UNITÁ DIDATTICHE SEMPLIFICATE

Cosa sono le Uds

Di Uds si parla da qualche anno nelle nostre scuole. Non sono altro, come dice già la definizione, che le normali UD presenti nei nostri libri di testo, che attraverso un procedimento rigoroso vengono semplificate per renderle più accessibili agli allievi che presentano difficoltà linguistiche. In tal senso sono pensate per gli alunni stranieri non italofoni che richiedono modalità diversificate per poter arrivare gradualmente alla comprensione dei libri di testo.
Con l'arrivo di numerosi alunni stranieri nella scuola oggi l'esigenza di avere delle UDs è notevolmente cresciuta. E' facile capirne il motivo. Sulla prima fase dell'apprendimento della lingua, quella detta della comunicazione, infatti, in questi anni si è molto discusso, sono stati organizzati numerosi corsi di formazione, ma soprattutto esiste una letteratura molto vasta, ricca di proposte, corredata da schede e materiale applicativo da utilizzare in classe.
Lo stesso non si può dire per la successiva fase di acquisizione della lingua. Si dà spesso per scontato che passare dalla lingua della comunicazione alla lingua dello studio sia una cosa quasi automatica , che richieda solo un po' di applicazione. Non è così. Le voci più prestigiose in materia (Balboni, Graziella Favaro) continuano a sostenere che per l'acquisizione della lingua della comunicazione sono sufficienti 6/12 mesi (dipende molto dalla L1, dall'età, dalle capacità individuali), ma che sono necessari almeno 2 / 3 anni per arrivare alla lingua dello studio. Le UDS si inseriscono in questo percorso, agevolano questo passaggio, facilitano l'acquisizione delle microlingue e la conseguente comprensione del libro di testo.


UDs e didattica differenziale

Qualcuno dirà che è da molti anni che gli insegnanti di sostegno utilizzano questa tecnica che consente agli alunni con abilità diverse o ridotte, di percorrere un cammino didattico parallelo a quello dei compagni, ma con strumenti e metodi diversificati.

La somiglianza dei percorsi può trarre in inganno: in verità la situazione è marcatamente diversa. Gli alunni stranieri sono alunni, la cui unica difficoltà è quella di vivere una situazione di "spaesamento" linguistico e che devono ricalibrare le proprie abilità cognitive in una nuova lingua.

Nei primi giorni di scuola dell'alunno straniero nel nostro Paese, quando è fondamentale acquisire la lingua della comunicazione è possibile che i due percorsi si possano allineare e gli strumenti operativi possono essere gli stessi adoperati dagli insegnanti di sostegno (che di solito si prestano a dare una mano ai nuovi arrivati nella classe).

Ma allorché bisogna superare la lingua della comunicazione per passare alle microlingue delle singole discipline i percorsi (e le metodologie) gradualmente si differenziano. Le Uds infatti partono dal libro di testo e intendono tornare gradualmente al libro di testo. Il loro scopo è di fatto quello di accelerare il tempo di percorrenza dell'alunno straniero nella fase intermedia per portarsi nel più breve tempo possibile al pari con i compagni di classe. 
Qualche insegnante sta tuttavia utilizzando con successo le Uds anche con gli allievi che presentano difficoltà di comprensione e di concentrazione: anche per questi allievi le Uds costituiscono una facilitazione del libro di testo, con lo scopo comunque di superarle per tornare quanto prima al testo.


Come si fa un'Uds?

Il procedimento appare complesso all'inizio, perché è necessario seguire una serie di accorgimenti tecnici: bisogna controllare la scelta delle parole, la costruzione delle frasi e soprattutto l'organizzazione dei contenuti, in modo da favorire al massimo la comprensione di chi legge. Ma apprese le semplici regole che di seguito saranno elencate e dopo qualche prova concreta si vedrà che la costruzione di un'Uds non richiede molto tempo (2/3 ore): e avremo realizzato un "prodotto" che può essere utilizzato più volte, aggiornato e arricchito sempre di nuovi approfondimenti.

Scala globale delle competenze

La domanda che a questo punto sorge spontanea è "ma quanto devono essere semplici queste unità semplificate?"
È ovvio che dobbiamo trovare dei precisi parametri di riferimento. Da qualche tempo i linguisti indicano come affidabili i livelli di competenza del portfolio europeo delle lingue del Consiglio d'Europa (che alleghiamo in appendice)
Si tratta di sei livelli: A1/A2 (uso elementare della lingua) - B1/B2 (uso indipendente della lingua) - C1/C2 (uso competente della lingua). 
Facendo riferimento a questi parametri, possiamo stabilire il livello di appartenenza dei nostri allievi e costruire le UDs sulla loro misura. Generalmente è utile indicare due livelli: quello in cui si colloca il nostro alunno e quello immediatamente successivo al quale tendiamo. 


Le venti regole per produrre una buona Uds

CONTENUTI
1. Bisogna curare la scelta dei contenuti. Non tutto ciò che vi è sul libro di testo va semplificato, ma gli argomenti base o i temi (anche se secondari) che possono destare curiosità e motivazione. (Sappiamo di non essere esaustivi!)
2. Il testo della UDs non deve essere molto lungo (max 200 parole). Eventualmente farne due collegate in una struttura modulare (ad esempio l'Uds sulla Cina può essere suddivisa in due unità: l'aspetto fisico e quello antropologico).
3. Per destare curiosità e aspettative sugli argomenti della UD è bene cominciare sempre con qualche attività motivazionale (brain-storming, foto, video, disegni…) da proporre prima del lavoro vero e proprio.

VOCABOLI
4. Usare il vocabolario si base (il dizionario di De Mauro può essere di grande aiuto).
5. Evitare le espressioni idiomatiche.
6. Evitare i nomi astratti (no "la liberazione del Sudafrica", ma "Mandela liberò il Sudafrica"; no "la scienza ci informa", ma "gli scienziati dicono…")
7. Non è da considerarsi errore ripetere i sostantivi, per esempio al posto dei pronomi. La ridondanza (soprattutto delle parole chiave) è positiva.
8. Inserire sempre un glossario 
a. dei termini che non fanno parte del vocabolario essenziale e 
b. dei termini delle microlingue che fanno parte del linguaggio specifico della disciplina (e che vogliamo vengano apprese)

PERIODO
9. Le frasi saranno brevi (max 25 parole).
10. Le frasi saranno ordinate in senso logico. 
11. Ogni frase avrà una sola informazione.
12. Utilizzare nella frase la struttura più semplice: soggetto - verbo - c. oggetto. 
13. Non usare (se non in casi eccezionali) le subordinate.
14. I passaggi da un argomento all'altro vanno indicati con un titolo

VERBI
15. Evitare i verbi al passivo (per quanto possibile) e i modi infiniti (privilegiare il presente indicativo)
16. evitare le forme impersonali (inserire sempre un soggetto)

VERIFICHE

17. Proporre diversi esercizi di comprensione in itinere e di verifiche finali (completamento, cruciverba, collegamenti di frasi, test a risposte multiple…)

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

18. Usare una grafica semplice e non confusa. Utilizzare caratteri grandi (almeno 14 dpi) e, se possibile, inserire all'inizio di ogni pagina il titolo dell'argomento trattato (glossario, esercizio, verifica…).
19. Le immagini devono essere facilmente leggibili, inserite nel contesto appropriato e non a colori (dovendo poi fare fotocopie per l'uso quotidiano in aula).
20. È utile far precedere l'UDs da una pagina in cui vengono descritti i prerequisiti, gli obiettivi, le attività motivazionali, il livello di competenza e ogni altra nota che si ritiene importante far conoscere a chi utilizzerà questo materiale.

pasquale cananzi