In un lontano pomeriggio di novembre un contadino andō
nel suo campo a seminare il grano.
A lenti e ampi movimenti spargeva i seminei solchi che
aveva arato da poco. La terra bruna, soffice e umida accoglieva con amore
i chicchi che cadevano come gocce di pioggia.
Tra i semi ce nera uno: lucido, liscio e dorato,
in tutto e per tutto simile ai suoi fratelli. Il suo nome era Semin.
Anche lui, come tutti gli altri, in un batter docchio
si ritrovō ricoperto da uno scuro strato di terriccio.
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