SOLO L'EDUCAZIONE CI PUÒ SALVARE
(Franco Cambi, docente di pedagogia generale all'Università di Firenze
appunti sul suo intervento al Convegno CEM 2003)

La globalizzazione in atto non è solo economica e connessa ai sistemi di produzione: è anche globalizzazione degli stili di vita, delle culture, delle formae mentis.

Solo l'educazione ci può salvare e occorre perciò pensarla in grande, poiché è la principale risorsa di cui dispone l'umanità per attivare una coscienza critica e vigile sulle cose.
Il limite dell'educazione oggi è di essere troppo esecutiva e scarsamente progettuale, troppo funzionalistica e per nulla profetica, troppo adattiva e pochissimo emancipativa.

Bisogna reagire a questo stato di cose. Non è accettabile, infatti, che tanti educatori vengano considerati (e si autopercepiscono) come dei funzionari. Non è questa la vera identità dell'educatore, il quale, al contrario, è sempre portatore di nuove mete umanizzanti, in una prospettiva di trasformazione sociale e secondo una cultura della mondialità.

In tale prospettiva, l'educazione è convocata ad elaborare comprensione attraverso e nell'intercultura, a costruire democrazia e cittadinanza attiva, laicità e spirito di tolleranza, assumendo i diritti umani come meta-regole e valori il più possibile condivisi.
La scuola non può essere ridotta ad uno spazio di mera conservazione dell'esistente, funzionale al mantenimento dello status quo (come finisce per risultare quella delle cosiddette tre i: inglese, internet, impresa, in cui c'è solo un adattamento passivo all'impero del presente). La globalizzazione dei popoli reclama altri processi, capaci di produrre intelligenza flessibile e plurale, aperta al dialogo, processi di integrazione cognitiva ed etica e proprio attraverso i saperi che reclamano a loro volta un'innovazione radicale.

Di Franco Cambi consigliamo la lettura di: "Intercultura: fondamenti pedagogici" - Carocci editore