"Five minds for the future"
è il nuovo libro di Howard Gardner.

L'autore sostiene che per sopravvivere nel 21° secolo occorreranno queste cinque competenze: disciplina, sintesi, creatività, rispetto ed etica.
Le prime tre sono legate all'area cognitiva, le ultime due alla sfera relazionale.

Ricordiamo che Gardner, professore di Harvard, è il padre della teoria delle intelligenze multiple, lo studioso che vent'anni fa ,con il suo "Formae mentis", mandò in soffitta il quoziente di intelligenza.

Per Gardner queste cinque competenze possono essere sviluppate ed è compito di genitori e professori aiutare i bambini a farlo fin dalla più tenera età.

  • La mente disciplinata è quella classica, che accoglie gli input e li fa elaborare dal tipo di "intelligenza" che sente più forte.
  • La mente sintetica è quella che riesce a sintetizzare le informazioni che riceve dalle più diverse fonti.
  • La mente creativa coltiva nuove idee e si pone domande insolite, arrivando a risposte inattese.
  • La mente rispettosa accetta la differenza tra gli individui, si sforza di capire gli altri e di collaborare.
  • La mente etica cerca di capire le caratteristiche e gli obiettivi del lavoro che si trova a svolgere; valuta i bisogni e i desideri intorno ad essa, cercando di spingersi oltre gli interessi personali.

"Il mondo del futuro con i suoi motori di ricerca, robot e altre potenzialità informatiche ci chiederà di avere capacità che finora sono state solo opzionali." afferma Gardner.

Umberto Galimberti, commentando questo nuovo testo, constata che la nostra scuola tende a privilegiare "l'intelligenza convergente", quella che non si lascia influenzare dall'immaginazione e dalla creatività, ma tende all'univocità della risposta. Viene trascurata l'intelligenza divergente, capace di soluzioni molteplici e originali, che riorganizza gli elementi, ribalta i termini del problema e dà vita a nuove ideazioni.
I programmi ministeriali, costruiti per intelligenze convergenti ("a domanda rispondi"), scoraggiano spunti ideativi, mortificano quelle varianti creative che sono le uniche ad assicurare il progresso del sapere.

L'intelligenza creativa porta inevitabilmente all'intelligenza rispettosa che è tale perché non teme e non si arrocca di fronte alle differenze e all'alterità. In un mondo globalizzato questa disposizione mentale illuminista è essenziale e il suo terreno di cultura è proprio il relativismo, osteggiato spesso da atteggiamenti religiosi e fideistici.
L'intelligenza etica, infine, dovrebbe farsi carico non solo degli interessi propri e della propria categoria (religiosa, geografica, sociale, culturale), ma dell'intera società globale.

Teniamo anche presente che se favoriamo queste forme di intelligenza, probabilmente i nostri ragazzi andranno a scuola con più interesse.

Gardner conclude affermando che è il mondo oggi che ci chiede queste cose: possederle vuol dire poter sperare di andare avanti, non averle porterà ad un declino irreversibile.