Appena mise la testina fuori dalla terra, percepì
un forte cambiamento di temperatura e le sue fragili foglioline rabbrividirono
dal gelo.
Per fortuna poco tempo dopo iniziò a nevicare:
larghi fiocchi volteggiavano nell’aria scura e rigida, poi si posavano
lievemente al suolo e coprivano ogni cosa con uno spesso e soffice manto
bianco.
Il seme, ormai coperto dalla candida coltre che lo riscaldava,
avvertì un lieve tepore, che lentamente si diffuse dal germoglio
alla radichetta, procurandogli una sensazione di
sollievo.
Semin si sentiva felice di poter dormire al calduccio,
avvolto come in una impalpabile pelliccia di neve immacolata.
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