C'era una volta, in fondo al mare, la famiglia del re
del mare, che era composta da sirene. Il re aveva sei
bellissime figlie, tutte sirene: le prime cinque erano
felici di vivere in mare, mentre la più giovane
avrebbe voluto conoscere il mondo degli umani. Il giorno
del sedicesimo compleanno di ognuna delle sorelle, la
festeggiata poteva salire sulla superficie e guardare
il mondo fuori. La sorella più giovane aveva
ascoltato con trepidazione i racconti delle sue sorelle:
la prima aveva assistito ad una festa in riva al mare,
la seconda aveva visto due giovani che si sposavano
su una nave, la terza era salita d'inverno in mezzo
agli iceberg e a foche e pinguini, la quarta aveva visitato
i Paesi dell'Oriente e la quinta le coste abitate dagli
animali selvatici. Fu il turno infine della sesta: la
sirenetta si diresse verso un paese abitato dagli uomini
e vide una sontuosa nave che faceva vela in mare aperto.
Sopra c'era il principe di quel Paese, che partiva per
un viaggio di studio. La sirenetta lo vide e le sembrò
il giovane più bello che avesse mai visto. Di
colpo scoppiò una tempesta spaventosa, e il principe
fu spinto in acqua: la sirenetta nuotò per salvarlo,
riuscì ad afferarlo e lo portò in superficie,
verso una vicina spiaggia.
Lo lasciò lì e vide una ragazza con altre
giovani che si precipitavano al suo soccorso.
Si era innamorata del principe, ma sapeva che una sirenetta
non poteva amare un mortale, sapeva che esistevano leggi
ferree nel suo mondo. Ma i giorni passavano e la sirenetta
era sempre più triste, sentiva che voleva provare
a fare qualcosa per salvare il suo amore.
Nelle profondità di un abisso c'era una strega,
temuta da tutti, ma di cui si diceva sapesse fare prodigi
eccezionali. Tutti ne avevano paura, anche la nostra
Sirenetta, che però si convinse che era l'unica
che poteva aiutarla. Per cui partì alla volta
dell'abisso, passando in mezzo a meduse, piovre, serpenti
ed altri mostri marini che proteggevano l'antro della
maga.
La Strega la accolse bene: Sai che noi creature del
mare non possiamo amare un mortale, salvo che al prezzo
di sacrifici immensi. Posso farti un filtro, ma tu dovrai
in cambio darmi la tua voce. Ogni volta che camminerai
sulle tue gambe avrai dei dolori tremendi, ma dovrai
sopportare in silenzio. Sappi che se il tuo principe
ti preferirà un'altra, tu morirai e ti trasformerai
in spuma marina. Ed ora decidi tu se accettare o meno!
La Sirenetta accettò: perse la sua voce subito,
ed andò in superficie con in mano il filtro magico
della strega. Giunta sulla spiaggia bevve dall'ampolla:
subito sentì un dolore improvviso, che la fece
svenire. Quando riprese conoscenza la sua coda da pesce
si era trasformata in due bellissime gambe. La Sirenetta
si alzò in piedi, ma ad ogni passo che faceva
sentiva un dolore lancinante. La trovarono il principe
e la sua corte, e il principe fu subito incantato dalla
sua dolcezza. La Sirenetta non poteva più parlare
e cantare, ma in compenso sapeva suonare divinamente
l'arpa, e cuciva degli splendidi arazzi. Il principe
la prese al suo seguito, ad allietare le sue giornate.
Le parlava e provava piacere a confidarsi con lei.
Sai, le disse un giorno, mio padre vuole combinarmi
un matrimonio, ma io non voglio sposarmi. Io sono innamorato
della fanciulla che mi ha soccorso quel giorno in cui
ho avuto il naufragio, amo solo lei... Piuttosto mi
sposerei con te, che sei dolce e devota, che con una
persona che non conosco!
La Sirenetta stava zitta ma era felice di sentire quelle
parole. Venne poi il giorno che la figlia di un re vicino
arrivò per fidanzarsi con il principe. Il giovane
era disperato, e si confidò ancora con la Sirenetta.
Ma bastò incontrarla perché riconobbe
in lei la giovane che l'aveva raccolto sulla spiaggia.
I miracoli avvengono!, disse il principe alla sirenetta.
Lei era disperata: sapeva che era tutto perduto.
Ci furono grandi festeggiamenti per il fidanzamento
dei due principi, su una splendida nave. La Sirenetta
guardava il mare, sapendo che quella notte sarebbe diventata
spuma. Ad un tratto vide uscire dalle onde le sue sorelle:
avevano fatto tagliare i loro meravigliosi capelli lunghi.
Abbiamo parlato con la strega, dissero loro, ed abbiamo
sacrificato i nostri capelli per avere questo pugnale
magico. Dovrai uccidere il principe e la sua fidanzata,
e poi buttarti in mare: ridiventerai sirena e sarai
felice con noi per sempre!
La Sirenetta prese il pugnale magico e fu tentata di
mettere in atto cosa le sue sorelle le suggerivano:
ma poi capì di non poterlo fare e si buttò
in mare, sperando di avere una morte rapida. Ma non
diventò spuma: vide che saliva verso il cielo,
sotto forma di bollicine. Intorno a lei c'erano altre
creature come lei: Benvenuta tra noi, la tua generosità
ti ha salvato: veglierai sugli uomini per i prossimi
secoli, e poi avrai anche tu un'anima come loro! Per
cui, ricordatevi che da qualche parte, che veglia su
di voi, c'è anche l'anima di una piccola sirena.
Hans Christian Andersen
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