Esperienze della classe quarta
calore e temperatura trasformazioni
Materiale: un tubo
metallico (per grondaia) lungo 30 cm e con un diametro di 8 cm; un tubo di
cartone con un diametro di 3 cm e alto come l’altro; una candela.
Esecuzione
dell’esperienza: abbiamo messo il tubo più grosso sopra la candela accesa. La
fiamma continuava a ardere. Noi pensavamo che si spegnesse, invece c’era
sufficiente spazio perché si creasse un giro di aria che alimentava la fiamma.
Quando abbiamo provato
col tubo di cartone, dopo pochi secondi la fiamma si spegneva perché nel tubo
non c’era più ossigeno sufficiente ad alimentare la fiamma.
Abbiamo provato a
tenere il tubo un po’ alzato: così la candela non si spegneva.
Abbiamo provato a
inclinare il tubo, sempre tenendolo sopra la fiamma. Questa seguiva il tubo,
cresceva, sembrava attirata. Molto probabilmente, si era formata una corrente
d’aria. Se si spostava il tubo, si spostava anche la fiamma.
A scuola abbiamo
costruito un “sommergibile”, o almeno per noi è proprio così.
Abbiamo preso una
bottiglietta di plastica di acqua minerale, le abbiamo praticato due forellini
da un lato e l’abbiamo appesantita attaccandole delle monete con il nastro
adesivo.
Tolto il tappo, abbiamo
infilato nella bottiglia un tubo di plastica che abbiamo fissato con della
plastilina e dello scotch chiudendo così l’apertura.
A questo punto abbiamo
varato la nostra nave in una bacinella piena d’acqua.
Dapprima galleggiava,
poi pian piano si è riempita di acqua, che penetrava dai forellini, e si è
lentamente inabissata. Allora un nostro compagno ha soffiato dentro il tubo che
sporgeva dalla bottiglia e il sommergibile è riemerso.
La spinta dell’aria aveva fatto uscire l’acqua e la bottiglia, più leggera, riusciva di nuovo a galleggiare.