Scuola Elementare Toniolo

Vita nella Roma Antica

classe IV

lupa capitolina

 

 

I Romani pensavano che la malattia fosse una maledizione mandata dagli dei.

I medici credevano nell'aiuto delle divinità per guarire gli ammalati, perciò talvolta dormivano nel tempio di ESCULAPIO (dio della medicina) per ricevere in sogno consigli sulle cure. I Romani malati, in speranza di guarire, ponevano un modellino della parte del corpo dolorante nel tempio.

Non esisteva una scuola di medicina ed i medici cominciavano come apprendisti imparando da altri già esperti. Non vi era, quindi, una qualifica e chiunque poteva improvvisarsi dottore.

CHIRURGIA

Molti dottori se la cavavano meglio come chirurghi, specialmente se avevano svolto il tirocinio in un ospedale militare dove dovevano curare le ferite di tanti soldati. I chirurghi usavano vari strumenti in bronzo e in ferro.

Nonostante l'esperienza e gli strumenti, subire un intervento chirurgico era veramente pericoloso. Senza anestesia o antidolorifici, anche se il paziente sopravviveva poteva morire di shock o d'infezione poco dopo.

I FARMACI
Le medicine erano ottenute dalle piante, soprattutto dalle erbe e dai minerali.

Dalle lattughe se ne ricavavano ben 42 tipi! Le piante venivano triturate nel mortaio con il pestello e poi ridotte in pillole o aggiunte al vino per ottenere uno sciroppo.

Il medico di solito non si limitava a prescrivere le medicine, ma consigliava anche una dieta sana, aria buona ed attività fisica.

I DENTISTI

I denti cariati non venivano otturati, ma si preferiva estrarre il dente malato e sostituirlo con uno finto.

I denti erano fissati con una fascetta d'oro, metallo che non arrugginisce.

TOMMASO e ALBERTO

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