Che cos’è il Cooperative
Learning?
L’espressione non significa genericamente “lavorare in gruppo”:
non basta infatti organizzare la classe in gruppi perché si
realizzino le condizioni per un’efficace collaborazione e per un
buon apprendimento. Qualsiasi insegnante che si sia cimentato
qualche volta in questa pratica lo sa senza bisogno di ulteriori
spiegazioni. Che cosa si intende allora con l’espressione in
questione? Con Cooperative Learning si fa
riferimento ad un insieme di principi, tecniche e metodi di
conduzione della classe, in base ai quali gli studenti
affrontano l’apprendimento delle discipline curricolari (o
altro) lavorando in piccoli gruppi in modo interattivo,
responsabile, collaborativo, solidale e ricevendo valutazioni
sulla base dei risultati ottenuti.
Perché il Cooperative Learning?
L’idea di lavorare insieme non è certo nuova nella storia
dell’umanità, ma mai come in questo periodo l’arte della
collaborazione appare
indispensabile e difficile. Indispensabile, se si considera
l’accelerazione spaventosa con cui in questi ultimi decenni è
cresciuto il numero di informazioni tecniche e scientifiche a
fronte di una progressiva parcellizzazione e settorializzazione
delle conoscenze individuali, il che obbliga a mettere in comune
competenze, conoscenze, risorse, in progetti di ricerca e
intervento condivisi. La globalizzazione inoltre induce ad
interpretare in termini di interdipendenza i rapporti fra popoli
e paesi a livello planetario e i contatti sempre più frequenti
fra uomini di culture ed etnie diverse, a seguito di massicce
ondate migratorie, evidenzia la necessità di affrontare i
problemi della convivenza nell’ottica del bene comune e non
delle segregazione e della sopraffazione. Ciononostante la vita
quotidiana sembra connotata, in particolare nelle grandi città,
da anonimato, indifferenza, carrierismo e cresce il numero dei
ragazzi che hanno alle spalle un’infanzia trascorsa sull’onda
dei programmi TV, in condizioni di relativo isolamento dai
genitori e dai compagni. Spesso purtroppo anche la scuola
riflette ed esaspera queste dinamiche, alimentando un clima di
competizione e individualismo fra gli alunni.
Consideriamo invece che per una certa parte delle giovani
generazioni il tempo trascorso a scuola potrebbe rappresentare
una delle poche opportunità per sperimentare rapporti di tipo
collaborativo, per apprendere la flessibilità, l’abitudine a
considerare altri punti di vista, la capacità di dare e chiedere
aiuto, per sostenere e sentirsi sostenuti: esperienze
indispensabili per la salute e il benessere individuale e per
l’acquisizione delle competenze sociali richieste in qualsiasi
ambito lavorativo futuro. Di qui l’estrema attualità
dell’apprendimento cooperativo in classe e della formazione di
insegnanti che sappiano organizzare e condurre esperienze in tal
senso con i loro alunni
di Paola Vanini |