La narrazione

La narrazione di un testo, o le autonarrazioni entrano a scuola e possono seminare conoscenze e tessere rapporti con altri mondi, con altre storie, e con storie di altri tempi.

Oltre al valore didattico, dovuto allo sforzo di raccontare e di raccontarsi, agli arricchimenti lessicali, alla necessità di concettualizzare e sintetizzare e a discriminare l'essenziale, la narrazione apre anche ad altri universi quanto mai necessari oggi, contro il  rischio di monoculturalismo e di azzeramento delle differenze.

Piera Gioda su "CEM Mondialità" sostiene: "Le fiabe si rivelano ottime compagne di viaggio nel nostro incontro con gli altri. Esse permettono di condividere emozioni, identificarsi con altri diversi da noi, negoziare significati, immaginare altre possibili soluzioni ai conflitti che presentano. Insomma sono un'ottima palestra di relazionalità."

L'esistenza di ciascuno è profondamente intessuta e formata di incontri, di relazioni. L'uomo è fatto per incontrare l'altro perché questo è l'unico modo che possiede per conoscere se stesso. Rifiutare la reciprocità significa non soltanto isolarsi, ma anche ignorarsi. Ogni storia, come un viaggio, è sempre un incontro con l'altro , una scoperta sia dell'altro da sé che del proprio sé attraverso l'altro.
Le narrazioni possono così contribuire a formare nei ragazzi un'identità dialogica, cioè un'identità consapevole della propria appartenenza culturale, ma anche capace di aprirsi e andare verso le altre identità.

La letteratura così non si limita a creare curiosità nei confronti di chi viene da lontano, ma aiuta il lettore a riconoscere la ricchezza di cui l'altro è portatore, a percepire la differenza non come limite, ma come risorsa.