L'INTEGRAZIONE POSSIBILE
Ovunque e ogniqualvolta gli
immigrati sono stati accolti come potenziali cittadini futuri, le differenze
culturali non hanno mai pregiudicato l'integrazione (...).
L'integrazione può sempre avvenire, a prescindere dal fatto che gli immigrati
siano cattolici, protestanti, ebrei, indù, sikh, buddisti o musulmani; che siano
poco o molto nu,erosi; che provengano da regimi democratici, dittature militari,
paesi comunisti o teocrazie; che siano ben istruiti o analfabeti (...).
Purché si dia loro la possibilità di diventare cittadini, gli immigrati
imboccano inesorabilmente la via dell'integrazione. Numerosi studi hanno
stabilito che il fattore-chiave per determinare la riuscita dell'integrazione di
gruppi di immigrati non sta nelle differenze di cultura che intercorrono tra il
paese di origine e quello di destinazione, bensì nelle politiche di accoglienza
del paese di destinazione.
L'integrazione o l'esclusione degli immigrati dipende, anziché da differenze
culturali o livelli di istruzione, dalle politiche pubbliche in fatto di
insediamento e cittadinanza"
Will Kymlicka
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