Introduzione di Sarah
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Quest’anno, dopo aver visto il film “ La Fabbrica di Cioccolato”
abbiamo letto anche il libro. Nella lettura, però, abbiamo
notato alcune importanti differenze. Nel film, ad esempio, a differenza
del libro, Willy Wonka rivive alcuni momenti della propria infanzia
infelice. Ricorda ad esempio che suo padre, un dentista, aveva il
terrore che gli si cariassero i denti, perciò gli aveva proibito
di mangiare qualsiasi tipo di dolce. Un giorno però Willy
si era stancato, ed era scappato di casa. In ogni posto in cui andava
assaggiava tutti i dolci che trovava, e quando ebbe provato tutti
i sapori si mise a produrre dolci, diventando il più grande
cioccolatiere del mondo.
Un’altra differenza è che, poiché Willy Wonka nel
film aveva avuto un’esperienza negativa nel passato, ha sempre “odiato”
le famiglie, e alla fine della storia si rifiuta di accogliere nella
sua fabbrica tutti i parenti di Charlie. Solamente dopo che il bambino
lo convincerà a fare pace con suo padre si deciderà
di portare anche loro. Nel libro, al contrario, è Willy Wonka
a voler portare i parenti di Charlie nella fabbrica, ma loro si
rifiutano. Egli non vuole sentire storie e li carica tutti nel suo
grande ascensore di cristallo, conducendoli nella sua “casa”.
Nel film, inoltre, gli Umpa-Lumpa, i piccoli aiutanti di Willy Wonka,
vestono con tutine di plastica coloratissime mentre nel libro sono
vestiti con abitini di pelle o foglie.
Come vedete, le differenze sono parecchie, ma il messaggio che
il regista vuole esprimere è lo stesso dello scrittore:
- i bambini troppo viziati sono antipatici e nella storia vengono
puniti, ognuno a causa del proprio difetto;
- anche un bambino povero come Charlie può riuscire a realizzare
i propri sogni.
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