LE COPPIE MISTE

 

La geografia familiare italiana sta mutando rapidamente. In Italia un matrimonio su dieci è formato da coppie miste (si definiscono tali quelle coppie in partner provengono da paesi diversi). In dieci anni le coppie miste (sposate o "di fatto") sono cresciute esponenzialmente passando da 65.000 del 1991 alle 600.000 nel 2006. Italiani e italiane con partner stranieri, ma anche immigrati di Paesi diversi che utilizzano l'italiano come lingua veicolare, rimpinguano la demografia italiana, riempiono i banchi di scuola mescolando culture, religioni e appartenenze. Su 100 matrimoni misti che riguardano cittadini italiani troviamo 78 sposi e 22 spose. Gli italiani sposano di preferenza donne albanesi, rumene, filippine, peruane, mentre le italiane preferiscono magrebini e senegalesi, di religione islamica, nonostante sussistano timori legati alla concezione del rapporto uomo-donna, all'educazione dei figli e loro affidamento in caso di separazione e all'orientamento pastorale della Chiesa che ne scoraggia l'unione.

La coppia mista costituisce di fatto un prezioso laboratorio sociale in quanto mescola culture e prefigura una realtà che sarà sempre più interculturale. Infatti dietro ogni coppia ci sono famiglie, parenti, amici, che vengono coinvolti in questo alone, oltre ai figli che saranno "gli uomini di domani, gli uomini planetari" di cui parlava don Tonino Bello. Ma questa coppia è anche più fragile: deve misurarsi quotidianamente con le chiacchiere di paese, con la negoziazione degli elementi che con la convivenza emergono quotidianamente, con il progetto migratorio del partner straniero.

"In ogni caso l'Italia cambia. Più di quanto politica e media, concentrati sull'emergenza stranieri in chiave di mercato del lavoro o di ordine pubblico, se ne rendano conto. La vita, con i suoi ritmi e i suoi riti, si impone. La vita e nient'altro" (Renzo Guolo)