IL COMITATO DELLA SCUOLA FANTASMA

(Comitato spontaneo non organizzato di genitori dei bambini della Scuola di Via Inghilterra)  

 

 

LA RISPOSTA DEL SINDACO SANTANGELO

 

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RASSEGNA STAMPA DELLA RISPOSTA DEL SINDACO

 

COMUNICATO STAMPA DELL'8 GIUGNO 2006

 

Aprilia, Scuola-Fantasma: il Sindaco risponde, Comitato contento a metà

 

“Siamo contenti a metà” dichiarano i tre rappresentanti del Comitato dei genitori della Scuola fantasma, Gino Rossino, Fernando Russo, Alessandro Marchetti.

“Dopo lo sciopero e la manifestazione del 30 marzo dei bambini” afferma Rossino “della Scuola provvisoria di via Inghilterra ad Aprilia, per protestare contro il blocco dei lavori della scuola in costruzione di via Amburgo (la scuola fantasma) e per il degrado degli ambienti in cui oggi sono costretti a studiare, arriva finalmente la risposta del Sindaco alla richiesta di lavori per rendere almeno decenti gli attuali locali per l’inizio del prossimo anno scolastico.”.

“Il 14 aprile 2006 abbiamo inviato una lettera al Sindaco” aggiunge Russo “peraltro corredata con foto dimostrative, nella quale chiedevamo alcuni lavori alla scuola provvisoria, in attesa di definire il riavvio di quelli per la Scuola fantasma: la copertura con pensiline delle tre uscite esterne su via Inghilterra della scuola, la verifica ed istituzione dell’impianto di illuminazione (oggi non funzionante) ed elettrico lungo il corridoio di accesso alle classi, nelle classi e nei bagni e alla collocazione del contatore Enel dentro la scuola e non presso il condominio; la chiusura degli accessi dal confinante condominio (anche per evitare i continui passaggi e furti); la copertura laterale scale da pioggia e vento;  assegnazione alla scuola dei locali posti al secondo piano ed attualmente inutilizzati. Tutte cose a basso costo e semplici da realizzarsi, che sarebbero veramente utili per docenti e alunni. Oggi abbiamo distribuito a genitori ed alunni la lettera di Santangelo e già sentivamo maestre e bambini parlare di cosa avrebbero potuto fare con il secondo piano: chi diceva la palestra, chi un’aula magna, chi altre aule… se non sarà realizzato quanto promesso la delusione sarà grande. Vogliamo però credere che il Sindaco Santangelo manterrà la parola data.”.

“Resta comunque aperta” prosegue Marchetti “la vertenza sulla scuola fantasma di via Amburgo. Quello che non riusciamo a comprendere, come ci ha confermato anche l’Avv. Caterina Samà di Roma, da noi consultata per l’esame della documentazione consegnataci dalla Scuola, è per quale motivo se esiste un Regolamento dei lavori pubblici, il DPR 554/1999, vincolante per tutta la Pubblica amministrazione e che prevede espressamente agli articoli 118-119-121-122 delle veloci procedure per la risoluzione contrattuale, il Comune si sia affidato alle lungaggini della giustizia ordinaria civile. Tanto per far meglio comprendere quello che intendiamo per procedure veloci citiamo quanto espressamente dispongono i commi 5 e 6 dell’art. 199: '5. Scaduto il termine assegnato, il direttore dei lavori verifica, in contraddittorio con l'appaltatore (ndr: la ditta che esegue i lavori), o, in sua mancanza, con la assistenza di due testimoni, gli effetti dell’intimazione impartita, e ne compila processo verbale da trasmettere al responsabile del procedimento. 6. Sulla base del processo verbale, qualora l’inadempimento permanga, la stazione appaltante (ndr.: il Comune), su proposta del responsabile del procedimento, delibera la risoluzione del contratto.' Ed invece per quanto concerne l’impossibilità del Comune di poter riavere il possesso dell’immobile in costruzione perché una volta appaltato sarebbe nella disponibilità dell’appaltatore, come ci è stato detto durante la riunione del 30 marzo dagli amministratori comunali, e che quindi sarebbero impossibilitati a rifare una nuova gara, ricordiamo che l’art. 122 al comma 3 così recita 'L’esercizio del diritto di recesso è preceduto da formale comunicazione all'appaltatore da darsi con un preavviso non inferiore a venti giorni, decorsi i quali la stazione appaltante (Comune) prende in consegna i lavori ed effettua il collaudo definitivo.' E il successivo comma 6  che 'L'appaltatore deve rimuovere dai magazzini e dai cantieri i materiali non accettati dal direttore dei lavori e deve mettere i predetti magazzini e cantieri a disposizione della stazione appaltante nel termine stabilito; in caso contrario lo sgombero è effettuato d'ufficio ed a sue spese.' Starà poi alla ditta fare ricorso, o all’arbitrato o al giudice ordinario, ma non per riottenere l’appalto, bensì solo per chiedere una eventuale penale a suo favore da parte del Comune e naturalmente solo se riuscisse a dimostrare che non vi era grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo per la risoluzione contrattuale. Cosa che, a nostro parere, anche alla luce dei fatti e misfatti dell’intera vicenda, sarebbe cosa veramente difficile da dimostrare. Comunque sia, il Comune se avesse seguito il disposto del DPR 554/1999,  avrebbe già potuto riavviare i lavori.”

“Non sta a noi accertare” concludono Russo, Rossino e Marchetti “se le responsabilità  dei ritardi siano di origine politica o tecnica, visto che le procedure del Regolamento le dovevano attuare il Direttore dei lavori ed il responsabile del procedimento e non crediamo siano attribuibili a questa amministrazione, visto che i fatti risalirebbero a prima della elezione del Sindaco Santangelo, ma questo non può essere ragione per starsene seduti ad aspettare.

Per questi motivi nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto e al Presidente del Tribunale ordinario civile di Latina, al fine di verificare se esistano le possibilità di poter velocizzare i tempi per riavviare i lavori della nuova scuola.”

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