VALZER: danza in ritmo ternario, diffusasi verso la fine del ‘700 in Austria e nella Germania meridionale, dove trova origine nel Lander.
Il valzer conobbe la sua apoteosi nell’800, con i due Strauss e Lanner, che ne elaborarono la tipica forma viennese, veloce e briosa, nella quale a un’introduzione binaria seguono cinque-sei sezioni di valzer e una coda che riprende in modo serrato i motivi principali.
Ai primi del ‘900 nacquero il valzer lento (o inglese) e altri tipi di valzer, come il valzer Boston, di andamento moderato.
Al pari di altre danze (polka e polonaise), il valzer nel corso dell’800 trasmigrò dalle sale da ballo a quelle da concerto, diventando una classica forma pianistica (Chopin) e sinfonica del romanticismo.
Con Berlioz penetrò in Francia con Tchajkovskij in Russia.
Nello sviluppo della musica moderna, l’espressionismo tedesco lo utilizzò largamente in funzione caustica e dissacrante così in Mahler, Busoni, R. Strauss fino a Schonberg e Berg.
Nella musica francese di Chabrier, Faurè, Debussy, Ravel venne infine trattato con una persistente malinconia, oppure con divertente ironia.
Venne anche recuperato, alle soglie del neoclassicismo, da Stravinskij.