IL MANTELLO DI ARLECCHINO

Nel 1992 M. Serres scrisse "Il mantello di Arlecchino" (edizioni Marsilio). E' una bella metafora sulla storia dell'umanità e sulle identità delle culture e delle persone. Mette in discussione questioni come le culture pure o superiori.
La storia dell'umanità, dice Serres, è una storia di "fusioni" di gruppi diversi, quindi qualunque cultura non ha mai una sola origine, è storia di culture, lingue, saperi che si sono incontrate e che continuano ad incontrarsi fondendosi gli uni negli altri.
"L'io è un corpo mischiato... una miscela. Sono fatto di tempo, di un tempo derivato dalla temperatura e dalla temperanza". L'identità di tutti gli esseri umani secondo Serres è fatta, come il mantello di Arlecchino, di pezzi multicolori, annodati, nuove pezze e vecchi brandelli, zebrate, cangianti, costellate. Non solo: ciascuno di noi porta addosso non uno, ma più strati di simili mantelli. Il mantello rappresenta ogni cultura e ogni apprendimento: ogni conoscenza nuova o vecchia è un ibrido di altre conoscenze, che a loro volta sono il frutto di incroci di altre conoscenze, mescolanze, strappi, cuciture.

Vedi anche sull'argomento "Una scuola tante culture" di Mariangela Giusti, un percorso di autoformazione interculturale (ed. Fatatrac)