Ho provato questo sentimento quando a cinque anni mi divertivo a infilare
la sabbia e la ghiaia nella macchina di papà. Era un caldo pomeriggio
di luglio quando con mia cugina Eleonora, non sapendo cosa fare, decidemmo
di infilare la sabbia nella macchina di papà. Ne riempimmo il paraurti
e il cruscotto, mia cugina ripensandoci dopo un po’abbandonò il gioco,
io invece molto divertita continuai.
Dopo un po' arrivò mio padre che, infuriato, mi riempì di sculaccioni,
ma lui pensò che non bastavano due semplici schiaffi ( solo lui lo pensava!!!!).
L'altra punizione era da brivido, sarei rimasta il resto del pomeriggio
nella mia camera e per di più con le luci spente e le tapparelle chiuse.
Nel buio della stanza mi domandavo perché avevo fatto quella stupida azione,
per tutto l'oro del mondo avrei desiderato ritrovarmi in giardino, e per
nessuna ragione avrei voluto toccare e infilare sulla macchina di papà
la sabbia. Invece ero là che ascoltavo mia cugina giocare con mia sorella,
sentivo alla televisione il mio cartone preferito. Avrei voluto essere
davanti a papà e spiegargli che mi dispiaceva molto del malanno che avevo
combinato. Ma nel mio cervello pensavo che se fosse stata mia sorella
a infilare la ghiaia nella "VOLVO" di papà lui l'avrebbe subito
perdonata!
In quel momento, dentro di me erano due i sentimenti che influenzavano
la mia anima: il rimorso di coscienza e la rabbia!!!!!
(Valentina)
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