LA RICERCA DEL NEMICO

La storia lo insegna che nei momenti di crisi, come quello attuale, è necessario trovare qualcuno su cui scaricare frustrazioni e impotenza. Non mancano i candidati: omosessuali, rom, ebrei, negri, musulmani e stranieri in genere, prostitute, fannulloni e via di seguito attivando un facile consenso. I libri non serve che vengano bruciati in piazza: sono in pochi a leggerli; tutti ormai guardano la televisione che ribadisce il concetto: si starebbe così bene se non ci fossero questi o questi altri...

Di fronte al fenomeno immigratorio, che non è provvisorio, ma è ormai "sistema" e segnerà sempre di più il nostro futuro, e che richiederebbe, con sguardo lungo, la costruzione di politiche di accoglienza, di integrazione e di cittadinanza si risponde con un messaggio di paura e allarme. E la paura non fa pensare e come il sonno della ragione genera mostri. Le nostre città sembrano vivere nel caos e la responsabilità è degli immigrati. Il fatto che le statistiche (ministero degli interni) dicano che la delinquenza è diminuita negli ultimi 15 anni di oltre il 50% non fa presa. Basta enfatizzare ogni fatto criminoso e il gioco è fatto, si genera paura e si costruiscono carriere politiche. E così gli stranieri diventano il luogo privilegiato dove si sfogano paure e frustrazioni (insicurezza, precarietà, nuove povertà, ecc...)