I diritti dei bambini
Informazioni ricavate dall'intervento della Mediatrice
culturale indiana: Gnana Sundari Mallaverapu
CLASSE QUARTA A e B
I DIRITTI NEGATI:
Art. 28: IL BAMBINO
HA DIRITTO ALL'ISTRUZIONE
In India la vita è molto difficile : il 40% dei bambini non va a scuola
e il 60% va a scuola , mentre da noi l'istruzione è obbligatoria per
tutti; ciò succede perché le famiglie indiane non hanno soldi
per pagare il materiale scolastico ; un quaderno e una matita devono durare
per un anno e quindi i bambini devono scrivere molto piccolo e molto stretto.
Gli handicappati non vengono aiutati dallo stato , non hanno una maestra di
sostegno come da noi.
La mediatrice ci ha raccontato la storia di un bambino intelligente che ha
preso una malattia, la poliomielite, ed è diventato handicappato; adesso
ha 14-15 anni e ha passato tutta la sua vita davanti alla porta di casa a
fare la guardia; lui ora pensa che la sua vita sia inutile perché non
si può muovere ed è triste per la sua condizione. I bambini
con questi problemi in India vengono considerati una disgrazia.
I maschi e le femmine non hanno gli stessi diritti; vengono fatti studiare
solo i maschi perché quando diventano grandi devono lavorare per mantenere
la famiglia.Le femmine, invece, restano a casa ad aiutare la mamma.
Le figlie femmine, per i padri, sono un peso perché quando si sposano
bisogna fare loro la dote e spendere molto denaro. I matrimoni vengono decisi
dalle famiglie quando i figli sono giovani e i ragazzi non possono dire la
loro, ma solo ubbidire.
Chi vive nei villaggi più lontani deve fare tanta strada a piedi per
raggiungere la scuola e ci sono tanti pericoli: serpenti, piogge abbondanti
che portano via i ponti e distruggono le case. Sundari ci ha raccontato che
quando lei andava a scuola, alla mattina si alzava molto presto perché
la scuola era molto lontana e tutti i bambini del villaggio si radunavano
in uno stesso posto da dove insieme partivano perché per strada c'erano
molti pericoli.Quando dovevano attraversare i ponti, si dovevano tenere per
mano per non farsi trascinare dalla corrente del fiume. Sundari era la più
giovane della sua famiglia e tutti i fratelli andavano a scuola; ad un certo
punto il papà si ammalò, il fratello più grande smise
di studiare e si mise a lavorare i campi al posto del padre.Lei ha detto che
è stata la più fortunata perché, con l'aiuto dei fratelli,
è riuscita ad andare fino all'università.
L'India è un paese difficile per bambini e adulti perché c'è
molta povertà.
Art. 32: IL BAMBINO DEVE ESSERE PROTETTO DALLO SFRUTTAMENTO ECONOMICO, NON DEVE COMPIERE LAVORI RISCHIOSI O NOCIVI ALLA SUA SALUTE E ALLO SVILUPPO FISICO, MENTALE E SPIRITUELE.,
L'articolo 32 della carta dei diritti
dell'infanzia dice che ogni bambino deve essere protetto dallo sfruttamento
economico, non deve compiere lavori rischiosi
Ma,
nonostante l'articolo dica questo, in India non è sempre rispettato.
Infatti il 40 per cento dei bambini non va a scuola e viene impiegato a lavorare
nei campi o nelle fabbriche.
Viene fatto lavorare più facilmente il figlio maschio, perciò
sono sfruttate di più le femmine.
Le famiglie poverissime e molto numerose, quando non sanno come mantenere
i figli, li vendono ai padroni delle fabbriche in cambio di soldi.
I bambini lavorano nelle fabbriche e producono: palloni di cuoio perché
hanno le mani piccole e lavorano meglio in quanto riescono a cucire e lavorare
pezzi di forma piccola; lavorano la seta sui telai per produrre tappeti; fabbricano
mattoni, fiammiferi e pallottole. Le pallottole e i fiammiferi sono molto
infiammabili, perciò gli incendi sono frequenti e di conseguenza muoiono
tanti bambini nel fuoco.
I bambini sfruttati e maltrattati vengono pagati pochissimo per le tante ore
di lavoro.
I bambini lavorano fino a sedici ore al giorno o fino a quando il padrone
non lo decide.
Secondo noi le condizioni di vita di moltissimi bambini dell'India sono drammatiche.
Sarebbe bello che avessero una vita come la nostra: andare a scuola, rimanere
in famiglia anche se è povera, giocare, divertirsi e avere più
cibo.
Art. 7: QUANDO NASCE UN BAMBINO HA DIRITTO AD AVERE UN NOME.
Tutti i bambini hanno diritto ad
essere registrati all'anagrafe appena nati. In India invece ci sono dei bambini
che nascono nei villaggi e non vengono registrati in Comune, se vengono rapiti
o uccisi è come se non fossero mai nati.
Quando arriva a casa le lettera per i vaccini, non vanno a vaccinare i figli
e quindi questi potrebbero prendere delle malattie e morire.
Altri bambini che nascono nelle città vengono registrati e sono i più
fortunati.
Quando succedono incidenti nelle fabbriche, se i ragazzi non sono registrati
all'anagrafe, chi muore sembra che non sia mai esistito.
Per strada ci sono molti bambini che chiedono l'elemosina o vanno nei cassonetti
delle immondizie a cercare del cibo perché sono abbandonati dalle famiglie
che non possono mantenerli e nessuno si occupa di loro.
I bambini dell'India, rispetto ai bambini dell'Italia, sono molto sfortunati,
sfruttati e più poveri di noi.
Art.24: IL BAMBINO DEVE POTER VIVERE IN SALUTE.
In India i bambini si ammalano spesso
perché non hanno da mangiare e da bere e possono morire con una semplice
influenza.
I ricchi si possono permettere di pagare le medicine, pagare il medico e l'ospedale;
invece i bambini disabili e poveri non si possono permettere niente, quindi
il numero dei bambini morti per malattia è elevato.
Qui da noi, se non hai un lavoro, lo Stato ti aiuta a pagare l'ospedale, in
India questo non accade.
In quel paese tanti bambini vengono venduti alle fabbriche, crescono male
e muoiono giovani.
I bambini poveri non vengono registrati in Comune e non vengono vaccinati.
In Italia la vaccinazione è obbligatoria, ti mandano una cartolina
per andare a farti il vaccino oppure ti mandano il vigile. Invece in India,
se i bambini non sono iscritti nel registro dei comuni, nessuno li controlla.
Ogni bambino ha diritto di vivere bene, come tutti i bambini del mondo, ad
essere nutrito, ad avere dei vestiti e una casa. In India , la maggior parte
vive in capanne di fango e paglia, gli mancano il cibo e i vestiti.
Laggiù gli handicappati non vengono aiutati in nessun modo; infatti
la mediatrice culturale indiana"Sundari" ci ha raccontato che lei
conosce un bambino disabile e paralizzato che sta tutto il giorno davanti
alla porta di casa per controllare chi entra e si sente solo.
Noi desideriamo che tutti i bambini del mondo abbiano gli stessi diritti e
che non muoia più nessuno di malattia.