Testi elaborati dai ragazzi della classe
V D
Insegnanti di classe: Patrizia Busa e Antonia Salvestrin
di Elisa Bo.
Quella era la prima sera che passavamo lì
e avevano due possibilità: andare all'osservatorio astronomico
oppure ad ascoltare il silenzio del bosco. Le insegnanti ci hanno
accompagnato in giardino dove siamo stati raggiunti da Simone, una
guida che per prima cosa ci ha sequestrato le pile. Lui ci ha spiegato
le regole che dovevamo seguire: stare in silenzio e mantenere almeno
un metro di distanza dal compagno che ti precede.
All'inizio queste regole sembravano una dittatura, ma una volta
che ci sei dentro non te ne accorgi neanche!
Quella sera era la migliore per ascoltare il silenzio del bosco,
perché l'atmosfera era spettrale, con nebbia e pioggia .
Di certo non sentivamo molti animali, perché con quella pioggia
loro preferiscono starsene al calduccio nelle loro tane. Siamo partiti,
ma io non avevo paura del buio perché un'esperienza simile
l'avevo già provata durante l'uscita con le coccinelle. Con
lo pioggia battente, con la terra sotto i nostri piedi scivolosa,
con la nebbia fitta, siamo arrivati vicino alla "schiba",
una stalla.
Lì Simone ci ha distanziati e lasciati soli, per darci la
possibilità di provare sensazioni ed emozioni proprie, che
variano da persona a persona.
Le emozioni che io ho provato sono talmente tante che per descriverle
non basterebbe un solo quaderno!
Se chiudo gli occhi e ripenso a quell'avventura ricordo ancora gioia
nello stare sotto la pioggia, anche se tendenzialmente una persona
preferisce stare rintanata in casa, ma… non lo so! Io sono fatta
così!
Amo la pioggia punto e stop.
Comunque ho provato una sensazione di libertà nel sentire
quell’odore di erba bagnata, quel profumo di resina del bosco.
Poi abbiamo dovuto ritornare perché la pioggia era diventata
troppo forte.
Questa è stata UN ' ESPERIENZA INDIMENTICABILE.
Grazie anche alle maestre che ci hanno concesso di viverla.
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