SENSI DI VIAGGIO

“Io è l'altro” diceva Rimbaud e l'altro lo incontri in cammino, là.
A volte è lui che arriva, ma un incontro vuol sempre dire spostarsi.
Lo guardi, lo ascolti e pensi a te stesso e al tuo mondo.
Ti ridisegni e reinventi le cose attorno a te.
Come quando incontri un amico dopo molto tempo. Vedi che gli anni hanno arrancato sul suo volto, con mano leggera o con passo pesante, comunque sono passati di lì. E pensi che anche sul tuo... ti chiedi che impressione deve fare a lui vederti ora, dopo tanti anni. E ti accorgi che senza di lui, avresti continuato a pensarti diverso.

da Marco Aime, Sensi di viaggio, Ponte alla Grazie 

In questo piccolo, ma intenso libro l'autore ci parla del viaggio, delle opportunità di conoscenza e di cambiamento che questo comporta, se solo riusciamo a viverlo con il corpo e con i sensi. Ci racconta di emozioni, di luoghi, di persone, di trasformazioni; parla di sé, della sua vita, ma ognuno di noi può riconoscersi nella sua “umanità in viaggio”.
Andare, verso l'altro e verso ciò che non si conosce, comporta forse paura dell'ignoto, ma anche desiderio di capire e voglia di scoprirsi diversi. L'andare, per essere esperienza autentica, ha bisogno di diventare “lasciarsi andare”, esporsi ai contatti e alle contaminazioni, ai sentimenti e alle sensazioni. Per scoprire poi quanto hanno inciso sul nostro essere, quanto ci hanno resi diversi, altri.
Da leggere!

Marco Aime, torinese, antropologo e viaggiatore, insegna Antropologia Culturale presso l'Università di Genova. Tra gli ultimi libri pubblicati, Eccessi di culture (Einaudi 2004)