Un corvo aveva rubato un
pezzo di carne ed era andato a posarsi su di un albero.
Lo vide la volpe e le venne voglia di quella carne.
Si fermò ai suoi piedi e cominciò a far
grandi lodi del suo corpo perfetto e della sua bellezza,
dicendo che nessuno era più adatto di lui ad
essere il re degli uccelli, e che lo sarebbe diventato
senzaltro , se avesse avuto la voce. Il corvo,
allora, volendo mostrare che neanche la voce gli mancava,
si mise a gracchiare con tutte le sue forze, e lasciò
cadere la carne. La volpe si precipitò ad afferrarla,
soggiungendo: "Se poi, caro il mio corvo, tu avessi
anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro,
per diventare re". Ecco una favola adatta per un
uomo stolto.
Esopo, CLXV; Fedro, I, 13.
|