C'era una volta una donna non più
giovanissima, che si sentiva tanto sola ed avrebbe voluto
avere un bambino: andò da una strega del suo
villaggio, che le diede un granello d'orzo, raccomandandole
di seminarlo in un vaso e di curarlo.
Alcuni giorni dopo sbocciò uno splendido fiore,
simile ad un tulipano: i petali si aprirono e ne uscì
una bambina bellissima, piccola come un pollice. La
donna le diede il nome di Pollicina. Per un po' di tempo
Pollicina visse felice con la sua mamma umana. Una brutta
notte entrò nella camera della donna, dove Pollicina
dormiva in un guscio di noce, un brutto rospo femmina,
che decise di rapire la ragazza per farne la moglie
di suo figlio. L'indomani Pollicina si risvegliò
e vide cosa le era successo. Saltò su una foglia
e si lasciò trasportare dal fiume, lontano dai
due rospi.
Ad un tratto giunse ronzando sopra Pollicina un maggiolino,
che la afferrò e la portò via dalla foglia,
nel suo nido. Ma gli altri maggiolini iniziarono a deriderla,
perché era diversa da loro. Pollicina se ne andò
ed iniziò a vagare nella foresta. Visse tutta
l'estate nella foresta, intrecciandosi le foglie per
fare il letto, mangiando le bacche e bevendo la rugiada
per dissetarsi. Ma poi arrivò l'inverno, cominciò
a nevicare e Pollicina non trovò più niente
da mangiare e da bere. Stremata, uscì dalla foresta
ed andò a bussare da una famiglia di topi, che
viveva vicino ad un fienile. La accolsero con affetto,
e Pollicina poté lavorare per loro per pagarsi
vitto ed alloggio. Il vicino di casa della famiglia
dei topi era una talpa, che si innamorò di Pollicina
ma preferì per il momento stare zitto ed aspettare
che lei si accorgesse di lui. Nel frattempo Pollicina
andava periodicamente a tenere in ordine anche la sua
casa. Un giorno, fuori dalla casa dei Topi, trovò
una rondine che sembrava morta. Pollicina la prese,
la mise nel suo giaciglio, e cercò di scaldarla
e di darle da mangiare.
La rondine si riprese e ringraziò Pollicina.
Per tutto l'inverno Pollicina e la rondine vissero fianco
a fianco. Alla fine dell'inverno la moglie del Topo
le annunciò che doveva cominciare a prepararsi
la dote, perché avrebbe sposato la Talpa. Pollicina
era disperata.
Ritornò la primavera e la rondine ormai stava
bene: Pollicina le confidò che non voleva sposarsi
con la talpa. Il giorno della partenza, la rondine,
che era ormai forte, prese Pollicina sulla sua schiena,
e la portò lontano, verso il cielo più
azzurro.
Ad un tratto la rondine arrivò in un regno fantastico,
dove c'erano palazzi sontuosi, splendidi giardini, vie
trafficate, tutte all'altezza di Pollicina. C'era anche
degli esseri, identici a lei in tutto e per tutto. C'era
un principe in quel regno, bellissimo, che chiese a
Pollicina se voleva sposarlo. Pollicina capì
di aver trovato la sua gente, finalmente. Diventò
la regina di quel regno e visse felice e contenta con
il suo principe.
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