la citata cuffia, si adoperavano vari fazzoletti (  fulàr, fasulèt da tèsta), la larga cappellina di paglia, adornata di nastri e fiori finti. Per andare in chiesa si adoperavano vari tipi di veli , il più arcaico  consisteva in una lunga pezza nera, che una volta posta sul capo ed annodata sotto il mento, scendeva sin oltre le ginocchia ( cuefa). Completavano il costume  diversi tipi di grembiuli, calze di cotone ai ferri o lana e calzature di vario tipo.

 

Molto usati erano gli zoccoli, quegli arcaici di legno ( xabò), i più recenti con suola di legno ( sep ) e tomaia di pelle ( soch ) ; quelli femminili  erano abbelliti da un fiocco sulla punta.

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