Finalmente la nostra scuola ha un
nome.
Grazie
all’interessamento di molti ex-alunni, che hanno mantenuto un caro ricordo
della loro maestra, la scuola elementare di Mignagola ha ora un nome, non
altisonante e famoso, ma carico di ricordi per la popolazione: M
La maestra con la sua classe nel 1935.
Nasce
a San Donà di Piave il 9/09/1898 e si spegne a Musestre di Roncade il
12/02/1988. Trascorre la sua prima giovinezza a San Donà e poi con la famiglia,
dopo la rotta di Caporetto ( 1917), va sfollata a Genova dove consegue il
diploma di maestra con 10 e lode. Lo stesso impegno, la stessa passione che
mette nell'educazione e nell'istruzione dei tre figli Piero, Maurizio e Luigi,
si ritrovano nella sua lunga attività di insegnante, ben quarant'anni di
scuola, dal 1918 al 1958.
In
una bellissima poesia in dialetto veneziano sintetizza mirabilmente la sua
intensa e talvolta difficile vita di maestra.
"E
'na battaglia vera
xe
stada ben la nostra!
Parlo,
naturalmente
de
'a scuola de 'na volta:
co
la gera 'na stala
o,
in casi fortunai,
'na
misera baraca
avanzo
dei soldai.
La
scuola gera bruta
ma
bei i scolareti:
tanti
e tanti, strucai
su
miseri bancheti,
che
co se moveva uno
i
se moveva tuti
e
la parea 'na barca
remenada
dai fluti.
Quanti risseti al vento
e oceti luminosi!
Tosete
petulanti
mas-ceti
un fià scontrosi.
De
tuti me ricordo
i
xe la vita mia
e
a lori penso spesso
co
tanta nostalgia.
no
i se vol mai serar
tuti,
tuti davanti
me
li vedo passar!
Sant
'Andrea, San Muffio,
San
Siran e Roncade
Vallio,
Ca' Tron, San Giacomo
Musestre e po Biancade,
Bagagiol e Chiarano
Mignagola, Carbonera
e finalmente qua
su 'na scuola de piera!
Quanti giorni de scuola
E de quant'ani fa!
Ma anca pa 'i scolari
EI tempo xe passà [...]
'Na cosa sola me auguro:
che i viva in onestà
e che i ‘o meta
in pratica
quel che ghe go insegnà. ".
Nel
1935 infatti, come ricorda in un' altra poesia scritta nel 1979 per l'incontro
con i suoi ex alunni di Mignagola, è stata presente all'inaugurazione della
nostra scuola:
"Xe el lontan
novesentotrentasinque,
el
tre de ottobre: l'inaugurassion!
Tanti scoareti bei driti in atenti
E,
drio de lori, a popolassion.
[...]
Che bea festa! E mi gera felisse!
A nova scuola, a me pareva un palasso,
perchè gavea insegnà sempre in barache
sensa stue, piene de sfese e giasso. "
Qui
a Mignagola (1935-49), come testimoniano i registri scolastici del 1942 e del
1949, si fa apprezzare per il suo impegno veramente esemplare:
Il
24 giugno 1949 conclude la sua permanenza a Mignagola e scrive: "E' con
animo addolorato che lascio il paese dopo 15 anni, ringrazio Dio che
nessun incidente, 'nessun contrasto, nemmeno il più lieve, ha mai turbato i
cordialissimi, direi quasi affettuosi, rapporti fra me e la popolazione, gli
scolari, le autorità politiche e religiose. In questi giorni ho avuto, da parte
delle famiglie e dei miei cari scolaretti, attestazioni di affetto veramente
commoventi che mi hanno pienamente ricompensata del mio lavoro. Ciò che
desidero è che mi ricordino come io ricordo tutti. " Andata in
pensione nel 1958, "fedele nel tempo alla sua vocazione di maestra, ha
continuato ad accogliere nella sua casa tanti e tanti fanciulli in cerca di una
voce sicura, di una parola chiara, di una spiegazione esauriente. Ad un 'altra
passione è rimasta pure sempre fedele, alla poesia: i suoi versi in dialetto
veneto hanno I 'affabilità del suo cuore, la serenità del suo sguardo, la
semplicità dei suoi gesti " (Bruno Pederoda, suo ex Direttore
Didattico) e in essi ricorrono tutti i motivi più cari al suo cuore: la Fede,
la Famiglia, la Scuola, la sua amata Venezia, la Patria, motivi che si possono
ritrovare nelle poesie pubblicate nel " Burchiello ", mensile
veneziano, e nei due volumetti "Ciacole " e Ciacole nuove ".
Ecco com' era e vive nei nostri cuori la maestra Graziani che, in una poesia
scritta per ringraziare i suoi ex alunni dell'incontro e della festa organizzati
in suo onore dopo trent'anni (1948-1978), ricorda il suo impegno, esprime il suo
affetto per Mignagola e sembra quasi presagire il grande onore che le viene ora
tributato con l'intitolazione della scuola:
par
no mancar da scuola! Tomboe e piova:
ma
co ' rivava e vedea i me scolareti,
desmentegava
ogni me dura prova.
E
ricordo i me cari coleghi
a
Sotti, a Dalla Torre, el bon Gandelli
che
a mezzodì el se cusinava e uganeghete
e
po ' el ghe beveva su dee bee ombrete.
E
le bone done e a Tilde
che
in tempo de guera e me mandava
tante
verze e po ' pan e salame
par
i me fioi in cità pieni de fame.
Mignagola!
Scolari e brava zente,
quanto
go pianto co ve go lassà!!
Me
vedo sempre davanti i scolareti
e
fameie, a me classe e quel bel prà!
E
inquo che rivedo tuto questo
par
merito de un nobile sentimento,
-
Grassie, ve digo, a sta vecia maestra
no
podei darghe un pi gran contento!
Che
posso far, creature benedete
in
ricompensa de a vostra gran bontà?
Pregar
Dio che ve dona a tuti quanti
Pace,
salute e prosperità “.