APPRENDERE: AVERE O ESSERE?


Gli studenti che fanno propria la modalità esistenziale dell'avere
assisteranno a una lezione udendo le parole dell'insegnante, afferrandone la struttura logica e il significato e facendo del loro meglio per trascrivere ognuna delle parole stesse nel loro quaderno d'appunti, in modo poi da mandare a memoria le annotazioni e quindi superare la prova di una interrogazione. Il contenuto non diviene parte del loro personale sistema di pensiero, arricchendolo e dilatandolo; al contrario essi trasformano le parole che odono in agglomerati di idee cristallizzate che immagazzinano passivamente. Gli student irimangono estranei ai contenuti dell'insegnamento, a parte il fatto che ognuno degli studenti è divenuto il proprietario di un'insieme di affermazioni fatte da qualcun altro.
Gli studenti che fanno propria la modalità esistenziale dell'avere
si prefiggono un'unica meta: conservare ciò che hanno appreso, registrandolo esattamente nella propria memoria fino al momento dell'esame. Non devono né produrre né creare qualcosa di nuovo: in verità sono turbati da nuove idee che mettono in questione l'insieme cristalizzato delle informazioni già possedute. Per questi soggetti le idee che non possono facilmente essere incamerate sono preoccupanti, al pari di qualsiasi altra cosa viva che cresca e si trasformi e che pertanto sia incontrollabile.

Gli studenti che fanno propria la modalità esistenziale dell'essere
tanto per cominciare non andranno alle lezioni come tabulae rasae; hanno riflettuto già in precedenza sulle problematiche che le lezioni affronteranno e custodiscono nella mente un certo numero di domande. Anziché essere passivi recipienti di parole e di idee, ascoltano, odono e soprattutto ricevono e rispondono in maniera attiva. Ciò che ascoltano, stimola gli autonomi processi di elaborazione mentale, provocando in loro il sorgere di nuove domande, di nuove idee, di nuove prospettive. Il loro ascoltare è un processo attivo. Non acquisiscono semplicemente conoscenze, un bagaglio da portarsi a casa e mandare a mente. Sono stati coinvolti e sono mutati: dopo la lezione sono diversi da come erano prima.

Naturalmente, questa modalità di apprendimento può imporsi solo solo qualora l'insegnante offra argomenti stimolanti e ami quello che insegna: vuote chiacchiere non possono trovare, come risposta, la modalità dell'essere, ragion per cui gli studenti che la facciano propria preferiscono non ascoltare affatto, per concentrarsi sui loro personali processi mentali.

Erich Fromm da "Avere o essere?"